IL SENTIERO DELLA PACE, UN SENTIERO PER TUTTI

Trentino Marketing ha promosso la rimappatura dell’itinerario dal grande valore storico, ambientale e culturale in collaborazione con il team di Va’ Sentiero. È stata realizzata una nuova guida digitale del percorso disponibile sul portale visittrentino.info

IL SENTIERO DELLA PACE, UN SENTIERO PER TUTTI #1
IL SENTIERO DELLA PACE, UN SENTIERO PER TUTTI #1

Un itinerario lungo 495 chilometri, dal Passo del Tonale alla Marmolada, lungo la linea del fronte e che attraversa in latitudine tutto il territorio trentino, collegando i luoghi teatro della Grande Guerra. Quella combattuta tra la neve e il ghiaccio e sulle creste delle montagne di questo territorio dai soldati del Regno d’Italia e da quelli dell’Impero austro-ungarico, nel corso della Prima guerra mondiale. Una guerra dove il loro primo nemico diventavano per lunghi mesi l’ambiente estremo, il freddo e le valanghe, che mettevano a dura prova la resistenza di migliaia di uomini mandati a fronteggiarsi o a presidiare un caposaldo in condizioni limite.

Oggi il Sentiero è un percorso escursionistico di grande interesse ambientale e con un profondo significato culturale e storico, ben simboleggiato dal suo segnavia, una colomba bianca o gialla. Un viaggio nella memoria, per riflettere e meditare osservando a più di cento anni da quel tragico conflitto quei luoghi contesi.

Questo Sentiero lega fra loro chilometri di mulattiere e trinceramenti, decine di piazzeforti e fortezze, postazioni, gallerie e baraccamenti sulle impegnative quote dei ghiacciai perenni, piccoli cimiteri e ancora grandi e piccoli musei diffusi nelle valli del Trentino. Nel mezzo, luoghi dai nomi evocativi e ben conosciuti dagli amanti della montagna. I teatri in alta quota della Guerra bianca, le “tagliate” nei fondovalle come i forti Corno e Larino in Valle del Chiese e la piazzaforte di Riva del Garda, per poi risalire nuovamente verso il Monte Altissimo, fare tappa a Rovereto “Città della Pace”. Dal Colle di Miravalle, dove i rintocchi della “Campana dei Caduti” diventano ogni sera preghiera universale per i caduti di ieri e di oggi si sale verso il Monte Zugna e ancora la “zona sacra” del Pasubio, gli Altipiani cimbri, sulle rocce rosse del Lagorai, per arrivare alle creste fortificate nel Gruppo della Marmolada. Comun denominatore di questi luoghi è l’emozione che ancora suscitano in quanto testimoni della crudezza della guerra e della tragica quotidianità vissuta da migliaia di uomini un secolo fa e al tempo stesso portatori di un messaggio internazionale di pace e di bellezza trasmessa da boschi pieni di rumori e alpeggi verdeggianti che risuonano dello scampanio delle greggi e delle mandrie al pascolo, ruscelli e cascate scroscianti, cime avvolte nel silenzio affacciate sopra le vallate.

 

In cammino sul Sentiero della Pace

Il Sentiero della Pace, a seguito della ricognizione completa del tracciato effettuata dal team di Va’ Sentiero è stato suddiviso in sette tratte, da percorrere in 35 tappe. È un itinerario che, a volerlo percorrere tutto, includendo le prime due tratte tra la Val di Sole e la Valle del Chiese nei gruppi della Presanella, Adamello e delle Alpi di Ledro, richiede oltre 30 giorni di cammino, ottimo allenamento e una buona esperienza di montagna. La partenza è dal Passo del Tonale, e si affrontano subito i tratti in alta quota e attraverso i ghiacciai dell’Adamello – Mandròn. Dopo oltre trenta giorni di cammino, tra montagne, boschi, laghi alpini e torrenti, cascate, il Sentiero della Pace si conclude sul ghiacciaio della Marmolada, in Val di Fassa.

Gran parte del percorso è individuato da un’apposita segnaletica facilmente riconoscibile perché riporta il simbolo del Sentiero della Pace, una colomba, ma è sempre buona cosa studiare con attenzione il percorso e, soprattutto, tenere sempre presenti le norme di prudenza in montagna. Il consiglio, in ogni caso, è di percorrerlo dalla primavera inoltrata all’autunno.

In alcune tappe l’itinerario che proposto da Va’ Sentiero si discosta leggermente dal percorso tradizionale del Sentiero della Pace. Il consiglio è di studiare attentamente l’itinerario prima di mettersi in cammino.

