I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti

I protagonisti del Festival di musica in quota 23 agosto - 1 ottobre

I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #1
I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #1
I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #2
I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #2
I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #3
I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #3
I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #4
I Suoni delle Dolomiti - Gli Artisti #4

Canzone d’autore
23 agosto, ore 12
Val di Non
Val Nana, Malga Tassulla, Dolomiti di Brenta

Erlend Øye & La Comitiva
Dalla Norvegia, dove si è imposto a livello internazionale assieme ad Eirik Glambaek Boe con i Kings of Convenience come rappresentanti del New Acoustic Movement, Erlend Øye, rimane folgorato nel 2012 dal fascino di Siracusa, dove ha preso casa. Qui, assieme a La Comitiva, gruppo composto da tre musicisti siracusani, Stefano Ortisi, Luigi Orofino e Marco Castello, prosegue il suo percorso musicale che abbraccia sperimentazioni di sonorità acustiche anche grazie a stili e strumenti musicali tipici del sud Italia. Dal suo avvio, avvenuto all’inizio del 2018, questa collaborazione ha portato frequentemente il gruppo a suonare con successo in Sud America e in Europa. Tra le praterie alpine della Val Nana, nel Parco Naturale Adamello Brenta, porteranno in quota i brani del loro ultimo progetto discografico, Winter Companion.

Jazz
25 agosto, ore 12
Val di Fiemme
Laghi di Bombasel, Lagorai

Dave Douglas, Michael Moore, Peggy Lee, Marcus Rojas, Dylan van der Schyff
Mountain Passages 20th Anniversary
Nel 2003 I Suoni delle Dolomiti, commissionarono al trombettista americano Dave Douglas una partitura dedicata alla musica e alla cultura alpina ed in particolare a quella ladina. Lui, cogliendo nel segno lo spirito e lo stile del festival, rinunciò al pianoforte e al contrabbasso scrivendo per una band decisamente particolare: tromba, violoncello, tuba, batteria e clarinetto. Nasceva così Mountain Passages, una composizione articolata in 12 brani nei quali la musicalità della banda paesana si fonde con atmosfere ariose ed aperte, una spruzzata di classicismo ed un tocco di sperimentalismo. Brani uniti da una miscela che ha il sapore della profondità ma anche la leggerezza del gioco attraverso cui autore e musicisti accompagnano il pubblico in un viaggio fra contemplazione e celebrazione della natura. Eseguita al festival in prima mondiale dal vivo, al Rifugio Boè e al Rifugio Brentei, diventò un grande successo di pubblico e di critica, Vent’anni dopo, nel Gruppo del Lagorai davanti agli specchi alpini di Bombasel, Dave Douglas incrocia la sua tromba con gli stessi musicisti, Michael Moore al sax e al clarinetto, Peggy Lee al violoncello, Marcus Rojas alla tuba e Dylan van der Schyff alle percussioni.

Jazz
28 agosto, ore 12
San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi
Località Prati Col, Val Canali, Pale di San Martino

Tatiana Eva-Marie, Avalon jazz band
Tatiana Eva-Marie è una cantante di Brooklyn definita dal New York Times “usignolo gypsy-jazz”. Conosciuta per il suo lavoro con la Avalon Jazz Band (Wallace Stelzer -  contrabbasso, Dennis Pol - chitarra, Gabe Terracciano - violino)  è stata di recente inserita – insieme a Cyrille Aimée e Cécile McLorin-Salvant – nella lista delle stelle nascenti del jazz stilata da Vanity Fair. Nominata “una delle migliori giovani cantanti” dal Wall Street Journal e acclamata dal New York Times, Downbeat e altre rinomate pubblicazioni, si esibisce a New York e in tour in tutto il mondo. Quello di Tatiana Eva-Marie è un animo musicale curioso e vivace diviso fra le radici francesi e balcaniche e la proiezione nelle atmosfere che affondano nella scena artistica parigina che dagli anni Venti arriva agli anni Sessanta, la passione per la musica gypsy, ritmi e sonorità che arrivano dalla musica di New Orleans mescolate con la passione per il Great American Songbook che la immergono nella musica di Django Reinhardt, Sidney Bechet, Cole Porter e altri nomi del French jazz.

