NON SOLO COLORI: LE SUGGESTIONI AUTUNNALI DEI MUSEI

Fini, Clerici e il surrealismo italiano al MART, le tavole restaurate di Dosso e Battista Dossi al Castello del Buonconsiglio, Anima Mundi, la nuova mostra del MUSE di Stefano Zecchi a Palazzo delle Albere, le opere di Bartolomeo Bezzi tra Caldes, Cles e il MART, il rapporto uomo-natura nelle Alpi alle Gallerie di Trento

NON SOLO COLORI: LE SUGGESTIONI AUTUNNALI DEI MUSEI  #1
NON SOLO COLORI: LE SUGGESTIONI AUTUNNALI DEI MUSEI #1
NON SOLO COLORI: LE SUGGESTIONI AUTUNNALI DEI MUSEI  #2
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NON SOLO COLORI: LE SUGGESTIONI AUTUNNALI DEI MUSEI  #3
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NON SOLO COLORI: LE SUGGESTIONI AUTUNNALI DEI MUSEI  #4
NON SOLO COLORI: LE SUGGESTIONI AUTUNNALI DEI MUSEI #4

MART
LEONOR FINI FABRIZIO CLERICI – INSOMNIA, fino al 5 novembre

Pittori, illustratori, scenografi, costumisti, Leonor Fini e Fabrizio Clerici furono vivaci protagonisti degli ambienti intellettuali e borghesi del secondo Novecento. Insomnia è la più grande mostra mai realizzata sulla lunga e profonda amicizia che li unì. Un vertiginoso racconto per immagini attraverso più di 400 opere provenienti da preziose collezioni pubbliche e private. Nata a Buenos Aires nel 1907, morta a Parigi nel 1996, cresciuta a Trieste, vissuta tra Milano, Roma, Parigi, Leonor Fini ha consacrato la propria vita all’arte ed è stata essa stessa opera d’arte. Negli anni Trenta conosce a Parigi Fabrizio Clerici, architetto di formazione, nato a Milano nel 1913 e morto a Roma nel 1993, che si dedica alle arti visive e al teatro, sperimentando e innovando diversi linguaggi culturali. Al lungo e profondo sodalizio tra Leonor Fini e Fabrizio Clerici è dedicata la grande mostra del Mart di Rovereto, curata da Denis Isaia e Giulia Tulino, in collaborazione con l’Archivio Fabrizio Clerici.
Al Mart la mostra si snoda attraverso più di 400 opere tra dipinti, disegni, fotografie, video, documenti, bozzetti teatrali, costumi e oggetti. In un allestimento cronologico e filologico, intervallato da numerosi affondi tematici dedicati alle passioni condivise dai due artisti, il lavoro di Fini e Clerici si confronta con le opere dei loro maestri, come Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Arturo Nathan, Bruno Croatto, ma anche dei loro compagni di viaggio, come Stanislao Lepri, Eugène Berman, Pavel Tchelitchew e dei loro eredi, come Enrico d’Assia ed Eros Renzetti. La mostra dà conto dell’intera carriera di entrambi, a partire dagli anni Venti, anni di formazione, prove e scoperte, fino alla maturità artistica; passando per opere, documenti, materiali d’archivio, costumi, oggetti di scena, libri illustrati, manufatti collezionati dai due artisti, video e fotografie per lo più inedite che li ritraggono insieme.
A dicembre, invece, la seconda grande mostra autunnale del MART, sarà dedicata all’influenza di Durer. www.mart.tn.it

CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO
I VOLTI DELLA SAPIENZA. DOSSO E BATTISTA DOSSI NELLA BIBLIOTECA DI BERNARDO CLES, fino al 22 ottobre 2023

