Le mostre da non perdere in Trentino

Al Mart gli Etruschi nel Novecento, al METS arriva l’ “Uomo Selvatico”

Mentre in Trentino si accendono le luci dei Mercatini di Natale e nei boschi arriva la neve, i musei aprono le porte alle grandi mostre dell’inverno.

Al Mart di Rovereto prosegue il dialogo tra passato e contemporaneo con la mostra Etruschi del Novecento. Sempre a Rovereto, la mostra Fili di Seta, che racconta l’anima della città.

Misteriosa e intrigante la mostra del METS che approfondisce la figura dell’Uomo Selvatico, il primo abitante delle montagne.

Da non perdere a Trento la Collezione Antropocene al MUSE e, nei tunnel de Le Gallerie, la seconda “tappa” della trilogia di mostre che ci avvicinano alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026.

Sono solo alcune delle mostre in Trentino di questo inverno 2024-2025. Le trovate tutte qui!

 

MOSTRE A ROVERETO

MOSTRE A TRENTO

MOSTRE IN TRENTINO


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Mostre in Trentino | Trento, Rovereto e alte località

Mart di Rovereto

 

Gli Etruschi del Novecento al Mart 

È la grande mostra dell’inverno trentino. Al Mart di Rovereto dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025 puoi visitare la mostra “Etruschi nel Novecento”.

Il percorso espositivo si dipana partendo dalla domanda: in che modo la civiltà etrusca ha influenzato la cultura visiva del ventesimo secolo?

La risposta è in oltre 200 opere, di artisti come Massimo Campigli, Marino Marini, Arturo Martini, Alberto e Diego Giacometti, Pablo Picasso, Michelangelo Pistoletto, Gio Ponti, Mario Schifano e Gino Severini, in dialogo con reperti archeologici e preziosi documenti.

 

 

Fino al 9 marzo 2025 la mostra "Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte"

Fino al 9 marzo 2025 il Mart di Rovereto, in collaborazione con GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Fondazione Torino Musei, dedica all’opera e all’universo creativo di Italo Cremona (Cozzo 1905 – Torino 1979) una mostra antologica che ripercorre l’intera produzione dell’artista.

Partendo dalla frase conclusiva con cui Cremona chiuse uno dei suoi testi per la rubrica Acetilene, all'interno della rivista Paragone di Roberto Longhi, la mostra presenta oltre 120 opere, tra cui un importante nucleo di dipinti e una selezionata raccolta di disegni realizzati tra il 1925 e la prima metà degli anni Settanta.

La mostra intende porre in evidenza gli aspetti più attuali e contemporanei dell'opera di Cremona e della sua figura di intellettuale irregolare, impegnato in numerosi ambiti creativi e affine, nel suo modo insolito di impersonare il secolo del Novecento, ad altre figure eccentriche di Torino quali Carlo Mollino e Carol Rama.

 

Fino al 9 febbraio 2025 le opere del  "X Premio Fondazione VAF"

Fino al 9 febbraio 2025 Il Mart ospita la decima edizione del Premio VAF, istituito dall’omonima Fondazione tedesca per sostenere la giovane arte italiana.

La preselezione degli artisti, realizzata per la prima volta sulla piattaforma digitale del sito web della Fondazione, ha permesso di valutare oltre un centinaio di application e dopo un attento esame delle varie posizioni artistiche il Comitato Scientifico della Fondazione VAF ha scelto i nomi dei 13 finalisti della mostra: Adriano Annino, Antonio Barbieri, Chiara Calore, Valentina Diena, Roberto Fanari, Debora Garritani, Teresa Giannico, Jacopo Ginanneschi, Monica Mazzone, Alessandro Nanni, Davide Quartucci, Michele Tajariol, Beatrice Taponecco.

 

Info: www.mart.tn.it

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MUSEO DELLA CITTA DI ROVERETO

 

 

La mostra "Fili di Seta" al Museo della Città di Rovereto

La storia della seta a Rovereto è come un filo che si dipana tra strade, piazze e rogge e racconta l’identità della città. Una storia che puoi leggere nella mostra fotografica Fili di Seta.Visioni e suggestioni di Paolo Aldi, dal 9 novembre 2024 al 30 marzo 2025 al Museo della Città di Rovereto.