Popular music
30 agosto, ore 12
Sant’Antonio di Mavignola
Malga Brenta Bassa, Dolomiti di Brenta

Frida Bollani Magoni 
Frida Bollani Magoni, figlia d’arte, è pianista e cantante. Da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica, comincia a studiare il pianoforte all’età di sette anni sotto la guida di Paolo Razzuoli, che le insegna la notazione musicale in Braille. Crescendo Frida ha cominciato a mostrare un vero e proprio talento naturale. Ha collaborato più volte con l’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi (Jazz Big Band) e si è spesso esibita come ospite a sorpresa nei concerti dei genitori e di cui ha raccolto entrambi i talenti (Petra Magoni e Stefano Bollani), sia in Italia che all’estero. È un curriculum di tutto rispetto quello che ha visto chiudere i suoi tour estivi con un enorme successo di critica e pubblico sia in Italia che all’estero e da cui nasce l’album “Primo Tour” uscito nel 2022. Capace di catturare il pubblico dalla prima nota grazie al suo raro talento, la giovane artista ha alle spalle una gavetta di tutto rispetto, come l’esibizione al Quirinale del 2 giugno 2021 dove ha emozionato con una intensa interpretazione di Caruso di Dalla e La Cura di Battiato.

Classica
1 settembre, ore 6.30
L’Alba delle Dolomiti
Val di Fassa
Col Margherita, Gruppo Lusia - Bocche

Mario Brunello e Polish Cello Quartet
Progetto speciale
La magia delle prime luci dell’alba che rischiarano la notte facendo spazio ai primi raggi del sole, un istante senza tempo che scalda rocce e il pubblico raccolto nel silenzio che fa da sottofondo alle note, si rinnova nell’Alba delle Dolomiti, sulla terrazza panoramica di Col Margherita in Val di Fassa. A suggellare quel momento unico di sospensione fra le tenebre e la luce è l’incontro del violoncello di Mario Brunello e il Polish Cello Quartet. Nato dall’idea di Tomasz Daroch, Wojciech Fudala, Krzystof Karpeta ed Adam Krzeszowiec, il Polish Cello Quartet riunisce le anime di quattro violoncellisti di spicco della nuova generazione di musicisti. Il progetto propone musica da camera eseguita con il suono unico e originale dato dall’incontro dei quattro strumenti. Dopo una formazione con i migliori professori di fama mondiale il Polish Cello Quartet si è fregiato di prestigiosi premi sia in esibizioni di solo che da camera. Questa formazione ha suonato sui palchi più prestigiosi e ha collaborato con molti grandi musicisti sia classici che jazz, in repertori anche inediti e composti per l’occasione. Nel 2019 ha ricevuto il prestigioso Fryderyk Music Award per il loro secondo album, che comprendeva opere del compositore Grażyna Bacewicz (Chandos). Proporranno in questa occasione un programma “sinfonico”, seppur per soli 5 violoncelli: due originali e rare trascrizioni dal grande repertorio sinfonico, il Bolero di Ravel e il concerto di Dvorak per violoncello in si min op. 104.

Teatro musicale
6 settembre ore 12
Val di Fiemme
Malga Canvere, Gruppo Viezzena – Bocche

Gene Gnocchi, Danilo Rossi, Orchestra Maderna – direttore Stefano Nanni
Polimero
“Polimero, un burattino di plastica”, una favola in musica il cui testo è stato scritto da Giobbe Covatta, ed interpretato in questa occasione da Gene Gnocchi, le musiche originali sono di Stefano Nanni, in veste anche di Direttore d’Orchestra, la viola solista è Danilo Rossi. Ad accompagnarli gli archi e le percussioni dell’orchestra “Bruno Maderna”. Polimero è il frutto di una collaborazione nata tra Giobbe Covatta, Danilo Rossi e l’Orchestra Maderna. Una favola ecologista che rivisita in chiave attuale la storia di Pinocchio dove il burattino di Collodi prende le forme di un bambolotto di plastica, mentre Mangiafuoco si trasforma in un inceneritore e i fondali marini sono così inquinati da riempire la pancia della balena con sacchetti di plastica. Infine, Pinocchio non chiede alla Fata Turchina di diventare bambino, bensì un bambolotto biodegradabile. Una favola in musica dal sapore dolce amaro in cui musica e parole si mescolano al graffio della denuncia di una società di plastica, usa e getta, la cui unica salvezza è l’attenzione all’ambiente. L’idea di questa favola che raccontasse il problema della plastica e dell’inquinamento del nostro pianeta è nata tra un bicchiere di Sangiovese e una piadina romagnola, unendo la dissacrante ironia di Giobbe Covatta al genio compositivo del Maestro Stefano Nanni, attraverso il suono unico della viola di Danilo Rossi.

