Da Canale di Tenno a Ossana: viaggio tra i Borghi più Belli d’Italia

Un itinerario di 6 giorni nel Trentino Occidentale

  • 6 Giorni
  • Marzo , Aprile , Maggio , Giugno , Luglio , Agosto , Settembre , Ottobre
  • Arte e Cultura, Gusto, Natura e Benessere

Da un lago all’altro e poi su, attraverso i boschi, fino a raggiungere le montagne: quest’itinerario nei Borghi più Belli d’Italia del Trentino occidentale, ti permette di scoprire, in pochi giorni, la ricchezza e la varietà di paesaggi che il Trentino sa regalarti. Racchiusi in pochi chilometri trovi laghi alpini, brezze mediterranee, boschi che profumano di pini e larici e l’aria fresca dell’alta montagna. Sei giorni per fare il giro del mondo. 

Si parte da Bondone, sul lago di Idro, per raggiungere in poco più di un’ora di auto Canale di Tenno, borgo medievale a due passi dal lago di Garda. Poi si sale tra i boschi, per scoprire i borghi di Rango e San Lorenzo in Banale, ai piedi delle Dolomiti di Brenta. Infine, si va ancora più su, in Val di Sole, per entrare a Caldes ed Ossana, borghi di montagna famosi per i loro castelli. 

Un itinerario di 6 tappe da percorrere in 6 giorni, per scoprire i borghi più belli del Trentino. Un viaggio fuori dalle solite rotte, da percorrere a ritmo lento, tra natura, cultura e i sapori della cucina tradizionale.   

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Giorno 1: A Canale di Tenno, il borgo degli artisti

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Il nostro itinerario comincia da Canale di Tenno, un borgo medievale perfettamente conservato, a poca distanza dal lago di Garda e affacciato sulle acque turchesi del lago di Tenno. Ogni agosto, i suoi vicoli e la sua piazzetta ospitano Rustico Medioevo, uno degli appuntamenti più apprezzati dell’estate in Trentino. 

Ma veniamo al nostro itinerario. La prima cosa che ti consigliamo di fare è quella di esplorare il paese, per respirarne l’atmosfera. A questo punto puoi fare visita alla Casa degli Artisti Giacomo Vittone, artista che alla fine degli anni Sessanta scelse il borgo come “buen retiro”, un luogo piacevole, in cui rilassarsi e trovare ispirazione. Ancora oggi molti pittori e scultori soggiornano a Canale di Tenno ripagando l’ospitalità con le loro opere, contribuendo ad arricchire la collezione della Casa che ospita inoltre mostre temporanee ed eventi culturali. Prima di andare a pranzo, fermati alla Locanda del Borgo, in piazza, per un calice di vino. 

A pranzo potresti raggiungere il Rifugio San Pietro: in auto sono circa 15 minuti, a piedi, per i più allenati, è un’escursione di un’ora e mezza/due ore circa. La fatica della passeggiata però è ripagato da un panorama sul lago di Garda di una bellezza sublime. 

Dopo mangiato, a piedi o in auto, ti consigliamo di raggiungere il lago di Tenno per una pausa rilassante sulle sue rive. È uno dei laghi più famosi del Trentino, grazie al colore delle sue acque che variano dal verde smeraldo all’azzurro zaffiro. È anche un lago balneabile quindi, se è la stagione giusta, non dimenticare di portare con te il costume. 

A cena devi assolutamente provare la carne salada coi fasoi, una specialità della zona. Dove? Noi ti consigliamo tre posti: il Ristorante Antica Croce, nel paese di Tenno, la Taverna Bianca, tra i vicoli del borgo e l’agritur Calvola, poco fuori.  

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Giorno 2: A Bondone, sul lago di Idro

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Dopo una bella colazione, puoi dirigerti verso Ovest per raggiungere in un ora e quindici minuti di auto Bondone, sulle sponde del lago di Idro, quasi al confine con la Lombardia. Questo borgo, tra i Borghi più Belli d’Italia è famoso per essere “il paese dei carbonai”. 

I suoi abitanti, in passato, erano conosciuti come “i carbonèr”, per via della loro abilità nel ricavare carbone dalla legna. Un lavoro duro, che costringeva intere famiglie a lasciare il borgo per mesi e trasferirsi nei boschi per “fare il carbone”. 

