IL CAVALLINO RAMPANTE E I CAMPIONI DELLE DUE RUOTE NEL RICCO PROGRAMMA DEDICATO AI MOTORI

Il mito Ferrari contagia il festival grazie a Montezemolo, Brizzi e i piloti vincenti di Le Mans. Sul palco anche tanti campionissimi del motociclismo

IL CAVALLINO RAMPANTE E I CAMPIONI DELLE DUE RUOTE NEL RICCO PROGRAMMA DEDICATO AI MOTORI  #1
IL CAVALLINO RAMPANTE E I CAMPIONI DELLE DUE RUOTE NEL RICCO PROGRAMMA DEDICATO AI MOTORI #1

In pochi paesi al mondo la passione per gli sport motoristici raggiunge la capillarità che vanta in Italia. Gare su pista, con la Formula uno a farla da padrona, rally, competizioni in salita, slalom e gare di regolarità nel nostro paese appassionano milioni di persone, molte delle quali non si accontentano di seguirle in tv, sul web, sulla “rosea” o sulle riviste specializzate, ma si regalano anche il piacere di praticarle, regalandosi soddisfazioni che non sempre sono appannaggio esclusivo di chi ha generose disponibilità economiche. Il «Festival dello Sport» non può dunque, fin dalle origini, che dare ampio spazio alle quattro e alle due ruote, ben sapendo di andare incontro alle passioni di un pubblico molto ampio ed eterogeneo, soprattutto distribuito su tutte le fasce di età. Nell’edizione 2023 ce ne sarà per tutti, per i più giovani come per i nostalgici.
Ad aprire il menù ci pensa un evento dedicato ad un’impresa compiuta dalla Ferrari l’11 giugno, non su un circuito di Formula Uno, ma in una gara del Mondiale Endurance, la mitica 24 ore di Le Mans, che nella circostanza celebrava il secolo di vita. Il trio composto da Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi è riuscito a portare la 499P sul gradino più alto del podio dopo 58 anni di digiuno per la rossa, un acuto che verrà celebrato giovedì 12 ottobre alle 16.30 al Palazzo della Regione, alla presenza dello stesso Antonio Giovinazzi e di Antonello Coletta, il responsabile delle attività sportive GT della Ferrari, stimolati dalle domande di Mario Salvini. Tre ore dopo, alle 19.30, i riflettori si sposteranno su due declinazioni diverse del motociclismo, quello su pista e quello su terra. Andrea Dovizioso, vincitore del motomondiale nella classe 125 nel 2004, poi sul podio da secondo o da terzo nella 250 e nella MotoGp per ben sette volte, sarà ospite d’onore della Sala Depero, incalzato dalle domande di Paolo Ianieri e Rachele Sangiuliano. In collegamento con la sala ci sarà poi un altro monumento nazionale di questo sport, ovvero il campione di motocross Antonio Cairoli, capace di vincere nove titoli mondiali fra il 2005 e il 2017, due nella categoria MX2, cinque nella MX1 e due nella MXGP. Si tornerà in pista alle ore 21 al Teatro Sociale per incontrare Jacques Villeneuve, il pilota canadese, figlio dell’indimenticato Gilles, che con una Williams nel 1997 si portò a casa il Mondiale di Formula 1, ma si cimentò anche nella 500 Miglia di Indianapolis, vinta nel 1995 e nella 24 ore di Le Mans. Guiderà il racconto Federica Masolin.

Il giorno dopo, venerdì 13 ottobre, alle ore 14 alla Sala della Filarmonica, andremo a conoscere da vicino il giovane pilota giapponese Yuki Tsunoda, che da tre anni affronta il campionato di Formula 1 alla guida di una AlphaTauri. Dialogherà con Federica Masolin e a mettere ulteriore carne al fuoco ci penserà il collegamento con Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del Formula One Group, ruolo che riveste da tre anni, dopo aver lavorato alla Ferrari con diverse mansioni apicali dal 1995 al 2014. In contemporanea in piazza Duomo si aprirà una finestra sugli spazi sconfinati nei quali si muovono i piloti che cavalcano le due ruote nelle gare enduro, grazie alla presenza di Jacopo Cerutti, campione italiano di Motorally dal 2015 al 2017 e campione europeo della specialità nel 2014, nonché di Francesco Montanari, l’attore protagonista della serie «Romanzo criminale», grande appassionato di motociclette. A dialogare con loro, oltre a Paolo Ianieri e Rachele Sangiuliano, ci sarà Vittoriano Guareschi, pilota parmigiano, che prese parte per quattro volte al Mondiale Supersport dal 1997 al 2004 al Mondiale Superbike nel 1999 e nel 2000. La scorpacciata di appuntamenti, che gli appassionati di motociclismo devono annotare in agenda per il 13 ottobre, si chiuderà alle ore 17, sempre accanto alla Fontana del Nettuno, stavolta per conoscere da vicino un campionissimo del passato come Franco Uncini, capace di vincere il titolo nella classe 500 nel Motomondiale del 1982, nel quale si aggiudicò cinque vittorie. Paolo Ianieri e Rachele Sangiuliano ripercorreranno con il pilota marchigiano le tappe più significative della sua carriera.