Classica
8 settembre, ore 12
San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi
Sagron Mis, Pale di San Martino

La Petite Écurie
No strings attached
L’ensemble di oboe, formata da Miriam Jorde Hompanera, Valerie Colen, Marc Bonastre Riu, Giovanni Battista Graziadio e Philipp Lamprecht, è un gruppo internazionale che suona un repertorio musicale del XVII e XVIII secolo su strumenti d’epoca, due oboi, taille, fagotto e percussioni. Proprio per questo legame con un periodo storico ben preciso, Le Petite Ecurie lega il suo nome all’istituzione musicale Grande Ecurie di Luigi XIV dove erano impiegati la maggior parte dei suoi suonatori di fiati. Oltre a eseguire musica scritta originariamente per il gruppo di oboe, l’ensemble amplia il suo repertorio suonando musica contemporanea e tradizionale, nonché musica orchestrale arrangiata per La Petite Écurie. Promotori europei di musica antica Miriam, Valerie, Marc, Giovanni e Philipp si sono conosciuti al Festival Musica Antica di Urbino nel 2018 e hanno deciso di formare insieme un gruppo di oboe. Da allora, sono stati invitati a tenere concerti in diversi festival, tra cui l’Internationale Barocktage di Melk (AT), il Valletta Baroque Festival (Malta) e il Musikfestspiele Potsdam Sanssouci (DE). Nel 2021 hanno registrato l’Album d’esordio per Arcana a cui sono seguiti nel 2022 The Queen’s Favourites e nel 2023 No Strings Attached.

Jazz
12 settembre, ore 12
Val di Fiemme
Località La Porta, Gruppo Cornacci – Monte Agnello

Wieder, Gansch & Paul
È stato il caso a far incrociare le strade di Thomas Gansh, Leonhard Paul e Albert Wieder, quando quest’ultimo si unisce ai Mnozil Brass per sostituire un musicista. Da quel primo incontro e ad ogni concerto i tre musicisti danno vita a originali performance in calce ai bis. Ne è nato un progetto originale che non poteva che chiamarsi appunto Wieder, Gansh & Paul, capace di fondere un repertorio che affonda nelle anime differenti dei tre musicisti. Accanto al gruppo di fama austriaco Mnozil Brass, ensemble di ottoni che spazia tra folk, jazz, tango e opere di grandi compositori, ma anche nomi del rock e del rap, il progetto Wieder, Gansh & Paul prende sempre più corpo trovando una sua dimensione sia live che discografica. Da Strauss a Steve Wonder, questi superbi solisti dei celeberrimi Mnozil Brass sono apprezzati grazie ad una grande classe e uno humor decisamente accattivante. Con Thomas Gansch alla tromba, filicorno e voce, Leonhard Paul al trombone, tromba basso e voce e Albert Wieder alla tuba, il trio propone un modo di suonare assolutamente originale e un’interpretazione decisamente senza precedenti. Il terzetto jazz è in tour promozionale con Menage a Trois, il loro ultimo album.

Jazz
14 settembre, ore 12
Val di Fassa
Col Bel, Buffaure

Luciano Biondini, Rosario Giuliani
Omaggio a Morricone
La musica da film di Ennio Morricone fa parte ormai da parecchi decenni della colonna sonora del pianeta e l’assegnazione al Maestro Ennio Morricone del premio Oscar alla carriera è sembrato un riconoscimento dovuto ad un musicista che ha rivoluzionato con la sua enorme sensibilità e creatività il rapporto musica-immagine nel cinema. Con Omaggio a Morricone, Rosario Giuliani al sax e Luciano Biondini alla fisarmonica firmano questo tributo al grande cinema italiano che ha fatto apprezzare il nostro paese in tutto il mondo. Per l’occasione il duo presenta una selezione di alcuni celebri temi di Morricone rivisitati in modo da valorizzarne le melodie su cui spaziare in improvvisazioni. Arte, quella dell’improvvisazione, in cui sia Giuliani che Biondini hanno ottenuto riconoscimenti ed apprezzamenti tanto da rendere i due musicisti da tempo i protagonisti del panorama jazz internazionale.