Tra la fine del 1531 e i primi mesi del 1532 Dosso Dossi con l’aiuto del fratello Battista è impegnato nella decorazione della biblioteca del principe vescovo Bernardo Cles nel Magno Palazzo del Castello del Buonconsiglio di Trento. Per la sala che doveva ospitare la preziosa e ricca collezione di libri antichi del cardinale trentino Dosso Dossi pensa ad una decorazione imponente. Sulle pareti realizza affreschi (in gran parte perduti) mentre per i cassettoni del soffitto dipinge una serie di diciotto dipinti su tavola di abete rosso raffiguranti saggi, filosofi e oratori dell’antichità. Sono proprio le tavole restaurate e le immagini dei sapienti, filosofi e saggi, a partire dall’arte antica, il filo conduttore della mostra inaugurata il 30 giugno al Castello del Buonconsiglio di Trento intitolata “I volti della sapienza. Dosso e Battista Dossi nella Biblioteca di Bernardo Cles” visitabile fino al 22 ottobre 2023. La mostra, curata da Vincenzo Farinella e Laura Dal Prà, vede esposte accanto alle tavole, un centinaio di opere tra sculture, stampe, volumi e dipinti, come il celebre quadro raffigurante Eraclito e Democrito di Donato Bramante proveniente dalla Pinacoteca di Brera, i busti in marmo di Omero e Cicerone concessi in prestito dai Musei Capitolini di Roma e dagli Uffizi, le due magnifiche tele del Dosso provenienti dal museo canadese Agnes Etherington Art Centre e dal museo americano Chrysler e ancora opere del Moretto, Salvator Rosa, Andrea Pozzo, Mattia Preti, Luca Giordano, Vincenzo Grandi, Albrecht Dürer e Josè de Ribera. www.buonconsiglio.it

MUSE
ANIMA MUNDI LA GIOSTRA DELLA VITA, fino al 29 ottobre 2023
Il mondo è un unico grande organismo vivente, da cui si generano le differenze che sono legate da un’anima universale, l’anima del mondo. Tutto è in perenne rotazione e nella giostra della vita gli opposti si rincorrono, si inseguono, talvolta prevalgono l’uno sull’altro ma non si annullano e non si eliminano a vicenda. Tutto finisce, tutto ricomincia. E le differenze sviluppano energia e creatività nel caleidoscopio che, ruotando senza sosta, è mosso dall’anima del mondo. Anima Mundi, la mostra a Palazzo delle Albere ideata dal Presidente del MUSE Stefano Zecchi e curata da Beatrice Mosca, è un’esperienza museale inedita. Come in un teatro il sipario si apre sulla messa in scena di nove giostre che girano senza posa mostrando le opere di grandi artiste e artisti, ciascuna simbolo degli opposti, l’una il contrario dell’altra. All’inizio e alla fine di questa rappresentazione scenica la grande e spettacolare “”Giostra della Vita” (“Carousel of life”) dell’artista belga Koen Vanmechelen. Si tratta di un percorso espositivo immersivo, dinamico, che conduce visitatrici e visitatori, tra suoni, narrazioni di luce e installazioni scenografiche, alla scoperta di vita e morte, luce e tenebra, terra e acqua, sole e luna, angeli e demoni, origine e divenire, animali che volano e camminano tra sogno e realtà. Un racconto percettivo che mostra la diversa meraviglia della vita e che al termine sorprende con “Carousel of Biodiversity”, seconda opera di Vanmechelen. L’artista presenta Cosmolitan Chicken Project”: cento polli tassidermizzati rotanti, opere d’arte bio-culturali per illustrare al visitatore la bellezza della diversità nell’anima del mondo.
Prosegue la mostra dedicata al rapporto tra umanità e mondo selvatico in città, “Wild City. Storie di natura urbana”, visitabile fino al 5 novembre 2023. I Sapiens di rado si rendono conto che la città è popolata da molti esseri viventi che, con strategie e soluzioni adattive spesso sorprendenti, sono riusciti a insediarsi in questo ambiente di origine antropica. La mostra affronta quattro temi fondamentali per comprendere il nuovo ecosistema urbano: le minacce e gli ostacoli che la città pone agli esseri viventi non umani; le opportunità che la città offre; l'ambiente cittadino come driver dell’evoluzione; le interazioni positive, conflittuali e di coesistenza tra l’essere umano e le altre specie in contesto urbano. In autunno inaugura anche Sciamani. Comunicare con l’invisibile, dal 24 novembre 2023 al 30 giugno 2024 a Palazzo delle Albere. La mostra vede collaborare MART, MUSE, METS e Fondazione Sergio Poggianella in un’affascinante narrazione del fenomeno dello sciamanismo euroasiatico tra antropologia, arte e scienza. www.muse.it

