Chiesa di San Marco, Rovereto
L’ingresso della chiesa è piuttosto austero, se non fosse per la grande statua del Leone di San Marco proprio sopra il portone. Varcata la soglia cambia tutto. Gli interni, infatti, presentano lo sfarzo dello stile barocco, con colonne tortili e ben nove altari marmorei del XVIII secolo.
Oltre alla sua bellezza, però, la Chiesa di San Marco ti colpisce per due storie curiose che la riguardano.
La prima risale al 1769. Il grande compositore Wolfgang Amadeus Mozart, all’epoca tredicenne, aveva intrapreso il suo famoso viaggio in Italia, durante il quale stupì tutti con il suo straordinario e precoce talento. Rovereto ebbe la fortuna di essere lungo la rotta e l’artista, il 26 dicembre di quell’anno, si esibì in uno storico concerto, suonando proprio uno degli organi che ancora oggi puoi ammirare in questa chiesa.
La seconda storia è di quasi un secolo dopo. Siamo a cavallo tra il 1834 e il 1835, quando la chiesa ebbe come arciprete uno dei personaggi più illustri del Trentino e uno degli intellettuali più stimati d’Italia, il teologo e filosofo Antonio Rosmini. Beatificato nel 2007, Rosmini era un grande amico di Alessandro Manzoni che lo definì “una delle sei o sette intelligenze che più onorano l'umanità”.