Canzone d’autore
16 settembre, ore 12
Altopiano della Paganella
Malga Andalo, Dolomiti di Brenta

Jack Savoretti L’azzurro del lago di Molveno, le guglie delle Dolomiti di Brenta e i pascoli che circondano Malga Andalo sono la scenografia perfetta per la musica di Jack Savoretti e il suo ritorno a I Suoni delle Dolomiti. Nato a Londra da padre italiano e madre tedesco-polacca, con studi in Svizzera, Jack Savoretti è il simbolo di una generazione eclettica, aperta alle culture del mondo. Una sensibilità che in lui si fa musica attraverso un cantautorato sofisticato e allo stesso tempo capace di parlare alle emozioni. Dal primo lavoro in studio “Between the minds” nel 2007 la strada percorsa è stata molta con diversi album, innumerevoli concerti e apparizioni e la definizione di una cifra stilistica che, sintetizzando mirabilmente tradizione cantautorale inglese, americana e italiana, ha conquistato i cuori del pubblico di tutta Europa. Il suo ritorno in Italia e anche aI Suoni delle Dolomiti è stato preceduto dall’uscita del nuovo album “Europiana” in cui si evocano nei testi le estati trascorse proprio in Italia da un Savoretti adolescente negli anni 80 e i primi anni 90. È quello il momento dell’incontro con la canzone d’autore italiana che influenzerà la sua vena artistica  e da cui esce la sua firma stilistica in cui al cantautorato italiano affianca il fascino per i grandi songwriter anglo americani.

Jazz
17 settembre, ore 12
Val di Fiemme
Passo di Lavazè

Iva Bittova
“Una passione infinita per la musica, per le voci, per la scoperta, per le persone, per la vita”, con questo biglietto da visita si presenta Iva Bittova, musicista, ma anche attrice e ballerina Ceca. Figlia di musicisti, come le sorelle, ha subito l’influenza artistica del padre, un polistrumentista appassionato di musica classica, come di quella folk. Questa artista straordinaria si muove in maniera trasversale nella scena musicale contemporanea, usando il violino e la voce per realizzare performances al di fuori da ogni stile definito, con una coinvolgente teatralità. Iva Bittová ha affrontato ambiti differenti quali l'opera, il jazz, il rock progressivo e la musica classica, unendo queste molteplici competenze in un linguaggio emotivo, pervaso di energia, disciplina ed intuizione creativa.
Entrata a far parte del catalogo discografico di ECM, questa musicista fuori dai generi esplora le risonanze tra voce e violino in uno work-in-progress senza soluzione di continuità. Nel suo canto si avverte lo studio della musica medievale così come le tecniche dell'avanguardia del primo e del secondo Novecento ed anche il suo modo di suonare il violino è altrettanto versatile. Un’attività artistica, la sua, che l’ha vista sui palchi di tutto il mondo e in collaborazioni con tantissimi artisti di fama internazionale ed istituzioni musicali mondiali.

Jazz
19 settembre, ore 12
San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero, Vanoi
Villa Welsperg, Pale di San Martino

Fabrizio Bosso, Julian Oliver Mazzariello
Il cielo è pieno di stelle - Omaggio a Pino Daniele
Con “Il cielo è pieno di stelle”, Fabrizio Bosso assieme a Julian Oliver Mazzariello dedicano un tributo alla musica di Pino Daniele. Con le Pale di San Martino a fare da scenografia e il Parco di Villa Welsperg a prestarsi come palco, il progetto, nato dall’intuizione del giornalista Ernesto Assante, si tinge di tutta la ricchezza di colori e sfumature della musica del grande cantautore partenopeo. Pino Daniele è stato uno dei punti di riferimento per Bosso, trombettista e compositore tra i maggiori della scena jazz contemporanea; immediata poi la decisione di realizzare questo tributo con il pianista Julian Oliver Mazzariello, con il quale il sodalizio dura ormai da un ventennio.
Il repertorio proposto spazia nel tempo con "Je so’ pazzo", "Quando", "Napule è", "Quanno chiove", "Se mi vuoi", "A me me piace o’ blues" ma anche con brani un po’ meno noti come "Allora si", "Mal di te" e ovviamente "Sicily", il brano composto con Chick Corea. “La musica di Pino Daniele-confida Bosso- è molto vicina al jazz, che lui amava, conosceva molto bene e frequentava attraverso le numerose collaborazioni illustri come, per citarne solo alcune, Pat Metheny, Rita Marcotulli, Gato Barbieri. È stato difficile scegliere i brani, ne vorremmo suonare molti di più.”