BARTOLOMEO BEZZI (1851-1923) MOSTRE E CELEBRAZIONI NEL CENTENARIO DELLA MORTE, autunno 2023-marzo 2024
Bartolomeo Bezzi
è considerato, dopo Segantini, il più importante pittore trentino dell’Ottocento, nonché uno dei principali promotori artistici nell’Italia del suo tempo. Originario di Ossana in Val di Sole, dove nacque nel 1851, compì la propria formazione artistica all’Accademia di Brera e divenne ben presto una figura di spicco dell’ambiente artistico milanese. Trasferitosi a Venezia nel 1890, contribuì in modo determinante alla fondazione della Biennale, che gli dedicò una mostra personale nel 1914. Negli ultimi anni di vita si ritirò a Cles, nel suo Trentino, dove morì l’8 ottobre 1923 dopo un lungo periodo di inattività. Nel centenario della morte dell’artista, la sua figura sarà celebrata in Trentino attraverso quattro esposizioni commemorative, che ne andranno a documentare la sua vasta produzione pittorica e grafica, mentre un convegno di studi offrirà una ulteriore occasione di approfondimento a tutto campo. Le iniziative proseguiranno per tutto l’anno con un carattere spiccatamente territoriale.
Agli appuntamenti estivi che si prolungano nel mese di ottobre,  quello di Castel  Caldes  (fino al 5 novembre) con la mostra monografica, curata da Roberto Pancheri, dedicata a Bezzi “pittore di figura”, che analizza e approfondisce l’approccio del pittore alla figura umana, sia nell’ambito della ritrattistica che nelle scene di vita popolare, senza trascurare le vedute urbane animate dalla presenza dell’uomo, e un secondo alla Biblioteca della Torraccia di Terzolas (fino all’8 ottobre) intitolato “L'archivio ritrovato: il fondo Bezzi del Centro Studi per la Val di Sole”, a cura di Stefania Dalla Serra e di Mauro Pancheri,  si aggiungono i due appuntamenti autunnali: al Palazzo Assessorile di Cles dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 la mostra monografica curata da Marcello Nebl con la collaborazione di Warin Dusatti, con oltre cinquanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private.  Al Mart di Rovereto dal 6 dicembre 2023 al 3 marzo 2024 la mostra curata di Margherita de Pilati, che vedrà esposte per la prima volta una ventina di opere con cui Bartolomeo Bezzi si fece conoscere ed amare dai collezionisti e dai critici d’arte del suo tempo, quei dipinti che grazie alle notevoli dimensioni e al forte impianto compositivo, ne hanno decretato la fortuna e la fama, rendendolo uno degli artisti di maggior notorietà in Italia, fin dalle esposizioni di Brera, dove nel 1878 si fece notare con La valle di Rabbi, acquistato da Umberto I di Savoia.