 

Info: www.visitrovereto.it

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MUSEO DELLA GUERRA

 

 

Al Museo della Guerra una mostra che racconta l'armistizio del 1943

8 settembre 1943: una data fondamentale nella storia italiana. La proclamazione dell'armistizio obbligava gli italiani a fare una scelta che avrebbe determinato il loro destino. Il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto ospita la mostra permamente "1943. La scelta".

Attraverso i ricordi, le lettere e i cimeli di chi fu protagonista di quegli eventi, la mostra racconta la vicenda di combattenti, disarmati e resistenti che contribuirono a definire questo passaggio nodale della storia italiana.

 

E la mostra sul Vietnam "dimenticato"

Si chiama "Vietnam dimenticato. Legionari italiani in Indocina 1946-1954", la mostra che il Museo della Guerra ospita fino al 31 agosto 2025. Immagini e cimeli storici raccontano una "guerra del Vietnam" meno conosciuta, conclusa il 7 maggio 1954, dopo quasi dieci anni di scontri feroci, con la battaglia di Ðiện Biên Phủ che sancì la sconfitta della Francia.

A settant’anni da quei fatti il Museo della Guerra dedica questa mostra temporanea all’esperienza degli italiani che parteciparono insieme a francesi, vietnamiti e uomini di molte altre nazionalità a quella che gli stessi francesi chiamarono “la sale guerre”, ovvero “la guerra sporca”. La presenza di italiani nella Legione straniera francese in Indocina coinvolse tra i 7 e i 10.000 uomini. Circa 1.300 morirono in azione, per le ferite o per le malattie. Centinaia rimasero mutilati o riportarono traumi psicologici gravissimi; altri sopravvissero nei campi di prigionia e furono rimpatriati solo molti mesi dopo.

In mostra sono esposti immagini e materiali messi a disposizione da familiari dei legionari, in gran parte raccolti dal giornalista Luca Fregona, appassionato studioso di questa vicenda e autore di alcune pubblicazioni ad essa dedicate. Insieme alle foto, che provengono da 16 diversi archivi personali e di famiglia, a documentare l’esperienza dei soldati volontari nella Legione straniera francese ci saranno testimonianze autobiografiche e alcuni oggetti e documenti provenienti dalle collezioni del Museo.

 

Info: www.museodellaguerra.it

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MUSE di Trento

 

 

Al MUSE la Collezione Antropocene

Arte e scienza creano una magnifica sinergia al MUSE di Trento dal 30 novembre 2024 al 19 gennaio 2025. L’inedita Collezione Antropocene incrocia visioni artistiche e contenuti scientifici.

Nata grazie alla vincita dell’avviso pubblico PAC2022-2023 - Piano Arte Contemporanea sarà la prima collezione italiana dedicata al tema dell'Antropocene, frutto di un percorso che il MUSE ha intrapreso tre anni fa con la piattaforma artistica We Are The Flood per sensibilizzare il grande pubblico sui temi delle ricadute ambientali delle azioni umane.

Arte e scienza animeranno anche l’Agorà del museo, dove dal 12 dicembre 2024 al 5 marzo 2025 il collettivo artistico Mali Weil proporrà un allestimento dedicato agli immaginari dal futuro, "La terra dura più degli imperi".

 

Da dicembre la mostra "Tocco di natura"

Il 3 dicembre 2024 in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, apre la mostra “Tocco di natura”, un viaggio nelle strategie di adattamento del mondo animale.

La mostra è completamente accessibile grazie a componenti tattili-interattive, testi redatti in linguaggio Easy to Read, tradotti nei pittogrammi della Comunicazione Aumentativa Alternativa e in Braille, QR-code per approfondimenti da ascoltare o in LIS, la lingua italiana dei segni.