Oggi Bondone è la meta ideale per chi cerca una vacanza attiva in una bellissima cornice naturale. Sport d’acqua, bici, passeggiate: è tutto a portata di mano. Prima di visitare il borgo, ti consigliamo di fare tappa al Lago di Idro per un bagno o un’avventura in SUP, se è la stagione giusta, o una passeggiata nel Biotopo del lago di Idro, rifugio di tante specie diverse di uccelli, acquatici e non. 

Nel pomeriggio, invece, puoi fare una passeggiata fino al Castello di San Giovanni, che da un’altura domina il lago, e poi arrivare finalmente in paese, per perderti tra le sue viuzze e ammirare gli affreschi sulle case, che raccontano la storia del paese, come quella, tragica, della peste che colpì Bondone nel XVII secolo. 

Per cena, il consiglio è di tornare sulle sponde del lago, per una cena a base di pesce al Ristorante Pizzeria Miralago, nella frazione di Baitoni. 

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Giorno 3: A Rango, tra il lago e le Dolomiti

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Rango - Veduta - photo APT Comano | © Rango - Veduta - photo APT Comano
Rango - Piazza - photo P. Fiorini - APT Comano | © Rango - Piazza - photo P. Fiorini - APT Comano
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Il terzo giorno è il momento di lasciarti il lago alle spalle per cominciare a salire verso le montagne. Un’ora circa di auto ti porta nel borgo di Rango, a metà strada tra il lago di Garda e Madonna di Campiglio. Proprio la sua posizione, lo ha reso in passato un crocevia fondamentale lungo la rotta della Via Imperiale. Per secoli le sue strade sono state percorse da mercanti, pellegrini e pastori che hanno trovato rifugi tra gli androni, le volte e i passaggi coperti che collegano le sue viuzze. 

Appena arrivati a Rango, il consiglio è di fermarti in piazza per ristorarti presso la grande fontana quadrata, prima di dedicarti all’esplorazione del borgo. Il nostro consiglio? Approfittane per fare una bella passeggiata nella campagna, seguendo il Sentiero della Noce, che ti porta a conoscere la famosa noce del Bleggio, presidio slow food. 

Il pomeriggio, invece, puoi visitare la vicina frazione di Balbido, famosa per i suoi murales e, soprattutto, per la “La strega più grande del mondo”, alta 10,77 metri, in legno e canne di bambù, entrata nel Guiness dei Primati! 

La sera fermati al Ristorante Catenaccio, proprio nel cuore del borgo, ricavato da quella che un tempo era la più grande stalla del paese e non dimenticare di provare la famosa torta alle noci, specialità locale. 

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Day 4: A San Lorenzo in Banale, ai piedi delle Dolomiti

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San Lorenzo in Banale - photo APT Comano Dolomiti di Brenta | © San Lorenzo in Banale - photo APT Comano Dolomiti di Brenta
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Cosa vedere

Dopo aver lasciato Rango, circa trenta minuti di auto ti separano dalla prossima tappa: San Lorenzo in Banale, porta di ingresso delle Dolomiti di Brenta. Questo borgo, tra i più Belli d’Italia, si trova nel cuore della Val d’Ambiez, che l’Unesco ha dichiarato Riserva Biosfera per la sua biodiversità e, forse anche per questo, il borgo è diventato punto di riferimento per rigenerarsi e ricaricare corpo e mente in una rilassante cornice naturale. 

Prima di partire, infatti, ti consigliamo di prenotare una delle attività proposte da BrentAnima, un gruppo di operatori olistici che propongono esperienze che stimolano i sensi e la consapevolezza. Dopo una sessione di yoga o una camminata sensoriale, sei nel mood giusto per visitare il borgo, partendo dalla chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco, con i suoi bellissimi affreschi dei Baschenis, famiglia di artisti del XVI secolo. 

E il pomeriggio? Noi ti consigliamo una passeggiata adatta a tutti che partendo dalla parte alta e più suggestiva del borgo si inoltra nel Parco Naturale Adamello Brenta e ti permette di ammirare le “sette ville”, ossia la sette frazioni che in origine componevano il paese di San Lorenzo, ognuna con una chiesa e un’identità propria. 

Visto che la passeggiata ti avrà messo appetito, è il momento di provare la famosa ciuìga, un insaccato a base di carne di suino insaporito da rape cotte e sminuzzate, oggi presidio Slow Food e protagonista della “Sagra della ciuìga”, appuntamento imperdibile dell’autunno trentino. 