Classica
21 settembre ore 14
Val di Fassa
Rifugio Roda di Vael, Catinaccio

Il Quartetto della Scala
La prima formazione del Quartetto d’archi della Scala è storica e risale al 1953 e nel corso dei decenni è stato protagonista di importanti eventi musicali e registrazioni. Il Quartetto della Scala incarna lo stimolo a proporre e sviluppare un percorso cameristico seguendo l’esempio delle più grandi orchestre del mondo. Con un organico che si è via via modificato, fra le rocce del paesaggio delle Dolomiti di Fassa incrociano gli strumenti Francesco Manara e Daniele Pascoletti, violini, Simonide Braconi viola e Massimo Polidori violoncello. I quattro musicisti raccolgono con altrettanto impegno l’eredità della prima storica formazione del Quartetto d’Archi della Scala, trovando accoglienza in importanti stagioni concertistiche italiane ed estere. Acclamato in tutto il mondo, il Quartetto della Scala ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto e all’interno delle più importanti stagioni concertistiche, sia in Italia che all’estero. Hanno collaborato con pianisti del calibro di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Paolo Restani e Bruno Campanella oltre ad artisti del calibro di E. Pahud, E. Dindo ed il tenore J. Carreras. Numerose le loro prime esecuzioni di compositori contemporanei quali Boccadoro, Campogrande, Francesconi, Digesu, Betta e Vlad.

Classica
22 settembre, ore 12
Madonna di Campiglio
Malga Vallesinella Alta, Dolomiti di Brenta

Sergey Malov Sergey Malov, nato a San Pietroburgo, è un artista virtuoso e versatile. Rinomato esecutore di violino, viola, violino barocco e violoncello da spalla, il suo repertorio spazia dalla musica del primo barocco a Johann Sebastian Bach, da concerti classici e romantici per violino a brani di musica contemporanea. Ha vinto grandi competizioni, come violinista (Paganini Competition a Genova, Mozart Competition a Salisburgo, Heifetz Competition a Vilnius e Michael Hill Competition a Auckland) e anche come violista (ARD Competition a Monaco e Tokyo Viola Competition). Per I Suoni delle Dolomiti 2023 l’artista lascia le sale più importanti di tutti il mondo per salire in quota e suonare sui prati verdi sotto le maestose Dolomiti di Brenta. Un palco insolito per Sergey Malov, abituato a suonare anche con orchestre quali la London Philharmonic, BBC Symphony, Sinfonica della Radio Bavarese, Filarmonica di Helsinki, Filarmonica di San Pietroburgo, Filarmonica di Mosca, Tokyo Philharmonic. Appassionato camerista, Sergey Malov è regolarmente invitato ai festival di Verbier, Gstaad, e Kuhmo, dove si esibisce sui suoi quattro strumenti.

 

Jazz
22, 23, 24 settembre
Trekking
Dolomiti di Fassa

Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura, Pierpaolo Vacca, Giulio Ferraro, Giosuè Mazzei
Progetto speciale
Il Trekking dei Suoni porterà musicisti e partecipanti per tre giornate lungo i sentieri, tra i rifugi e dentro i panorami e i colori delle Dolomiti della Val di Fassa. Il progetto è arricchito dalla presenza di due ragazzi del Conservatorio F.A. Bonporti di Trento che, sotto la guida di Fresu, Bonaventura e Vacca, approfondiranno il rapporto musica natura.