Visitabile fino al 16 febbraio 2025

 

Un ricco calendario di eventi e una bella novità

Da non perdere gli appuntamenti per scoprire il museo in maniera un po' diversa dal solito: dalle nanne al museo (28 giugno, 30 agosto, 25 ottobre, 27 dicembre) ai MUSE party, eventi pomeridiani dedicati alle famiglie. 

Sempre per le famiglie, c'è una grande novità! Dal 22 dicembre il MUSE presenta il rinnovato Maxi Ooh!. Lo spazio sensoriale dedicato a bimbe e bimbi sotto i 5 anni e alle loro famiglie, fiore all’occhiello del museo. Previsti nuovi allestimenti e giochi immersivi a tema bosco. 

 

Info: www.muse.it

Cosa vedere a Trento con i bambini, Muse Museo delle Scienze

CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO

 

 

Prorogata fino al 12 gennaio la mostra sui Longobardi al Buonconsiglio

Prorogata fino al 12 gennaio 2025 la mostra “Con spada e croce. Longobardi a Civezzano". Il percorso espositivo si sviluppa tra i reperti e i capolavori orafi rinvenuti nelle tombe della principessa e del principe di Civezzano. Questo tesoro, attualmente custodito presso il Castello del Buonconsiglio di Trento e il Museum Ferdinandeum Innsbruck, viene riunito per la prima volta, per raccontare un lato forse meno conosciuto della storia del Trentino. 

 

Info: www.buonconsiglio.it

Da non perdere gli eventi al castello!

Mercoledì 13 novembre alle ore 18, nella Sala Vescovi del Castello del Buonconsiglio torna "Ti presento l'opera", l'appuntamento che mette al centro e approfondisce le storie delle opere più importanti del museo, raccontate dagli esperti con un linguaggio chiaro e coinvolgente.

Protagoniste di questo mese sono due sculture dorate dell’artista trentino Lorenzo Haili: Ercole e il Ciclope, realizzate alla fine del XVII secolo. Lo storico dell’arte Mirco Longhi guiderà i visitatori alla scoperta di questi capolavori, offrendo una prospettiva storico-artistica approfondita e svelando i possibili significati simbolici e allegorici legati alle due figure mitologiche. In particolare, la figura di Ercole sarà spunto di riflessione sulle moderne tecniche di preparazione atletica, con l'intervento di Marco Crespi, direttore dell’Academy di Aquila Basket, che parlerà di allenamento sportivo e competizione.

Segue aperitivo nel Refettorio Clesiano.
 

Info: www.buonconsiglio.it

con spada e croce

MUSEO DIOCESANO

 

 

Al Museo Diocesano la mostra "Volti nel tempo. Ritratti e figure di cinque secoli"

Un viaggio lungo cinque secoli, raccontato dai ritratti, uno dei generi più frequentati, affascinanti e complessi nella storia dell’arte occidentale. Dal 26 ottobre 2024 al 27 gennaio 2025 il Museo Diocesano Tridentino, in PIazza Domo a Trento, ospita la mostra Volti nel tempo. Ritratti e figure di cinque secoli.  

Attraverso una selezione di opere appartenenti alle collezioni del museo, la mostra ripercorre le tappe salienti della ritrattistica dalla fine del Cinquecento alla metà del Novecento. L’indagine intreccia vicende biografiche ad aspetti più propriamente sociologici e psicologici. Interessa parimenti la storia del gusto e del collezionismo, l’esaltazione ufficiale del potere, la rappresentazione delle virtù dell’individuo, i concetti di memoria, imitazione e idealizzazione, la restituzione visiva dei "moti dell’animo", l’evoluzione dei canoni della bellezza femminile. 

 

Info: museodiocesanotridentino.it

 

SOTTO: Elio Martinelli, Ritratto di giovane donna, ante 1944

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LE GALLERIE DI TRENTO

 

 

Alle Gallerie di Trento una mostra che ci avvicina alle Olimpiadi del 2026

Si chiama "Records" la prima delle tre mostre del progetto espositivo "Anelli di congiunzione" , che si colloca all’interno del programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, come percorso di avvicinamento alle Olimpiadi. 