Intanto, puoi fermarti a mangiare in tre posti diversi: all’imbocco della Val d’Ambiez c’è il Ristoro Dolomiti di Brenta, altrimenti puoi fermarti al Ristorante pizzeria Erica o al ristorante Nembia, a due passi dall’omonimo lago. 

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Giorno 5: A Caldes, tra le montagne della Val di Sole

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APT Val di Sole - Castel Caldes - ph. Dario Andreis | © APT Val di Sole - Castel Caldes - ph. Dario Andreis
 Val di Sole - Caldes - Castel Caldes - Esterno | © Alessandro Polla
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Cosa vedere

La quinta tappa ti invita a valicare le Dolomiti per raggiungere i boschi e le montagne della Val di Sole. Un’ora e dieci minuti di auto ti separano da Caldes, uno dei Borghi più Belli d’Italia, sulle sponde del torrente Noce

Proprio da qui parte la tua scoperta di Caldes e dei suoi dintorni: il torrente Noce, infatti, è famoso in tutto il mondo per il rafting, tanto che il National Geographic lo ha classificato tra i 10 fiumi migliori al mondo per la pratica di questo sport. Quindi, se la stagione è quella giusta (primavera inoltrata ed estate) non devi fare altro che rivolgerti ad uno dei centri rafting della zona e prenotare questa emozionante esperienza. 

Se, invece, al brivido della discesa lungo il fiume preferisci le escursioni, a piedi o in bici, in prossimità del borgo puoi trovare numerosi sentieri che si inoltrano tra le montagne della Val di Sole e, poco distante, nei boschi del Parco Nazionale dello Stelvio.

Dopo una mattina tra torrenti e boschi, il pomeriggio è dedicato alla scoperta del borgo. Imperdibile la tappa a Castel Caldes, oggi sede di prestigiose mostre che spaziano dall’arte antica alla fotografia. Varcato l’imponente portone, fatti raccontare la leggenda di Olinda, una storia romantica dal tragico finale. 

E per la cena? Visto che sei a Caldes, devi assolutamente assaggiare il Casolét della Val di Sole, formaggio a pasta molle e cruda, presidio Slow Food. Puoi fermarti a cena al ristorante dell’Hotel Lastè o dell’albergo alla Rocca, che si trovano nel borgo, oppure alla Taverna al Sole, in località Cassana, al Ristorante Al Pescatore, in località Tozzaga. Se preferisci cenare in agritur puoi scegliere tra il Tempo delle Mele a Samoclevo, il Solasna a San Giacomo e La Pergola a Bordiana.

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Giorno 6: A Ossana, sotto il cielo più bello d’Italia

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L’ultima tappa di questo viaggio nei borghi più belli del Trentino occidentale ti porta ad Ossana, sempre in Val di Sole, a soli venti minuti di auto da Caldes. Quando il sole tramonta e giunge la notte, puoi ammirare uno dei cieli più belli d’Italia in località Valpiana o alla Malga del Doss, che si trovano nei boschi appena sopra il borgo. Non lo diciamo noi ma Astronomitaly, che considera Ossana uno dei luoghi migliori per puntare gli occhi al cielo e lasciarsi ammaliare dalla magia della Via Lattea. 

Prima che sopraggiunga la sera però ci sono tante altre cose da fare. Ti consigliamo una bella escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio: ce ne sono tante, ma noi ti proponiamo il percorso che porta al lago di Covel

Il pomeriggio, invece, è dedicato alla scoperta del borgo. Prima di tutto puoi fare tappa al Castello di San Michele, famoso per il suo mastio alto ben 25 metri; dopodiché puoi visitare la Chiesa di San Vigilio, la più antica dell’Alta Val di Sole. Realizzata a partire dal 1180, custodisce 2 altari, uno in marmo e uno in legno. 

La giornata ormai volge al termine ma, prima di dedicarti alla contemplazione del cielo stellato, ti conviene mangiare un boccone. Se preferisci rimanere a Ossana nel cuore del borgo puoi scegliere tra il ristorante Antica Osteria, un luogo intimo, dallo stile alpino dove puoi gustare sapori tradizionali rielaborati in un’elegante chiave moderna e il ristorante pizzeria dell’Hotel Il Maniero che si trova proprio ai piedi del castello. A due passi dal borgo di Ossana puoi gustare la cucina solandra e trentina anche a Cusiano al ristorante dell’Hotel Niagara o a Fucine alla Locanda de Fusine, il ristorante dell'Hotel Santoni.