FESTIVAL DA GRANDE SLAM CON BECKER, PIETRANGELI E LE “AMICHE GENIALI” PENNETTA E SCHIAVONE

L’eleganza di Nicola Pietrangeli, la forza esplosiva di Boris Becker, ma anche le racchette in rosa da Slam di Flavia Pennetta e Francesca Schiavone.
Il tennis sarà protagonista al Festival dello Sport di Trento. Il calendario degli appuntamenti verrà aperto giovedì 12 ottobre alle 14.30 al Palazzo della Regione, dove Emilio Mancuso e Cristina Fantoni modereranno l’incontro con Nicola Pietrangeli, il più grande esponente del tennis italiano di sempre, spalleggiato dal capitano della squadra di Coppa Davis (e a sua volta ex tennista di ottimo livello) Filippo Volandri e dal presidente della Fitp Angelo Binaghi. Si parlerà del fenomeno Italtennis, che proprio negli ultimi giorni ha visto l’altoatesino Jannik Sinner issarsi al quarto posto delle classifiche mondiali, pronto a insidiare il primato di Pietrangeli, che nel 1959 occupò il terzo gradino della graduatoria, punto più alto della sua gloriosa carriera sportiva, svoltasi prima dell’era Open.
Pietrangeli vanta in bacheca due trofei del vincitore del Roland Garros (1959 e 1960) e altrettanti degli Internazionali di Roma, fu semifinalista sulla nobile erba di Wimbledon nel 1960, campione olimpico nel ‘68 e vincitore in totale di undici titoli in singolare e dodici in doppio, tra cui uno Slam, sempre il Roland Garros. È suo, inoltre, il primato mondiale di incontri disputati (164) e vinti (120) in Coppa Davis.

Venerdì 13 ottobre alle 21.15, invece, salirà sul palco del Teatro Sociale Boris Becker, il campione tedesco che ha fatto della potenza e dell’esplosività i suoi tratti distintivi. Nel dialogo con Riccardo Crivelli, Becker avrà modo di rivivere e raccontare i sei titoli Slam vinti in carriera, tre volte in trionfo a Wimbledon sulle sette finali giocate, vincitore anche di due edizioni degli Australian Open e di un Us Open, di 43 titoli nel circuito Apt, di tre titoli Master, di due Coppe Davis e di un oro olimpico in doppio a Barcellona nel 1992. Il tedesco è stato l’unico tennista della storia a vincere Wimbledon prima del compimento della maggiore età, a soli 17 anni e 220 giorni.

La chiusura spetterà alle “amiche geniali” Flavia Pennetta e Francesca Schiavone, entrambe capaci di mettere nel proprio palmares uno Slam, protagoniste a Trento domenica 15 ottobre alle 12, alla Filarmonica. Pennetta riuscì a issarsi fino alla posizione numero 6 delle classifiche mondiali nel 2015, anno in cui vinse gli Us Open, in quella che fu un’edizione storica per l’Italia: la finale fu tutta azzurra, con Roberta Vinci dall’altra parte del campo. 
A moderare l’incontro sarà Cristina Fantoni, che imbeccherà anche Francesca Schiavone, la regina del Roland Garros 2010, prima tennista italiana di sempre ad aver vinto un torneo del Grande Slam in singolare, finalista a Parigi anche l’anno successivo (2011).

IL TENNIS “MADE IN TRENTINO”: IL TRIONFO PARIGINO DI MARA SANTANGELO E LA NOTTE MAGICA IN CUI ANDREA STOPPINI BATTÉ AGASSI
Tra i migliori esponenti del tennis trentino, spiccano Mara Santangelo e Andrea Stoppini. Figlia di albergatori della Val di Fiemme, Santangelo è salita agli onori delle cronache nei primi anni Duemila, in trionfo con la maglia azzurra della nazionale alla Fed Cup edizione 2006, assieme a Pennetta, Schiavone e Vinci, e l’anno seguente vittoriosa nel torneo di doppio al Roland Garros. Fu quello il punto più alto della sua carriera, quando riuscì a raggiungere la posizione numero 27 del ranking Wta in singolare e la numero 5 in doppio, specialità in cui vanta anche le semifinali raggiunte a Wimbledon (nel 2007) e agli Australian Open (2009).
Andrea Stoppini, che come miglior classifica in carriera vanta la posizione 161 del ranking Atp, deve la sua fama alla magica notte vissuta a Washington nel 2006, quando, da qualificato e numero 246 del mondo, stese niente meno che Andre Agassi, siglando un’impresa che vale un’intera carriera.
Tra gli atleti ancora in attività, ha fatto parlare di sé anche un’altra trentina. Si tratta di Deborah Chiesa, che nel 2017 riuscì a conquistare un posto nel main draw degli Internazionali d’Italia, a Roma, nella stagione che la vide conquistare tre titoli in tornei Itf da 25mila dollari, a Torino, Santa Margherita di Pula e Zawanda (in Polonia). Successi che le permisero di raggiungere la posizione 143 delle classifiche mondiali.
Tra me migliori esponenti del tennis trentino odierno c’è anche la classe 1994 Angelica Moratelli, ottima giocatrice di doppio (attuale numero 96 Wta) che sogna di riuscire a partecipare a un torneo del Grande Slam.
Tra le giovanissime promesse, infine, spicca il baby tennista di Caldonazzo Alessandro Fronza, che nella stagione in corso è riuscito a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Coppa Lambertenghi, il torneo giovanile più ricco di fascino e di storia tra quelli che assegnano un titolo tricolore.

CENTRI QUALIFICATI E GRANDI EVENTI: LE ECCELLENZE TRENTINE DEL TENNIS
Il Centro Tennis della Baldresca di Rovereto e il Circolo Tennis dell’Ata Battisti di Trento rappresentano le due eccellenze in termini di impiantistica per lo sport della racchetta. A Rovereto, proprio quest’anno, è andato in scena un prestigioso torneo internazionale del circuito Challenger Atp, vinto da un nobile esponente del tennis mondiale, lo svizzero Dominic Stricker, attuale numero 88 della graduatoria Atp che nel 2023 è riuscito a raggiungere i quarti di finale agli Us Open, facendo parlare di sé per la vittoria conquistata ai danni di un top player del calibro del greco Stefanos Tsitsipas. Il Circolo Tennis Rovereto ha recentemente compiuto un ulteriore passo nel proprio percorso di crescita ingaggiando Massimo Sartori, 56enne tecnico vicentino allenatore di tanti grandi campioni italiani, tra cui Andreas Seppi, Karin Knapp, Simone Vagnozzi e Marco Cecchinato. Nel 2023, come negli anni passati, ha calcato il palcoscenico internazionale anche il Circolo Tennis dell’Ata Battisti di Trento, teatro di un torneo Itf da 25mila dollari che nel 2019 fece da trampolino di lancio a Jannik Sinner, vittorioso in quell’edizione, prima di spiccare il volo verso l’Olimpo della racchetta.