EMOZIONI D’AUTUNNO NEI CASTELLI DEL TRENTINO
Le installazioni video musicali di Brian Eno al Castello del Buonconsiglio e a Castel Beseno. Al Buonconsiglio anche la pittura veneta del Settecento in Trentino, a Castel Stenico i capolavori grafici di Rembrandt, la montagna dei fotografi della Magnum a Castel Caldes
Luci e musiche firmate Brian Eno al Buonconsiglio e a Castel Beseno
Una vera e propria icona della cultura contemporanea internazionale: Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno, uno dei più significativi artisti della nostra epoca, firma un doppio progetto site specific che sarà ospitato nel corso dell’estate e dell’autunno in altrettanti castelli trentini, il Buonconsiglio a Trento e Castel Beseno in Vallagarina. Al Castello del Buonconsiglio, dal 19 agosto al 6 novembre, alcune installazioni audio inedite dell’artista dialogheranno con l’ambiente circostante, come gli splendidi Giardini del Magno Palazzo e il Cortile dei Leoni, creando un flusso dinamico di suoni e guidare il pubblico attraverso un’esperienza di ascolto sinestetica.
Castel Beseno, invece, dal 19 agosto al 10 settembre, nelle giornate di venerdì e sabato alle ore 21, sarà teatro di un progetto di arte visuale che prevede la realizzazione di un’installazione di larga scala che sarà visibile in otto momenti nel corso dell’estate. Qui Brian Eno ha scelto le possenti mura di Castel Beseno come “tela” su cui animare le infinite combinazioni visive della sua opera più celebre - 77 Million Paintings - creata appositamente dall’artista per questo sito. 77 Million Paintings è la più celebre delle opere visuali di Brian Eno. Si tratta di un’installazione audiovisiva che combina il talento grafico e pittorico dell’artista con le potenzialità offerte dalla tecnologia: un generatore casuale di combinazioni visive genera e varia i dipinti originali creati dall’artista stesso per 77 milioni di volte senza mai ripetersi. Un’opera spettacolare che, attraverso la proiezione di una combinazione di quadri in continua evoluzione, creerà una sorta di “pittura di luce”. Sotto il cielo stellato, gli spettatori potranno abbandonarsi e perdersi tra milioni di combinazioni di quadri e musiche. Informazioni: www.centrosantachiara.it
I colori della Serenissima. Pittura veneta del Settecento in Trentino.
Fino al 23 ottobre i fantastici colori, le invenzioni, le grandi storie del più sontuoso Settecento veneziano brillano nei saloni del Castello del Buonconsiglio, il Magno Palazzo dei Principi Vescovi di Trento. Non solo per conquistare con la loro bellezza ma per documentare, per la prima volta in modo realmente ampio, l’influsso dell’arte veneziana nelle vallate del Trentino. Sono dipinti che ornavano palazzi e chiese di queste vallate e che tempo, guerre, vicende familiari hanno disperso. Settanta opere, molte di grandi dimensioni, che sono arrivate (e per alcune si tratta di un ritorno) a Trento da musei e collezioni internazionali.
La mostra vuole fornire un quadro delle presenze di artisti e di opere di maestri veneti nei territori del Principe Vescovo o del Tirolo meridionale tra la fine del Seicento e il Settecento.
Su tutti prende rilievo la presenza di Antonio e Francesco Guardi, indiscussi protagonisti della stagione pittorica tardo-settecentesca veneziana, ma con le proprie radici familiari in Val di Sole, dove torneranno più volte. La mostra è curata da Andrea Tomezzoli (Università degli Studi di Padova) e Denis Ton (Castello del Buonconsiglio).
A Castel Thun fino al 6 novembre si può ammirare la mostra intitolata Un bacio tra due mondi. Il gruppo scultoreo di Atala e Chactas di Innocenzo Fraccaroli dedicata alla scultura che immortala il bacio tra Atala e Chactas, una delle più riuscite interpretazioni figurative della fabula scaturita dal genio di Chateaubriand. Nella colonia francese della Louisiana il giovane guerriero indigeno Chactas viene catturato da una tribù ostile alla sua. Nel villaggio in cui è tenuto prigioniero vive Atala, una nativa americana convertita al cristianesimo. Tra loro nasce una passione ma la giovane ha consacrato la propria verginità alla memoria della madre. Consapevole di non poter resistere a Chactas, di cui si è innamorata, Atala ingerisce del veleno, che in breve tempo la conduce alla morte.
A Castel Caldes fino al 9 ottobre viene proposta la mostra fotografica “Vivere in alto. Uomini e montagne. Da Robert Capa a Steve McCurry”, con magnifici scatti dell’agenzia Magnum. Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali, con l’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi e il Comune di Caldes, propone nei plurisecolari ambienti del Castello di Caldes, una grande mostra dedicata alla montagna, osservata, vissuta e raccontata dai grandi interpreti dell’Agenzia Magnum Photos: Steve McCurry, Robert Capa, Werner Bischof, Elliott Erwitt, George Rodger, Herberst List, Martin Parr, Eve Arnold, Ferdinando Scianna e altri ancora. Dalle storiche fotografie degli anni Cinquanta sino ai giorni nostri. In parallelo il progetto “Sentiero della fotografia”, un percorso outdoor sul territorio scandito dalle fotografie in bianco-nero del fotografo francese Jérôme Sessini, scattate in val di Sole, stampate a grande formato e inserite in grandi cornici in legno.
A Castel Stenico fino al 6 novembre si possono ammirare i capolavori grafici di Rembrandt, una raccolta di incisioni provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento, e conservate al Castello del Buonconsiglio. La mostra illustra l'opera grafica del maestro olandese nato a Leida nel 1606 e morto ad Amsterdam nel 1669. Dei molti fogli presenti nella raccolta del museo a lui collegati, sedici esemplari sono tirati dalle lastre originali di Rembrandt e con carte filigranate che ne confermano l’autenticità e la datazione, come La Morte della Vergine o L’Autoritratto del 1633. Informazioni: www.buonconsiglio.it
Beata gioventù. Da Faganello a Instagram è invece il titolo del progetto multimediale, che sarà ospitato fino al 30 ottobre a Castel Belasi in Val di Non. L’iniziativa si incentra su una selezione di fotografie di Flavio Faganello (1933-2005), che tra gli anni Sessanta e Settanta seppe cogliere tempestivamente i segni della fragorosa irruzione sulla scena della gioventù come nuovo soggetto sociale. Immagini in dialogo con il nostro tempo e le Instagram stories, i selfies di cui sono sempre i giovani i protagonisti.
Altre informazioni su www.cultura.trentino.it