IL FESTIVAL SI CONCLUDE CON ELIO E MAX GAZZÈ
Le strumentiste Alena Baeva e Anastasia Kobekina in val di Fassa al rifugio Pertini, l’omaggio di Elio ad Enzo Iannacci a Villa Welsperg in Val Canali, e a chiudere questa edizione Max Gazzè in Val San Nicolò
Entra nella sua ultima settimana la 27° edizione del Festival I Suoni delle Dolomiti con un vero e proprio crescendo di protagonisti. Ad aprire l’ultimo trittico di concerti due giovani strumentiste Alena Baeva e Anastasia Kobekina protagoniste del concerto del 19 settembre al Rifugio Pertini, ai piedi del Sassolungo in Val Fassa (ore 12, in caso di maltempo si recupera ad ore 17.30 Teatro Navalge, Moena). Un sodalizio, più volte apprezzato sui palchi di tutto il mondo capace di regalare concerti di pura emozione e virtuosismo. Alena Baeva, considerata al giorno d’oggi una fra le violiniste più talentuose, sognava di diventare pilota di aerei. Un sogno che ha lasciato spazio alla musica regalando al mondo momenti di pura magia. Il suo fascino magnetico e la sua tecnica del suono definita dal New York Classical Review “costantemente affascinante” ne fanno una delle soliste più emozionanti, versatili e attive sulla scena internazionale. A fronte della giovane età, Anastasia Kobekina, giudicata una delle violoncelliste emergenti più interessanti del panorama mondiale, è salita sul palco assieme a numerose orchestre di fama mondiale dalla Wiener Symphoniker alla BBC Philarmonic o la Kremerata Baltica. Due anime che si incontrano nella natura che apre vedute panoramiche su tutte le Dolomiti di Fassa nel nome di Bach, Haydn, Stravinsky e Glière.
Il luogo del concerto si raggiunge da Campitello di Fassa con la Funivia Col Rodella e poi a piedi lungo il sentiero 557, 1,50 ora di cammino, dislivello negativo 100 metri, difficoltà E.
Oppure dal Passo Sella lungo il sentiero 557, 1h 45 minuti di cammino, dislivello 120 metri, difficoltà E.
È un palco che non smette mai di emozionare, quello di Villa Welsperg in Val Canali, che mercoledì 21 settembre (ore 12, in caso di maltempo si recupera ad ore 17.30, Auditorium Intercomunale, Primiero) ospita Ci vuole orecchio, l’omaggio di Stefano Belisari, in arte Elio al grande Enzo Jannacci. Due milanesi doc, all’ombra delle Pale di San Martino, in questo spettacolo canzone, giocoso e profondo al tempo stesso, che incarna la natura di Jannacci. Ruvido come carta vetrata nelle sue feroci fotografie di una Milano delle periferie anni ’60 e ’70. “Roba minima” diceva Jannacci “barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli e telegrafisti dal cuore urgente”. Un teatro dell’assurdo, come spesso sa essere la realtà, “dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale”. Artista poliedrico, Jannacci, capace di mescolare stili e temi apparentemente inconciliabili, rivive grazie all’estro della sensibilità artistica di Elio che, smessi i panni di Elio e le Storie Tese, si accompagna a cinque musicisti, “stravaganti compagni di viaggio, insolita e bizzarra carovana sonora”. Diretto alla regia da Giorgio Gallione, Elio padroneggia musica e testi firmati da Michele Serra, Umberto Eco, Carlo Emilio Gadda, Dario Fo ma anche Beppe Viola, Franco Loi e Cesare Zavattini.
Il luogo del concerto si raggiunge da Tonadico a piedi lungo il sentiero Tonadico-Cimerlo ore 1.20 di cammino, dislivello 300 metri, difficoltà T.
Oppure da Primiero in auto, seguendo le indicazioni per la Val Canali (parcheggi fino a esaurimento) o con bus a pagamento dai parcheggi segnalati lungo la strada d’accesso
Oltre all’escursione a piedi con le Guide Alpine è prevista in occasione del concerto un’escursione in E-mountainbike con gli Accompagnatori di MTB; 8 km di lunghezza in salita, dislivello in salita 300 m, difficoltà facile. A pagamento previa prenotazione entro le ore 12 del giorno precedente presso l’Azienda per il Turismo di Fiera di Primiero al numero 0439 62407. L’escursione avrà luogo con un numero minimo di 2 partecipanti. Posti limitati
Il profumo dei prati, i boschi che iniziano a prendere le sfumature di ambra e ruggine, il suono dell’acqua di una vicina cascata, sembrano l’istantanea di un luogo incantato uscito da una leggenda ladina. La località Jonta in Val San Nicolò è tutto questo e riflette bene la natura artistica di Max Gazzè, ospite dell’appuntamento conclusivo del festival venerdì 23 settembre (ore 12, in caso di maltempo si recupera ad ore 17.30 al Teatro Navalge a Moena). Istrionico e portatore sano di un DNA musicale siculo forgiato da millenari incontri di culture, la sua musica è caratterizzata da ritmi mediterranei che si mescolano con l’Occidente, e dove Nord e Sud si fondono in una firma musicale riconoscibile e unica. Eclettico artista, che affianca ai palchi come Sanremo progetti borderline e di rottura, Gazzè miscela una discografia prolifica con brani di successo come L’amore non esiste, Ti sembra normale e tante altre. L’artista canta uno spaccato di vita di quella generazione che con fatica si è tolta il marchio di nuovo cantautorato emergente, arrivando a ritagliarsi un proprio posto di diritto nella storia della musica italiana. Una carriera costellata di produzioni discografiche, festival, collaborazioni ma anche partecipazioni cinematografiche. Con la curiosità che lo contraddistingue ha saputo negli anni rinnovarsi cambiando più volte abito ma mai sostanza.
Il luogo del concerto si raggiunge dal parcheggio in località Vidor a Pozza di Fassa, risalendo la Val San Nicolò a piedi, 3 ore di cammino, dislivello 650 metri, difficoltà E.
In occasione dei concerti è possibile partecipare a un’escursione con le Guide Alpine del Trentino ad € 15,00 a persona (sotto gli 8 anni gratuita). Agevolazione del 20% per i possessori di Trentino Guest Card. Prenotazione obbligatoria presso gli uffici delle Apt di competenza. Posti limitati. Tutte le informazioni, comprese eventuali variazioni d’orario o spostamenti dei concerti, sul sito www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti
(m.b.)