La mostra, alle Gallerie di Trento dal 6 febbraio 2024 al 6 febbraio 2025, approfondisce il tema della misurazione, raccontando la storia dello sport da questo particolare punto di vista. Lo fa attraverso un percorso immersivo e scenografico, arricchito da numerose postazioni esperienziali, fotografie, video d’archivio, telecronache, simulatori e data storytelling, una mappa virtuale con tutti i dati delle partecipazioni e dei risultati olimpici. 

La mostra si compone di 14 sezioni che permetteranno al visitatore di addentrarsi in ogni aspetto dei Giochi: dalle sezioni che raccontano la nascita delle Olimpiadi Moderne e la storia del suo fondatore, il barone Pierre De Coubertin, alle sezioni che illustrano le 22 discipline olimpiche e paralimpiche di Milano Cortina 2026 o che raccontano i momenti salienti delle Olimpiadi attraverso le telecronache e le radiocronache del passato. Fino alle sezioni che analizzano i record olimpici, il cronometraggio, la velocità, il fisico degli atleti, tra genetica e allenamento

 

 

Fino a febbraio la mostra sulla via del Brennero...

Fino al 25 febbraio 2025, le Gallerie ospitano anche la mostra "La via del Brennero. Il viaggio dalla Mitteleuropa al Mediterraneo",  in occasione dei cinquant’anni dall’apertura dell’ultimo tratto dell’Autostrada, quando, nel 1974, i 314 chilometri dell’A22 diventarono interamente percorribili dal Brennero a Modena.

Immagini, video, oggetti, testi, interviste e una installazione multimediale, curata da Bluemotion, permettono di scoprire il significato della mobilità di ieri, di oggi e di domani. Un modo per comprendere come l’Arco alpino sia sempre stato terra di passaggio e terra di confine, paesaggio dell’abitare e paesaggio dell’attraversamento.

 

... mentre continua la mostra sulla Seconda Guerra Mondiale

Le mostre alle Gallerie non finiscono qui! Fino al 31 dicembre 2025 questi grandi spazi espositivi ospitano la mostra “La seconda guerra mondiale: l'esperienza trentina”.

Mantenendo sullo sfondo i grandi eventi bellici, il percorso espositivo racconta l'esperienza trentina durante il conflitto: i fronti di battaglia con l'esercito italiano, le difficili scelte dopo l'armistizio del 1943, la guerra in casa vissuta sotto la minaccia dei bombardamenti e del controllo nazista della regione.

In esposizione il vasto patrimonio raccolto dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, che negli ultimi anni ha avviato un censimento per dare un nome ai circa 40.000 soldati trentini che presero parte al confitto, e che ha portato al recupero di documenti fotografici e autobiografici, donati dai parenti dei soldati al fronte.

 

Info: www.museostorico.it

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GALLERIA CIVICA

 

 

Alla Galleria Civica la personale di Francesco De Grandi

Fino al 26 gennaio 2025 gli spazi della Galleria Civica di Trento ospitano la più completa mostra personale in un museo pubblico di Francesco De Grandi.

L’esposizione si concentra sugli ultimi dieci anni della produzione dell’artista e presenta una settantina di lavori, dalle celebri opere monumentali alla peculiare attività grafica, meno nota e talvolta inedita.

L’opera centrale della mostra è la grande Medea nel giardino di Colchide (2023), che ritrae una Medea ancora bambina, una maga in potenza dallo sguardo smarrito e con un serpentello attorcigliato al polso, simbolo del bene e del male, di vita e di morte.

Ai lavori di ispirazione religiosa appartengono altre opere di grandi dimensioni, come il Trittico delle storie di Gesù (2015-2017), Porziuncola (2019) e Sant’Onofrio, opera inedita realizzata appositamente per la mostra, che prosegue l’indagine dell’artista sui santi eremiti, simbolo di tutte le persone che vivono ai margini.

