Insomnia
Leonor Fini Fabrizio Clerici al Mart
Da un’idea di Vittorio Sgarbi. A cura di Denis Isaia e Giulia Tulino
Al lungo e profondo sodalizio tra Leonor Fini e Fabrizio Clerici è dedicata l’immensa mostra del Mart di Rovereto, curata da Denis Isaia e Giulia Tulino, in collaborazione con l’Archivio Fabrizio Clerici.
Pittori, illustratori, scenografi, costumisti, Fini e Clerici furono accomunati dagli stessi riferimenti estetici e culturali. I due si conobbero a Parigi negli anni Trenta e insieme frequentarono gli ambienti intellettuali europei e statunitensi, costruendo un legame indissolubile destinato a durare per tutta la vita.
Un po’ surrealisti, un po’ metafisici, sicuramente fantastici, Fini e Clerici non appartengono a correnti, gruppi, movimenti e vivono l’arte come un fatto privato, voce del sé. Negli oltre 400 dipinti, fotografie, video, costumi, oggetti di scena, la mostra ripercorre l’intera carriera di entrambi, dagli anni Venti di formazione, prove e scoperte, fino alla maturità artistica.
L’allestimento cronologico è intervallato da numerosi affondi tematici dedicati alle passioni condivise dai due artisti. Lungo il percorso espositivo il lavoro di Fini e Clerici si confronta con le opere dei loro maestri, come Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Arturo Nathan, Bruno Croatto, ma anche dei loro compagni di viaggio, come Stanislao Lepri, Eugène Berman, Pavel Tchelitchew e dei loro eredi,come Enrico d’Assia ed Eros Renzetti.
In un percorso vertiginoso costellato di ricche quadrerie, sale tematiche, accostamenti originali, ciò che i curatori desiderano ricostruire è la storia di un’amicizia rara, libera, esuberante, precorritrice dei tempi se non addirittura fuori da qualsiasi tempo. Nell’arte come nella vita − che rappresenta un tutt’uno indissolubile – Fini e Clerici esprimono un modo alternativo di vedere la realtà, in cui bellezze ibride e creature fantastiche trascendono ogni categorizzazione e consuetudine.