 

Per approfondire

Per ulteriori info e approfondimenti storici si rimanda al sito Trentino Grande Guerra e al libro di Claudio FabbroLa Grande Guerra e il Sentiero della Pace” (Reverdito Editore, 2016)

 

Consigli prima di partire

In alcuni casi, come ad esempio alcune tratte che percorrono la catena del Lagorai, il percorso individuato da Va’ Sentiero si discosta abbastanza da quello tradizionale. Il consiglio, volendo affrontare queste tratte è di studiare attentamente l’itinerario utilizzando le informazioni, le mappe e le tracce gps implementate da outdooractive e disponibili sul sito visittrentino.info.

Se si ha intenzione di pernottare nei rifugi lungo il Sentiero è consigliabile contattare i gestori dei rifugi per avere la certezza di trovarli aperti, oltre che per avere informazioni sullo stato di percorrenza dei sentieri e sul meteo. Per informazioni si possono contattare le APT di riferimento sul territorio, oppure la SAT (Società Alpinisti Tridentini) - www.sat.tn.it.

 

Una nuova guida al Sentiero della Pace sempre con te

La nuova guida digitale al Sentiero della Pace, disponibile sul portale visittrentino.info, racconta l’itinerario dal terzo tratto in poi, tralasciando le prime due tratte - Tonale-Adamello e Val Rendena, Val Giudicarie e Val di Concei - perché presentano difficoltà tecniche elevate, non alla portata di tutti.

 

Sentiero della Pace, le prime due tratte: dal Passo del Tonale alla Val Concei

Le prime due tratte del Sentiero della Pace presentano percorsi in quota molto interessanti dal punto di vista paesaggistico e storico, che tuttavia richiedono una buona conoscenza dell’ambiente di alta montagna ed attrezzature specifiche. Per chi intende percorrerli e non ha questo tipo di esperienza il consiglio è di rivolgersi alle guide alpine della Val di Sole e di Madonna di Campiglio.

 

Tratta 1 Tonale - Adamello
Si percorre in tre tappe così suddivise:

Dal Passo del Tonale al Rifugio Mandron 

Dal Rifugio Mandron al Rifugio Fontanabona

Dal Rifugio Fontanabona al Rifugio Carè Alto


Tratta 2 Val Rendena, Val Giudicarie e Val di Concei

Si percorre in 5 tappe così suddivise:
Dal Rifugio Carè Alto al Rifugio Trivena 

Dal Rifugio Trivena a Lardaro 

Da Lardaro a Malga Ringia 

Da Malga Ringia a Bivacco Malga Casinot 

Da Bivacco Malga Casinot a Rifugio Pernici

 

 

Sentiero della Pace, terzo tratto: Valle di Ledro – Alto Garda 

Questa terza tratta del Sentiero della Pace, composta da tre tappe, è un continuo saliscendi. Nella prima tappa si scende dai 1600 metri di quota del Rifugio Nino Pernici di fronte alle Guglie di Pichea fino alle sponde miti del lago di Garda (66 metri di quota). Il giorno dopo si passeggia da Riva del Garda al paese di Nago sopra Torbole trovando il tempo di salire fino in cima al Monte Brione con i suoi forti e una bella vista sul lago.
La terza tappa dall’abitato di Nago di nuovo su (e questa volta si sale davvero), passando dalle postazioni di Dos Casina e poi a Malga Zures, fino al Rifugio Altissimo Damiano Chiesa (2059 metri), per ammirare da lassù uno dei più bei panorami del Trentino e che permette di ritrovare i paesaggi delle tappe precedenti. Alle battaglie per la presa di Dos Casina prese parte il Battaglione dei Volontari Ciclisti Automobilisti, del quale facevano parte diversi artisti esponenti del movimento Futurista tra cui Marinetti, Boccioni, Funi, Sironi.

 

Sentiero della Pace, quarto tratto: Rovereto e Vallagarina

Il quarto tratto del Sentiero della Pace inizia e finisce in quota - dal Rifugio Damiano Chiesa fino al Rifugio Achille Papa nel Gruppo del Pasubio - ma, nelle sue otto tappe, scende, sale e ridiscende più volte. Sono 126 i km di questo quarto tratto dove si passa dai panorami aperti sul lago di Garda, la Vallarsa e la Valle dell’Adige e nei paesi del fondovalle, come Mori, Isera, Rovereto. Dai prati in quota a tranquille piazze di paese dove dissetarsi alle fontane in pietra.

