In Catinaccio tra ascensioni e inaspettati doni musicali
Tre giorni di camminate e di autentiche emozioni per i quaranta partecipanti che, con il supporto delle Guide Alpine del Trentino, hanno accompagnato il violoncellista Mario Brunello, il violinista Giuliano Carmignola e il chitarrista e liutista anglo-croato-norvegese Jadran Dunbcumb nelle Dolomiti di Fassa
Non capita spesso di potersi avventurare per un trekking di più giorni tra le Dolomiti, magari in compagnia di grandi musicisti con i quali condividere la fatica dell'ascesa verso le cime e anche lo stupore di fronte alle bellezze della natura e alla grandezza della musica. Non conta se assieme al tuo si sente il passo e il respiro di altri quaranta compagni di viaggio, non conta se il ritmo del procedere è diverso o se l'esperienza sui sentieri alpini non è la stessa, perché il premio, alla fine, è grande per tutti e ciascuno trova il proprio. Questa è l'essenza del Trekking de I Suoni delle Dolomiti - il primo di questo 2016 - che anche quest'anno si è ripetuto, dal 23 al 25 luglio, con la consueta miscela di natura, interpreti internazionali, spirito di gruppo, il supporto e l'accompagnamento delle Guide alpine del Trentino (in questo caso quelle della Val di Fassa). Protagonisti sono stati il noto violoncellista Mario Brunello da sempre impegnato a portare la musica nei luoghi del mondo, il violinista Giuliano Carmignola, uno dei massimi interpreti mondiali del suo strumento, e il giovane talentuoso liutista Jadran Dunbcumb. Con loro appassionati di musica e di montagna provenienti da ogni parte d'Italia che hanno accettato la sfida di attraversare il gruppo del Catinaccio partendo dalla Roda de Vael sino ad approdare al rifugio Antermoia e quindi ridiscendere verso l'abitato di Campitello. Il tutto in tre giorni e centinaia di metri di dislivello in salita e in discesa, molti dei quali nell'aria leggera degli oltre duemila metri di quota, accettando le bizze del tempo, facendo i conti con salite impervie e affrontando per la prima volta tratti di via ferrata. Già questo sarebbe un giusto premio, ma può pure capitare che dopo un'ora di cammino e un lungo tratto di scalata da affrontare con l'ausilio di imbrago, moschettoni e corda d'acciaio che segue le pieghe della parete, l'udito venga d'improvviso catturato da note che si fanno viva via più nitide man mano che sali e che una volta superata l'ultima cengia, ad accoglierti trovi una sublime musica di Bach, un premio per il sudore e un po' di emozione su quelle pietre poco usuali per chi solitamente si muove tra casa e lavoro. Qualcosa di nuovo e inatteso al quale ciascuno ha reagito a proprio modo. E i doni musicali del trio Brunello-Carmignola-Dunbcumb sono stati molti in un viaggio inusuale tra le sonate per due violini (e qui il secondo violino era sostituito dal violoncello piccolo di Brunello) e basso continuo (affidato invece alla sapienza di Dunbcumb) di Antonio Vivaldi. Tra le 12 sonate, sono state affrontate quattro opere del genio veneziano affiancate anche a una composizione del suo equivalente d'oltralpe Jean Marie Leclair. Con queste anche le note e le melodie di canti di montagna e di guerra come la toccante “Stelutis alpinis” e un "allegretto" di Giuseppe Denti sul cui spartito il giovane ufficiale italiano aveva annotato una commovente lettera alla moglie piena di ammirazione e affetto per quei soldati mandati al massacro. Man mano che le cime sono state superate, che l'affiatamento tra i compagni di viaggio è aumentato, anche la musica si è ritagliata nuovi spazi e nuove vie per arrivare al cuore e il tutto ha trovato la propria magia - quasi indescrivibile - al tramonto di ieri 24 luglio, sulle sponde dello splendido lago glaciale di Antermoia dove tutto è diventato una unica cosa tra i presenti, gli strumenti, le note, i musicisti, le Dolomiti, il vento leggero. Un'ultima nota, lunga, ha salutato i presenti così come ha fatto il sole scendendo dietro l'ultima selletta, e tutto si è fatto silenzio commosso. Giuliano Carmignola ha esclamato "La montagna suggerisce più di una sala da concerto". Ed è vero.
Le immagini del trekking in Catinaccio sono disponibili su www.broadcaster.it