A I SUONI DELLE DOLOMITI LE CANZONI DI PAOLO CONTE IN VERSIONE STRUMENTALE
Il programma dell’ultima settimana della 29esima edizione de I Suoni delle Dolomiti ruota attorno al mondo della canzone, con o senza parole. Il concerto di mercoledì 25 settembre vedrà infatti in scena la Paolo Conte Legacy, ovvero alcuni degli strumentisti più vicini al celebre cantautore astigiano. A seguire, sabato 28, un gruppo di giovani attori-cantanti guidati dal regista Gabriele Vacis e, infine, domenica 29, gran finale con Roberto Vecchioni, il “professore” della canzone d’autore italiana.
L’ultima settimana di concerti in alta quota tra le montagne del Trentino della 29esima edizione de I Suoni delle Dolomiti inizierà mercoledì 25 settembre (ore 12) nel solco delle canzoni di Paolo Conte, o meglio di versioni squisitamente strumentali di alcune delle più celebri pagine firmate dal cantautore piemontese. A proporle, nell’incantevole conca di Fuciade sopra Passo San Pellegrino, disseminata di caratteristici fienili in legno, sarà la Paolo Conte Legacy, ensemble comprendente Antonio Valentino al pianoforte, Piergiorgio Rosso al violino, Francesca Gosio al violoncello, Massimo Pitzianti al bandoneon, fisarmonica e clarinetto, Claudio Chiara al sax contralto, Jino Touche al contrabbasso e Daniele Di Gregorio a percussioni e batteria. É lo stesso Paolo Conte a promuovere questo progetto strumentale i cui protagonisti sono proprio i musicisti che, tra i più raffinati del panorama non solo italiano, fanno parte della sua orchestra da più di 30 anni. Attraverso gli spartiti dell’”avvocato”, Massimo Pitzianti, che da decenni cura gli arrangiamenti per le tournée internazionali del cantautore astigiano, ha voluto esaltare proprio la componente musicale a cui Paolo Conte, rispetto ai testi, ha sempre dato priorità, nascondendo in ogni brano citazioni di capolavori classici e occhieggiando spesso al jazz. Paolo Conte Legacy è un progetto in cui le canzoni del Maestro non vengono proposte a mo’ di “cover”, ma in cui al contrario se ne valorizza tutta la ricchezza armonica e stilistica.
Il luogo del concerto si raggiunge da Moena in automobile fino a Passo San Pellegrino (parcheggi) e poi a piedi su strada forestale (0.50 minuti di cammino, dislivello 50 metri, difficoltà E). Recupero in caso di maltempo: ore 17.30 Teatro Navalge di Moena.Quello nella conca di Fuchiade sarà l’ultimo dei quattro concerti “accessibili” previsti in questa edizione del Festival. Nei luoghi di questi concerti è garantita l’assistenza alle persone con disabilità. In particolare, un supporto per consentire di raggiungere il luogo del concerto - anche grazie a speciali mezzi e bike inclusivi, compresi alcuni nuovi modelli di Joelette dotati di assistenza elettrica. Per le persone con disabilità uditiva, la possibilità di utilizzare gli speciali zainetti Subpac. Per iscriversi e richiedere i servizi di supporto e accompagnamento dal parcheggio al luogo dell'evento, così come l'utilizzo dei Subpac sarà sufficiente contattare Re-Moove, azienda trentina specializzata in mobilità inclusiva (www.re-moove.it/) attraverso l’indirizzo e-mail dedicato o i numeri a disposizione, compreso Whatsapp. Questi i contatti: isuoniaccessibili@re-moove.it – Tel. 0464 076840 - Whatsapp 351 7181793
Le canzoni cantate risuoneranno invece sabato 28 (ore 12) sui 2.200 m di Località Tresca, nel Gruppo Cornacci in Val di Fiemme, di fronte al Gruppo del Latemar e del Monte Agnello, relitto geologico di un antichissimo vulcano: un concerto che si preannuncia come un viaggio sonoro non soltanto nello spazio ma anche nel tempo, una babele di lingue e dialetti di cui saranno protagonisti i 16 attori e cantanti di PEM - Potenziali Evocati Multimediali. Un nome curioso, preso a prestito dalle scienze neurologiche, che un gruppo di allievi di una delle classi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino diretta dal regista Gabriele Vacis si sono dati per costituire una propria compagnia. Dal dicembre 2021 PEM propone un teatro aperto, accessibile alle persone, partecipativo e inclusivo, che nutre la comunità e la società di cui è parte. Oltreché per le qualità attoriali, i giovani componenti di PEM si distinguono anche per il loro talento musicale: dopo il successo di Prometeo e di Sette a Tebe di Eschilo, per la regia dello stesso Vacis, arrivano sulle Dolomiti con una performance più simile ad un concerto che a uno spettacolo teatrale, con canti in diverse lingue, di diversi paesi e tradizioni popolari, dalla Liguria alla Puglia, dalla Grecia all’Islanda.
Località Tresca si raggiunge da Pampeago con seggiovia Agnello e poi a piedi percorrendo il sentiero 509 (45 minuti di cammino, dislivello 100 metri, difficoltà E). Recupero in caso di maltempo: ore 17.30 Palafiemme di Cavalese.
La 29esima edizione de I Suoni delle Dolomiti si concluderà domenica 29 (ore 14) con il “professore” della canzone d’autore italiana: Roberto Vecchioni. Per questa sua nuova partecipazione a I Suoni delle Dolomiti, dopo il concerto del 2005, Roberto Vecchioni si esibirà, con al suo fianco Lucio Fabbri al violino e Massimo Germini alla chitarra acustica, nei pressi del Rifugio Micheluzzi in Val Duròn, sopra Campitello di Fassa, un luogo che custodisce lo spirito monumentale delle Dolomiti e il loro valore naturalistico e geologico. Cantautore, paroliere, scrittore, poeta, Roberto Vecchioni è una istituzione della canzone italiana, autore di “Luci a San Siro”, “Signor giudice”, “Ti insegnerò a volare”, cantata con Francesco Guccini, “Samarcanda” e “Voglio una donna”, solo per far qualche titolo. Nella sua lunga carriera non sono mancati palchi e premi importanti, inclusi Sanremo, Festivalbar e Premio Tenco, ma il suo itinerario musicale è sempre andato in parallelo con quello letterario e scolastico. Per oltre 30 anni, ha insegnato latino e greco nei licei classici e ha tenuto e tiene corsi universitari di letteratura, musica e comunicazione. Ha scritto anche romanzi come “Le parole non le portano le cicogne” e poesie, come la raccolta “Volevo. Ed erano voli”. La partecipazione al programma televisivo di La7 “In atre parole” ha ridato smalto alla sua figura di intellettuale dalla non comune padronanza di linguaggio, comprensibile a tutti.
Il luogo del concerto si raggiunge dalla chiesa di Campitello di Fassa percorrendo a piedi il sentiero 529 (Via Crucis) fino alla località Pian, per poi proseguire su strada forestale seguendo le indicazioni per il rifugio (ore 2 di cammino, dislivello in salita 400 m, difficoltà E). In caso di maltempo il concerto di Roberto Vecchioni si terrà alle ore 17.30 presso il Cinema Teatro di Canazei.
Aggiornamenti, programma, storia e curiosità sul nuovo sito del festival www.isuonidelledolomiti.it