Prima tappa. Dalla vetta del Monte Altissimo, costellata di trincee e fuciliere costruite dai soldati italiani, al paese di Mori in Vallagarina sono 39 km; una tappa delle più lunghe, ma quasi tutta in discesa, mai ripida né difficile che si può dividere in due parti: la prima  fino a Polsa di Brentonico e la seconda da Polsa a Mori.

Seconda tappa. Da Mori si risale verso la Val di Gresta fino al Monte Creino dove si possono osservare una serie di trincee tra le meglio conservate di tutto il Sentiero, a pochi passi dai campi coltivati nell’orto bio del Trentino. Di grande importanza anche il complesso trincerato del Nagia Grom nei pressi di Manzano.

Terza tappa. Ronzo Chienis, il Monte Biaena e poi tutta discesa attraverso i paesaggi vitati sopra la Vallagarina fino a Rovereto, la ‘Città della Pace’, dove si può visitare il Museo Storico Italiano delle Guerra.

Quarta tappa. Dal centro di Rovereto si sale al Rifugio Monte Zugna, guadagnando metro dopo metro fino ad affacciarsi sulla Vallarsa. Poco prima del rifugio si incontrano i resti del "trincerone", la linea di difesa italiana, dove nella primavera del 1916 si infranse l’offensiva austro-ungarica nota come Strafexpedition.

Quinta tappa. Dalla cima dello Zugna una selvaggia dorsale che sembra infinita, ricca di grandi panorami, si allunga in direzione sud est fino alle Piccole Dolomiti e il Gruppo del Carega, toccando Passo Buole, “Termopili d’Italia”, per le battaglie che nel 1916 fermarono i tentativi di sfondare la prima linea italiana. La meta è il rifugio Fraccaroli ai piedi di Cima Carega al confine con la Lessinia orientale.

Sesta tappa (1). In questa tappa prevalentemente in discesa, si sfila ai piedi del Gruppo del Sengio Alto, nelle Piccole Dolomiti con il torrione del Cornetto dove si può percorrere una spettacolare cresta più impegnativa. Decisamente tranquillo l’itinerario che attraversa gli alpeggi attorno Malga Boffetal per raggiungere Passo delle Fugazze.

Sesta tappa (2). Al confine con la Provincia di Vicenza il sentiero riprende piacevolmente a salire verso l’aspro paesaggio della zona del Pasubio. La Galleria d’Havet segna l’inizio di un tratto davvero spettacolare, la Strada degli Eroi, che raggiunge il Rifugio Achille Papa, all’ingresso della “Zona Sacra” del Pasubio. Dalla direzione opposta il Rifugio Papa è raggiungibile percorrendo la “Strada delle 52 Gallerie” da Bocchetta Campiglia poco sotto Passo Pian delle Fugazze.

Settima tappa. L’ultima tappa del quarto tratto del Sentiero della Pace, fino al Rifugio Vincenzo Lancia, è breve, ma di grande rilievo storico e forte impatto emotivo. Camminando tra il Dente Italiano e quello Austriaco, attraversando un terreno sconvolto nel suo profilo dai crateri delle bombe e delle mine, si tocca con mano la tragedia della guerra.

 

Sentiero della Pace, quinto tratto: Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna 

Il quinto tratto del Sentiero della Pace, composto di quattro tappe, può essere percorso in quattro giorni. Sono circa 78 km dove la Storia e la natura si intrecciano. Si parte dal Rifugio Lancia fino a Cima Vezzena, seguendo i saliscendi di un altopiano verdissimo.

La prima tappa, dal Rifugio Lancia a Passo Coe raggiunge l’Alpe Cimbra, sovrapponendosi al percorso del Sentiero Europeo E5. Nella seconda tappa si toccano Forte Sommo Alto, Forte Cherle e l’osservatorio del Monte Rust. Poi è tutta discesa fino alle sponde del lago di Lavarone. Terza tappa sugli altipiani cimbri lunga ma piacevole. Il punto di forza è senz’altro Forte di Belvedere - Gschwent, gioiello di architettura militare con il suo museo multimediale. L’approdo è Luserna (Lusérn in cimbro), ultima isola linguistica dove la lingua cimbra, antico idioma bavarese, viene ancora oggi correntemente parlata dal 90% della popolazione. Nella quarta tappa si toccano Forte Campo di Luserna, Forte Busa Verle e infine Forte Spiz Verle, l’“occhio degli Altipiani”, sulla vetta di Cima Vezzena.

