Il Castello di Avio, uno scrigno di storie che incantano

“Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori”, c’è tutto questo al Castello di Avio.

Costruito in epoca medievale per contrastare ogni attacco e assedio, con la sua cinta di mura, gli accessi al cuore del castello via via sempre più stretti e ben visibile dalla vallata, il maniero appare, anche a chi lo vede da lontano, come un monito.

 

Amici e nemici 

Una costruzione ben riuscita, e infatti mai attaccata. I Castelbarco, signori del castello e di tutta l’area della bassa Vallagarina, da Lizzana nei pressi di Rovereto fino al confine con il veronese, erano del resto una famiglia più abile a creare legami, che contrasti. Alleati dei della Scala di Verona, imparentati con i Gonzaga di Mantova grazie a un fortunato matrimonio, ma anche fedeli sudditi del Sacro Romano Impero

Anche gli affreschi ribadiscono l’alleanza con l’Impero, riportano le insegne dei Castelbarco e l’aquila imperiale e parlano di battaglie. Ma sembra quasi di trovarsi davanti ad un manuale dipinto della guerra: sono disegnati in modo chiaro gli indumenti, gli scudi, le spade, gli elmi, quasi a far capire bene agli ospiti che i castellani sanno di che cosa stanno parlando, se si parla di guerra.

Al Castello di Avio in Vallagarina tra storie d’amore e di guerra

L’amore è cieco 

Ma negli affreschi si parla molto anche d’amore...a partire dalla leggenda delle misteriose lettere all’interno delle losanghe che decorano le pareti della Sala delle Guardie.

Nella leggenda, Mariana chiede ai cavalieri pretendenti alla sua mano di trovare, bendati, le lettere che formano il suo nome. Naturalmente non ci riescono. Il cavaliere di cui Mariana si innamora, riesce a formare il nome della fanciulla, nonostante sia cieco e nonostante non accetti i suggerimenti che Mariana vorrebbe dargli. Il cavaliere centra l’obbiettivo. Mariana, che non voleva maritarsi, alla fine cede al vero amore. 

Al Castello di Avio in Vallagarina tra storie d’amore e di guerra

Nel cuore del castello 

L’amore tra uomo e donna occupa anche la parte più irraggiungibile del castello. Dipinti più vicini al sentire femminile, si trovano anche non appena si varca la soglia dell’ultima entrata al castello e alle parti abitate. Qui troviamo pareti ricoperte di rose dipinte, e la rappresentazione di un primo bacio.  

Ma, soprattutto, ci stupiscono i dipinti nella Camera dell’Amore, una delle stanze dove forse si rifugiava Tommasina Gonzaga, la moglie e reggente del castello, quando il marito Guglielmo III di Castelbarco era lontano.  

Protetti com’erano dal mondo esterno, probabilmente questi affreschi nella Camera dell’Amore non erano visibili a chiunque entrasse al castello. Sembrano quasi la decorazione per un ambiente intimo e chissà, forse proprio favorevole all’amore. Raccontano la storia di un incontro fra una dama ed un cavaliere, ritratti in più scene. Qui Cupido, bendato (sempre cieco) e un po’ grifagno, scocca la sua freccia cavalcando all’incontrario. Lei si schermisce, e schiva la freccia, tenendo piuttosto in braccio l’affetto del suo cagnolino. Lui invece viene trafitto, appare sofferente. E poi un bacio tra i due, mentre lui è a cavallo. Bello pensare che questo sia il momento finale della storia, un riunirsi e non un separarsi di questa coppia, lontana di secoli da noi.  

Al Castello di Avio in Vallagarina tra storie d’amore e di guerra

Forse gli affreschi ritraggono, o adombrano, Tommasina e suo marito, che spesso si dovevano separare per motivi di affari. Forse erano di buon auspicio per il ritorno di lui, e per lei che rimaneva a reggere le sorti del castello. Forse invece sono Tristano e Isotta. La loro vicenda era nota ai castellani: un manoscritto con la storia di Tristano e Isotta era stato a loro donato per le nozze.  

Certo è che anche in questo caso - come nella sala delle Guardie - siamo di fronte ad un compendio stilizzato degli usi e costumi della metà del Trecento. Dai colori scelti alle decorazioni murali, alla foggia degli abiti, alla storia che viene raccontata, un amor cortese di sapore cavalleresco. 

E anche qui, come nella storia di Mariana, Amore colpisce a caso e conquista, a dispetto di ogni tentativo di ritirata. Amore fa soffrire, ma è anche consolatorio. Nel Medioevo come al giorno d’oggi. 

Scopri tutto questo e molto di più al Castello di Avio 

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Pubblicato il 19/08/2024