Dighe e centrali idroelettriche
E’ l’acqua l’elemento principe della Valle del Chiese.
L’acqua che corre fra le rocce dei torrenti azzurri e dei rivoli d’alta quota; l’acqua che sosta riflessiva nell’abbraccio dei laghi, o che si raccoglie, brulicante di vita, nelle profondità opache e dense delle superfici palustri. È l’acqua che segna la terra, che la solca instancabile e onnipresente, che modula il profilo della Valle e che le dà il suo nome.
La Valle del fiume Chiese, appunto, che si libera dai ghiacci perenni dell’Adamello e percorre con i suoi affluenti il solco tracciato in milioni di anni fino ad immettersi nel Lago d’Idro, caratterizzando di sé la vita degli abitanti dei villaggi sorti lungo le sue sponde.
Essi ne hanno temuto e patito le piene e le inondazioni, ma hanno anche imparato a convivere col fiume e del fiume: ne hanno incanalato l’acqua per l’irrigazione, l’hanno sfruttata per il trasporto del legname, l’hanno utilizzata per il lavoro artigianale e trasformata in fonte preziosissima di energia, facendo di essa, ancora oggi, la vera e irrinunciabile ricchezza di tutto il territorio.
A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso le acque del fiume Chiese sono state sfruttate per la produzione di energia elettrica. È in questo periodo, infatti, che i grandi sfruttamenti idroelettrici nelle Alpi andarono a coinvolgere anche tutte le acque del bacino del Chiese, trasformando radicalmente gli stessi corsi fluviali ed incidendo profondamente sull’ambiente, sull’economia e sugli usi e costumi stessi di intere popolazioni.
Questo processo di sviluppo radicale e irreversibile ha lasciato numerose testimonianze sul territorio. Le manifestazioni più imponenti sono sicuramente i tre grandi bacini artificiali costruiti in Val di Daone a quote differenti e con caratteristiche proprie ben definite:
- diga di Ponte Morandin, vicino al paese di Daone, ha una capacità di 300.000 m3;
- diga di Malga Boazzo, con la rispettiva centrale per la produzione di energia elettrica: si trova nel cuore della Val di Daone, a quota 1224 metri, e ha una capacità di 11.800.000 m3;
- diga di Malga Bissina: è lo sbarramento più spettacolare, eretto all’imboccatura della Val di Fumo, a quota 1778 metri e capace di contenere fino a 360.000.000 m3 d’acqua.