 

 

Sentiero della Pace, sesto tratto: Valsugana e Lagorai 

La sesta tratta del Sentiero della Pace, composta da 7 tappe e lunga oltre 120 km, è un continuo saliscendi che, dai laghi Bandiera Blu della Valsugana conduce fino alle dolomitiche Pale di San Martino. Tra i due estremi, il selvaggio Lagorai, con le sue rocce porfiriche e l’insolita isola di granito di Cima d’Asta, i verdi pascoli e i piccoli laghi glaciali avvolti dal silenzio.

Prima tappa. Dagli Altipiani Cimbri si scende verso la Valsugana fino alle sponde del Lago di Caldonazzo lungo i sentieri che percorrono il Monte Cimone affacciato sulla Valsugana. Seconda tappa. È tempo di affrontare un dislivello piuttosto importante, 1.500 metri, passando per forti di Tenna e delle Benne, aggirando il Canneto del lago di Levico e poi salire fino ai 1600 m della località termale di Vetriolo ai piedi di Cima Panarotta.

Terza tappa. Il percorso scorre agile tra boschi e grandi spazi aperti regalando scorci di natura notevoli sia nel tratto in quota che nella discesa verso la località Campestrini sopra Roncegno Terme, con la vista sulle bastionate rocciose del gruppo dell'Ortigara.

Quarta tappa. In questa tappa si passa dalla periferia fin dentro al cuore del Lagorai, una ventina di km per raggiungere il rifugio Malga Conseria sotto Passo Cinque Croci, di fronte al massiccio di Cima d’Asta.

Quinta tappa. In questa tappa e in quella successiva l’itinerario proposto si discosta dal tracciato originale del Sentiero che da Malga Conseria prosegue a quote minori fino al rifugio Refavaie e da qui a Caoria. Una variante ad alto tasso spettacolare. Da Passo Cinque Croci la vista si apre sulla Cima d'Asta, Cima delle Stellune, il Cauriol fino alle Pale di San Martino. Il lago di Cima d’Asta a due passi dal rifugio è solo l’ultimo di una lunga serie toccati da questa tappa.

Sesta tappa. Questa variante ricalca un tratto del Sentiero Italia. Si sviluppa in discesa lungo la selvaggia Val Regana, tra fitte foreste e pareti verticali. Caoria la meta di questa tappa è il cuore del multiforme Ecomuseo del Vanoi, un “museo diffuso” che racconta alcuni luoghi cruciali per la cultura tradizionale.

Settima tappa. Si cammina proprio lungo il Sentiero Etnografico ideato dall’Ecomuseo, passando dalle foreste di Valzanca ai pascoli in quota dietro i quali spuntano i torrioni della catena delle Pale di San Martino che si ammirano da Malga Tognola di Siror, a 1986 m. Sfilando sotto le propaggini orientali del Lagorai si raggiunge il Passo di Colbricòn, sopra i piccoli laghi alpini e da qui a Passo Rolle e il rifugio Capanna Cervino. Anche quest’ultimo tratto è una variante rispetto al percorso originale che proseguirebbe fino a Paneveggio.

 

Sentiero della Pace, settimo tratto: Valle di Fassa 

La settima e ultima tratta del Sentiero della Pace è composta da 3 tappe e lunga poco meno di 50 km. Nella prima tappa, da Passo Rolle, dopo aver camminato lungo le panoramiche creste della Cavallazza al cospetto delle Pale di San Martino si prosegue in discesa verso la Foresta dei Violini di Paneveggio, all’ombra degli abeti rossi di risonanza noti per essere fonte di legname pregiato utilizzato dai maestri liutai per la costruzione dei violini.

La seconda tappa, più lunga e con un dislivello impegnativo, tra le più belle del sentiero, raggiunge l’iconico Rifugio Passo alle Selle sopra Passo San Pellegrino. Chi ha ancora energie può affrontare il sentiero attrezzato "Bepi Zac", il cui attacco è poco sopra il rifugio: si sviluppa sulla cresta di Costabella, di grandissimo interesse storico per le numerose postazioni belliche e trincee presenti dalla Prima Guerra Mondiale.

Nell’ultima tappa, infine, tutta nel cuore delle Dolomiti, si scende verso la Val Monzoni e percorrendo un tratto della “Strada dei Rusci”, costruita dai prigionieri di guerra russi, si raggiunge la testata della Val San Nicolò per risalire a Forcella Paschè e qui ammirare la maestosa Marmolada, prima della discesa verso il rifugio Contrin.

 

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