Surrealismi
Da De Chirico a Gaetano Pesce
In occasione del centenario del movimento surrealista, il Mart di Rovereto dedica una grande mostra all’arte fantastica italiana, oggi al centro di un crescente interesse da parte di critici e studiosi.
Rimasta troppo a lungo nell’ombra, l’arte fantastica italiana è finalmente al centro di recenti studi e riscoperte, come segnalano articoli, pubblicazioni, mostre e alcune delle rassegne realizzate dal Mart negli ultimi anni.
Con Surrealismi, il Mart presenta una mostra di ricerca, dettagliata e completa, su un tema ancora oggi poco conosciuto e sfidante per il gusto estetico maggiormente condiviso. Inoltre, approfondisce e valorizza alcuni degli artisti presenti nelle proprie collezioni: sono infatti una cinquantina le opere provenienti dal patrimonio del museo. Si va da noti capolavori di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, fino a opere di Enrico Baj, di cui a Rovereto si conserva l’archivio, di Alberto Martini, Enrico Prampolini e molti altri.
Partendo dall’indole romantica e incantata, che affonda le radici nel Simbolismo, nel Realismo magico e nella Metafisica, attraverso esperienze variegate e confronti con le tendenze coeve, il progetto identifica i caratteri dei surrealismi italiani facendo emergere autori meno conosciuti, isolati o non corrispondenti alle istanze più note.
Il Mart riunisce 160 opere di oltre 70 artisti nati prevalentemente nella prima metà del XX secolo. Una compagine quanto mai completa che include (oltre ai già citati) Ugo La Pietra, Gaetano Pesce, Jannis Kounellis, Arturo Nathan, Gustavo Foppiani, Lorenzo Alessandri, Corrado Costa, Sergio Vacchi, Valerio Miroglio, Giordano Falzoni, Ugo Stepini, Enrico Donati, Romano Parmeggiani.
Divisa in quattro sezioni tematiche che si muovono fra diversi periodi, la mostra rintraccia i filoni principali dei Surrealismi italiani e le loro peculiarità, dal dialogo aperto sul passato che ha in de Chirico l’inquieto capostipite novecentesco, sino alle influenze che caratterizzano alcune espressioni del Futurismo, della scena Pop o post-informale, accomunate dai principi perturbanti tipici del Surrealismo, dal suo vitalismo e dalla sua sostanziale ricchezza stilistica.
Da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Denis Isaia.