SASS – SPAZIO ARCHEOLOGICO SOTTERRANEO DEL SAS
LA MEMORIA NEL GHIACCIO. ARCHEOLOGIA DELLA GRANDE GUERRA A PUNTA LINKE, fino al 7 gennaio 2024

È dedicata ad uno dei luoghi della memoria più alti d’Europa la mostra allestita nella suggestiva ambientazione della Tridentum romana, allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, in piazza Cesare Battisti. Realizzata dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Museo “Pejo 1914-1918. La guerra sulla porta”, curata da Franco Nicolis, la mostra ripercorre le fasi delle ricerche effettuate da una équipe multidisciplinare composta da archeologi, geologi, guide alpine, restauratori e personale volontario a Punta Linke, a 3629 metri, nel gruppo dell’Ortles-Cevedale, sul fronte della Prima guerra mondiale. Qui il ritiro dei ghiacciai, a seguito dei cambiamenti climatici degli ultimi anni, ha fatto riaffiorare, dopo cento anni, la stazione di una teleferica scavata nella roccia dagli austro-ungarici per collegare Cogolo di Pejo con Punta Linke, Cima Vioz e gli appostamenti del “Coston delle barache brusade” nel cuore del ghiacciaio dei Forni per assicurare i rifornimenti ad uno dei punti più elevati del fronte. In mostra anche una selezione di reperti rinvenuti durante le indagini nel sito, tra i quali alcuni soprascarponi in paglia di segale che venivano utilizzati dai soldati durante i turni di guardia per affrontare le rigidissime temperature, guanti, manopole, ramponi e occhiali per proteggersi dal riverbero della neve e del ghiaccio. Altri oggetti raccontano la quotidianità all’interno della postazione, pur nelle condizioni ambientali estreme, ad esempio gli utensili dell’officina per il funzionamento e la manutenzione del motore. www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia

LE GALLERIE
"ALPS: COMPRENDERE LA MONTAGNA", fino al 25 febbraio 2024

Le Gallerie di Piedicastello a Trento ospitano un nuovo percorso espositivo dedicato alle Alpi e alla comprensione della montagna, promosso dalla Fondazione Museo storico del Trentino con il Trento Film Festival: un viaggio nella storia dell’arco alpino alla scoperta del rapporto uomo/natura, delle sfide per promuovere la cultura della sostenibilità e delle grandi trasformazioni che hanno interessato negli ultimi secoli la montagna del Trentino.
La mostra "ALPS: comprendere la montagna" è curata dai ricercatori della Fondazione Museo storico del Trentino Alessandro de Bertolini, Luca Caracristi e Sara Zanatta e si propone di comprendere la montagna – quella vissuta, quella percepita e quella governata – in un momento storico attraversato da enormi accelerazioni e mutamenti, dove le Alpi, terra di mezzo, si presentano al centro del cambiamento. Il percorso espositivo si concentra sugli ultimi secoli, dal basso medioevo in avanti, quando la colonizzazione rurale della montagna pone le basi per la nascita del paesaggio alpino come noi lo conosciamo. I temi scelti si articolano in una serie di azioni che identificano altrettante aree in mostra: abitare, conquistare, governare, raccontare, lavorare e rappresentare le Alpi. A queste azioni si aggiungono tre importanti focus tematici sulle Dolomiti, sul Club Alpino Italiano (CAI) e sulla Società degli Alpinisti Tridentini (SAT). https://museostorico.it/

AL MAG DI RIVA DEL GARDA
DAL FUTURISMO ALL'INFORMALE. CAPOLAVORI NASCOSTI NELLE COLLEZIONI DEL MART, fino al 29 ottobre 2023

Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, presidente del MAG e del Mart, e curata da Alessandra Tiddia, storica dell’arte e curatrice del Mart, la mostra è concepita come un suggestivo viaggio nell’arte italiana del Novecento. Si tratta di un iter che esplora e racconta l’ideazione e la sperimentazione di nuovi linguaggi ed espressività: la quarantina di opere presenti in mostra, costituita da dipinti, sculture, installazioni, si fa difatti portavoce dei nuovi immaginari del “secolo breve”, valorizzando al tempo stesso gli importanti capolavori del Mart, frutto di una mirata strategia di acquisizione, che vanno a costituire una delle più estese e significative collezioni di arte moderna e contemporanea di tutt’Europa. www.museoaltogarda.it

(m.b.)



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