In mostra sono presenti anche 28 tavole dell’Atlante di anatomia immaginaria, rielaborazioni delle figure contenute in un vecchio volume di anatomia.

Durante i giorni dell’allestimento della mostra, De Grandi ha realizzato un intervento site specific su una delle pareti della Galleria: Disegno sogni, una riflessione sull’idea di disegno come pratica di pensiero non mediata e libera.

 

Info: www.mart.tn.it

 

SOTTO: Francesco De Grandi, Medea nel giardino di Colchide, 2023, collezione privata

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TRENTO SOTTERRANEA

 

 

Scopri la Tridentum Romana celata nel sottosuolo della città

In piazza Cesare Battisti, a Trento, si trova l’ingresso del S.a.s.s., lo Spazio sotterraneo archeologico, un “varco” che permette di viaggiare nel tempo per scoprire la vita quotidiana del primo secolo dopo Cristo. Si possono ammirare un lungo tratto del muro di cinta orientale, resti di una torre, una strada pavimentata con lastre di pietra rossa locale, i condotti della rete fognaria, oltre a varie parti di abitazioni con pavimenti decorati a mosaico.

Al S.A.S.S. puoi visitare la mostra “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach", realizzata dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. L’esposizione dà forma visiva alla lunga storia dell’ente, attraverso pubblicazioni, manufatti storici e fotografie selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale.

 

Aperta al pubblico la Villa Romana di Orfeo

La Trento sotterranea restituisce alla luce un altro capolavoro: sitamo parlando della Villa Romana di Orfeo, situata in via Rosmini, un magnifico esempio di residenza signorile nella città di duemila anni fa.

Situata al di fuori di quella che era la cinta urbica di Tridentum, fu costruita nel corso del I secolo d.C. e abitata fino al III secolo d.C. La prestigiosa abitazione prende il nome dal grande mosaico policromo di Orfeo che decora il vano di rappresentanza. Le ricerche archeologiche, i restauri e gli allestimenti condotti dall’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento hanno permesso, dopo anni di inagibilità, di restituire alla città un luogo importante per la comprensione e la ricostruzione della sua storia più antica.

 

Riapre al pubblico anche l’area archeologica di Palazzo Lodron

Dopo un lungo periodo di chiusura mercoledì 10 luglio ha riaperto al pubblico l’area archeologica di Palazzo Lodron, nell’omonima piazza nel centro storico di Trento. Assieme allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas in piazza Battisti, alla Villa romana di Orfeo, in via Rosmini, e a Porta Veronensis, sotto la Torre Civica, si tratta di una delle testimonianze più importanti dell’antica Tridentum.

Il sito conserva i resti di un quartiere meridionale della città fondata dai Romani nella seconda metà del I secolo a.C. Le ricerche degli archeologi hanno permesso di riportare in luce e rendere visitabili un tratto della cinta muraria, parte di una strada, i resti di una torre, di abitazioni private e di una bottega vinaria.

L’area archeologica sarà visitabile con accesso gratuito nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì (non festivi) dalle ore 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30. In occasione dell’apertura mercoledì 10 luglio, alle ore 11, è prevista una visita guidata gratuita a cura dei Servizi Educativi dell'Ufficio beni archeologici.

 

Info: https://www.cultura.trentino.it

Mostre in Trentino | Trento, Rovereto e alte località

ARTE SELLA

 

 

Moving Arte Sella

Villa Strobele ad Arte Sella è l’inedito scenario per metterti in gioco con un laboratorio di danza contemporanea ispirato dalle opere di Arte Sella.

Da giugno a dicembre, la danzatrice e fotografa Hanna Kushnirenko ti guiderà in alcuni incontri a tema che uniranno natura, movimento ed espressione artistica. Le pratiche, accessibili anche a chi non ha formazione specifica, ti aiuteranno a connetterti ad un'opera d'arte, allo spazio, alle persone, attivando diversi linguaggi del corpo.

 

Info: www.artesella.it

Valsugana - Val di Sella - Arte Sella
Pubblicato il 08/11/2024