Sabato 14 ottobre alle ore 14 al Teatro Sociale entrerà un altro importante pezzo di storia dell’automobilismo, ovvero Luca Cordero di Montezemolo, un nome che probabilmente ai millennial non dice molto, ma che ha legato il proprio nome ai trionfi della Ferrari per decenni. Prima dal 1973 al 1977, l’epoca di Niki Lauda, come responsabile della squadra corse, poi dal 1991 al 2014 come presidente e amministratore delegato, nel periodo d’oro di Jan Todt e Michael Schumacher. Dialogherà con Daniele Dallera. Bisognerà poi attendere le ore 19 per incontrare al Palazzo della Regione la leggenda della superbike Carl Fogarty, pilota britannico, che si è laureato per quattro volte campione mondiale Superbike fra il 1994 e il 1999, denominato non a caso “the king”. Lo intervisteranno Furio Zara e Rachele Sangiuliano. Come un cerchio che si chiude, il ciclo di incontri che il «Festival dello Sport» dedica al mondo dei motori si concluderà occupandosi ancora della Ferrari, ma stavolta a farlo non saranno piloti o dirigenti sportivi, ma lo scrittore bolognese Enrico Brizzi, che ha da poco pubblicato per HarperCollins un volume dedicato ad Enzo Ferrari, intitolato «Enzo, il sogno di un ragazzo», il primo volume di una trilogia in fieri. Questo appuntamento è in programma ancora alle ore 19 di sabato a Palazzo Benvenuti.

I MOTORI IN TRENTINO
Un programma, dunque, in grado di soddisfare gli appassionati di ogni disciplina motoristica, che in Trentino sono davvero tanti. In questa provincia non ci sono importanti circuiti o case automobilistiche, ma non mancano eventi di portata nazionale e internazionale, così come i campioni. Alle porte del capoluogo la Scuderia Trentina organizza ogni estate la più importante cronoscalata europea, la «Trento Bondone», che sta correndo verso i cento anni di storia, la quale viene preceduta, nel mese di maggio, dalla «Levico Vetriolo», ritornata in auge nel 2023 dopo vent’anni di stop. Per quanto concerne i rally, quello di San Martino, valido per il Campionato Italiano asfalto, attira migliaia di appassionati sulle strade delle Dolomiti da quarant’anni, al quale si sono aggiunti negli ultimi anni il «Dolomiti Brenta Rally» e il neonato «Trentino Rally», la cui prima edizione si svolgerà a inizio novembre, entrambi organizzati nella parte occidentale della provincia. Per quanto concerne i campioni, gli appassionati conoscono bene il palmares di Renato Travaglia, campione italiano rally due ruote motrici per sei anni consecutivi, dal 1995 al 2000, campione italiano nel 2002 ed europeo nel 2002 e nel 2005. Prima di lui a lasciare un segno indelebile era stato l’indimenticato Attilio Bettega, pilota ufficiale Fiat e Lancia dal 1979 al 1985, che si è imposto in sei gare del Campionato Italiano, una parabola chiusa dal tragico incidente occorsogli in Corsica nel 1985. Il re continentale della salita è invece Christian Merli, driver di Fiavé, che poche settimane fa si è laureato campione europeo per la quinta volta. Non vanno dimenticati Mirko Bortolotti, pilota ufficiale della Lamborghini GT, con cui ha vinto nella classe GTD due 24 ore di Daytona, nel 2017 e 2019, una 12 Ore di Sebring nel 2019 e il campionato Blancpain GT Series nel 2017, che nel 2008, alla guida di una Ferrari di Formula 1, a Fiorano stabilì il record ufficiale della pista di quell’anno. Infine bisogna citare un nome nuovo, che promette scintille, quello di Filippo Sala, che a maggio si è piazzato secondo nel World Series of Karting riservato agli under 12, passaggio obbligato dei grandi campioni della Formula 1. Se son rose fioriranno.



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