AD UN MESE DALL’ANTEPRIMA DEI SUONI DELLE DOLOMITI
I Solisti Aquilani e Natalino Balasso alla première del Festival trentino di musica in quota. Partendo dalle “Quattro stagioni” di Vivaldi una riflessione sul nostro rapporto con l'ambiente. Dal Passo Lavazè in Val di Fiemme l'impegno per una nuova sensibilità ecologica
Parte dal cuore dell'estate per coinvolgere l'intero mese di settembre la ventiseiesima edizione de I Suoni delle Dolomiti. E parte anche dal cuore ferito di una natura che, oggi più che mai, deve occupare uno spazio importante nella visione di un futuro sostenibile. Sin dalla sua nascita infatti il Festival trentino di musica in quota si è mosso nel rispetto dell'ambiente, nel racconto di un territorio che da secoli si sostiene su equilibri delicati e, infine, ha contribuito a trasmettere al pubblico appassionato di musica e montagna una sensibilità particolare per la tutela dei luoghi toccati dagli eventi.
L'anteprima dell'edizione 2021 – tra un mese esatto il 15 luglio (ore 12) – assume un forte valore simbolico e artistico perché ribadisce come la riflessione e l'impegno in favore della tutela della natura e dei paesaggi non siano mai una conquista scontata e assodata. Lo sanno bene I Solisti Aquilani – prestigiosa esperienza musicale che ha segnato il panorama nazionale dal 1968 a oggi – che all'indomani del terremoto che ha distrutto una parte importante della loro città hanno deciso di perseguire una rinascita che fosse al contempo portatrice di speranza nel futuro e di riflessione sulla Storia e la natura. La loro esperienza approda anche in Trentino a Passo Lavazè, nella verde Val di Fiemme, da secoli scrigno prezioso di legni utilizzati dai liutai e che percorre anch'essa un cammino di rinascita dopo le distruzioni provocate – qui come in varie parti delle Alpi – dalla tempesta Vaia del 2018.
Il maestro Cocciolito e i suoi musicisti – tra cui il violinista Daniele Orlando – propongono il progetto “Una Nuova Stagione”: una rilettura “ecologica” delle Quattro stagioni di Vivaldi che è anche spunto per indagare cosa sia avvenuto al rapporto tra uomo e ambiente negli ultimi secoli. Lo fanno attraverso una rivisitazione delle note del grande compositore veneziano e con la storia e la sensibilità di persone del XXI secolo, ossia di un'era che la scienza ormai definisce “antropocene”. Nella loro musica e nelle loro performance c'è la volontà di sentirsi parte della natura e anche il tentativo di riflettere sul deturpamento dell'ambiente. Racconto e speranze di una relazione rotta e da ricostruire tra uomo e terra.
Al fianco dei giovani musicisti anche un inedito Natalino Balasso che accompagnerà l'esecuzione con quattro sonetti contemporanei. Sono la sua personale versione di quelli che la tradizione voleva associati ai quattro concerti di Vivaldi.
E dopo questa anteprima di metà luglio, il calendario delle performance sonore che promette un’estate diversa si svilupperà dal 23 agosto al 24 settembre, esplorando una montagna poco nota ai più, in grado di regalare colori e panorami come in pochi altri momenti dell'anno e soprattutto colma di silenzi e attese. Un mese di appuntamenti ambientati negli scenari più affascinanti delle Dolomiti trentine, raggiunti a piedi dal pubblico e dai musicisti che poi, tolti gli strumenti dagli zaini, si esibiscono proponendo musica che tocca tutti i generi. Trai protagonisti grandi maestri come Gidon Kremer, Antje Wheitaas, Danilo Rossi. E ancora il meglio della canzone d'autore italiana da Niccolò Fabi a Daniele Silvestri senza dimenticare un affettuoso e originale omaggio a Gianmaria Testa e uno speciale evento con Stefano Massini affiancato da Stefano Corsi e Enrico Fink. Un altro omaggio è dedicato a Beethoven di cui si celebrano i 251 anni dalla nascita e che sarà ricordato in un'Alba delle Dolomiti speciale. Spazio anche alle grandi promesse – o meglio conferme – internazionali con il Quartetto van Kuijk che va ad arricchire un programma di ensemble di altissimo livello come I Virtuosi Italiani, il Quartetto Lyskamm. Non poteva mancare il jazz e l'incontro tra grandi interpreti come Paolo Fresu, Gaetano Curreri, Gianluca Petrella, Riccardo Onori. E a completare il ricco cartellone uno speciale omaggio ad Astor Piazzolla e al mondo del tango con il Trio Gardel, Gidon Kremer e la Kremerata Baltica, Danilo Rea assieme a Giovanni Tommaso, Pietro Tonolo, Marcello Sirignano, e l'energia esplosiva della Riot Brass Jazz Band. Come ogni edizione infine ecco anche il Trekking de I Suoni delle Dolomiti per camminare lungo i sentieri assieme a un pool di musicisti e all'attore Neri Marcorè.
Il Festival I Suoni delle Dolomiti si svolge nel rispetto della normativa per il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19.
Partecipazione ai concerti
I posti disponibili sono contingentati, la partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria attivabile da una settimana prima di ogni concerto dall’app Trentino Guest Card, dal sito del festival www.isuonidelledolomiti.it e dal sito dell’Azienda per il Turismo sul cui territorio si svolge l’evento.
L’iscrizione e quindi l’accesso al luogo dell’evento è consentito - fino ad esaurimento dei posti disponibili - esibendo il voucher ricevuto al momento della prenotazione.