Jazz
24 settembre, ore 12
Val di Fassa
Rifugio Contrin, Gruppo della Marmolada

Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura, Pierpaolo Vacca, Giulio Ferraro, Giosuè Mazzei
Progetto speciale
Al termine del Trekking dei Suoni, sui prati che circondano il Rifugio Contrin sovrastati in alto dal Pilastro sud della Marmolada l’esperienza si riversa in un dialogo in musica davvero speciale. È nel segno degli strumenti ad aria e di un lirismo dagli aromi mediterranei, che nasce dal duo di Fresu (tromba, flicorno) con Di Bonaventura (bandoneon) e affinato da Pierpaolo Vacca (organetto), grazie all’avventura teatrale dello spettacolo “Tango Macondo” prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano per la regia di Giorgio Gallione.
Un concerto-sogno di grande effetto che vive di poesia, intimismo e di quelle piccole cose capaci di raccontare i colori dell'universo musicale contemporaneo. In questo dialogo davvero speciale, che mira ad approfondire il rapporto tra musica e natura, si inseriranno, sotto la guida dei tre grandi artisti, due giovani musicisti del Conservatorio F.A. Bonporti di Trento e Riva del Garda, Giulio Ferraro (tromba jazz)  e Giosuè Mazzei (chitarra jazz).

Teatro musicale
30 settembre, ore 12
Madonna di Campiglio
Pradalago, Presanella

Banda Osiris Orchestra di Fiati del Conservatorio F.A. Bonporti di Trento e Riva del Garda diretta dal Maestro Francesco Fontolan Pierino! E il lupo? Progetto speciale Prendi gli elementi di un’orchestra, un narratore che si lascia trasportare dalla fantasia, aggiungi i quattro improbabili solisti della Banda Osiris e immergi tutti quanti, interpreti e pubblico, nella natura: il risultato non può che essere un viaggio-concerto ad alto potenziale comico. Un felice ritorno che Banda Osiris fa aI Suoni delle Dolomiti con questo progetto perfettamente nelle corde della personalità artistica della “banda”. «Pierino e il lupo» di Sergei Prokofiev è una favola musicale che narra la storia di un ragazzo il quale, con l'aiuto dei suoi inseparabili amici animali, riesce a catturare un ferocissimo lupo. I personaggi sono rappresentati da strumenti musicali (il gatto è il clarinetto, l'anatra l'oboe, il nonno il fagotto, l'uccellino il flauto, il lupo i corni e così via), ed è stata composta con lo scopo di educare i ragazzi alla musica. Sotto la lente deformante della Banda Osiris, pionieri della contaminazione sonora e maestri dell’azzardo musicale come sono stati definiti i quattro musicisti, la celebre composizione diventa il pretesto per una scorribanda nel mondo della fantasia musicale dove le melodie dell’autore russo si intersecano e si fondono con quelle di altri famosi compositori (da Mozart a Bizet) e deragliano in generi differenti (dalle colonne sonore di Walt Disney ai Village People).

Canzone d’autore
1 ottobre, ore 12
Madonna di Campiglio
Camp Centener, Dolomiti di Brenta

Carmen Consoli
Dal rock al cantautorato, dal pop più elegante al folk tradizionale, sempre all'insegna di uno stile unico e originale. Poche cantautrici italiane possono vantare i traguardi raggiunti da Carmen Consoli negli ultimi 25 anni. A chiusura di quello che ha tutte le carte in regola per essere un entusiasmante doppio tour estivo, la “cantantessa”, come lei stessa ama definirsi, Carmen Consoli regala un concerto speciale sulle verdi distese di Camp Centener, luogo ideale per salutare il pubblico dei Suoni e dare l’appuntamento alla prossima edizione e ad un nuovo anno in musica. La sensibilità della cantautrice catanese dall’anima folk e pop arricchiti di venature rock e quel graffio personale nella voce che la rende inconfondibile, si cala nella natura e saprà regalare una veste speciale al suo repertorio. Una voce, quella della Consoli, che ci ha regalato una pagina speciale della storia della musica italiana, con hit rimaste pietre indelebili della memoria collettiva. Una su tutte “Confusa e felice”, ma se ne potrebbero citare a decine, tutte nate dall’esigenza di raccontare e raccontarsi, nel bene e nel male di una società che regala poesia e bellezza, ma anche dolore e tormento. Una penna sensibile, quella di Carmen Consoli, che non si ferma anche nel raccontare le pieghe di una società dalle zone d’ombra.

Informazioni sul sito www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti



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