Castel Valer dei Conti Spaur
In Val di Non la nobiltà è di casa
Attraversiamo il ponte in pietra e con incedere scenografico entriamo a Castel Valer, con la sua alta torre che si staglia sulle colline della Val di Non.
Un castello che vive e non vuole essere un museo, ma casa. Certo, casa di una nobile famiglia, gli Spaur, che hanno abitato qui per secoli. Oggi Castel Valer apre le sue porte a tutti, e ad ogni passo ci ricorda di essere ancora una dimora dal calore familiare, con i suoi arredi e gli oggetti originali.
Al suo interno, è possibile vistare diversi ambienti, accompagnati da guide che rendono il tour una vera e propria esperienza. Cortili e giardini, stanze nobili e studi, la cucina gotica, lo splendido loggiato con vista sui meleti e i saloni, come la sala degli stemmi e il grande Salone Ulrico, sono arricchiti da mobili e suppellettili, arazzi, quadri ed oggetti di uso quotidiano che si sono stratificati nel tempo, e sono stati parte della vita di ben 26 generazioni della famiglia Spaur.
Chi sono i Conti Spaur?
Sappiamo che il Conte Ulrico è stato l’ultimo degli Spaur ad abitare a Castel Valer, e qui ha vissuto fino a quando è mancato, pochi anni fa. Il Conte era davvero un personaggio, sempre elegante, nelle sue giacche di loden tirolese. Amava trascorrere il suo tempo fra queste mura, partecipava alle visite, raccontando agli ospiti aneddoti e storie di famiglia. Fortemente attaccato al castello e alle tradizioni, si è prodigato per fare in modo che questo patrimonio non andasse perduto e il castello rimanesse aperto alle visite, che lui e gli eredi hanno voluto rigorosamente guidate.
L’origine della famiglia Spaur si fa invece risalire a Volcmaro di Burgstall, originario di Postal, un piccolo borgo a sud di Merano. Volcmaro, a inizio Trecento, ottenne in feudo dai Tirolo il castello di Sporo, all’imbocco della Val di Non.
La famiglia, di lingua tedesca, proviene quindi dal Sudtirolo, ma va notato che in questi luoghi, dalla Valle dell’Adige alla Val di Non, lingua e cultura sono quelle di terre attraversate da un labile confine, dove monti e valli rappresentavano più un collegamento che una barriera.
Prima che appartenesse agli Spaur, Castel Valer già esisteva, se ne hanno menzioni dal XII secolo. Gli Spaur, alleati dei potenti Conti di Tirolo, ottennero da questi ultimi il castello in feudo nel 1427.
Sono due in realtà i castelli, completamente indipendenti e uniti fra loro da uno stretto corridoio, che si abbarbicano attorno alla alta torre. Al momento è visitabile il Castello di Sotto, Untervaler, ma dal 2026 verrà aperto alle visite anche l’altra abitazione, Obervaler.
Perché si chiama Castel Valer?
Questo nome deriva dalla Cappella dedicata a San Valerio (vescovo di Treviri, in Germania). Ma si può pensare anche che il nome Valer richiami per assonanza il valore, riferito a chi lo abitava. In ogni caso, la cappella di San Valerio è proprio il luogo più bello del castello, che strappa ai visitatori un moto di stupore.
Visto che affreschi?
La coloratissima Cappella di San Valerio è interamente decorata dagli affreschi molto ben conservati realizzati da Giovanni e Battista Baschenis, della famiglia dei pittori di Averara, nel bergamasco. Proprio qui questi pittori girovaghi hanno dato il meglio, anche in paragone a diverse chiese affrescate dai Baschenis nel resto della Val di Non, probabilmente perché i Conti Spaur contavano su maggior ricchezze rispetto ad altre famiglie della zona, e volevano certamente primeggiare anche nella qualità e nella bellezza della cappella di famiglia. Maggiore disponibilità, materie prime migliori, e sicuramente una committenza più esigente sono alla base di questi affreschi davvero sorprendenti per colori e bellezza.
Lo zio nella Stube
Non ci sono leggende su fantasmi o donzelle rinchiuse nella torre a Castel Valer, ma il castello conserva tante storie di famiglia, che anche il Conte Ulrico amava raccontare. La storia di Peter Spaur, ad esempio, zio del conte Ulrico, ufficiale degli Alpini caduto sul fronte russo nel gennaio del 1943. I conti hanno deciso che quella stanza dovesse rimanere sempre uguale, a perpetua memoria dello zio mancato in guerra, intatta, come l'aveva lasciata Peter Spaur: su un tavolino vi è ancora il sigaro che iniziò a fumare prima di partire per il fronte: “questo lo finisco quando torno”, disse.
E la spinetta? Non sarà di Mozart?
Un’altra storia invece riguarda il clavicembalo, che si trova nel salone del castello. Tecnicamente è una spinetta, uno strumento un po’ più piccolo del clavicembalo. Il conte Ulrico sosteneva che potesse averci suonato sopra Mozart, anche se questa ipotesi non è confermata. Quel che è certo è che Mozart ha composto una messa in omaggio alla famiglia, e nello specifico la compose per Ignaz Spaur, vescovo di Innsbruck, il cui ritratto è conservato proprio vicino al clavicembalo.
Un Salone da tennis
Il grande Salone Ulrico è la sala di rappresentanza. Ma il salone non è sempre stato curato come ora. Fra le altre storie, il Conte Ulrico amava raccontare anche quella di Julius Spaur, un suo antenato che, per un periodo, sfruttò l'ampio spazio del salone per giocare a tennis. Nel 1891 il proprietario del Castello di Sopra, Julius Spaur, acquista da un altro ramo della famiglia il Castello di Sotto e, trovando il salone abbastanza libero, ci installa un campo da tennis, non regolamentare ma comunque funzionante. Le righe rosse in parte sono ancora visibili sul pavimento del salone. Sarà comunque lo stesso Julius ad avviare lavori di sistemazione nel castello, e a ricomprare arredi venduti in precedenza.
Un castello per ogni stagione
Castel Valer è uno di quei luoghi in cui si può godere appieno dell’avvicendarsi delle stagioni: romantico in primavera, quando i meleti della Val di Non sono ricoperti di profumati fiori bianchi, splendido in settembre e ottobre, con le mura ricoperte da rosse foglie di vite canadese e circondato dai colori dell’autunno, e affascinante anche in inverno, quando il castello è immerso nel silenzio, nell’aria fredda di neve, ma al suo interno accoglie calorosamente tutti gli ospiti.
A dicembre i bambini troveranno un castello riccamente addobbato per le feste, e avranno l’occasione di incontrare Babbo Natale proprio nel Salone Ulrico, davanti al grande camino, dove amava sedere il conte Ulrico Spaur...