Museo della Centrale idroelettrica
Nel 1891 funzionavano nel mondo pochissime centrali elettriche, la maggior parte azionate con motrici a vapore e solo alcune con turbine mosse da un salto d’acqua: nel 1893 entrarono in funzione una grande centrale idroelettrica alle cascate del Niagara (USA) e, fatto quasi incredibile, sul vecchio continente la Centrale Idroelettrica di Serso presso Pergine a corrente alternata trifase.
Essa fu voluta dal Comune di Pergine per iniziativa di otto suoi cittadini. La produzione di energia elettrica modificò profondamente il livello di vita per gli abitanti di Pergine: si pensi solo all’illuminazione con lampade elettriche nelle case e nelle pubbliche vie rispetto ai lumi a petrolio; le attività industriali ed artigianali disposero della nuova energia per gli usi di forza motrice nei luoghi più comodi senza essere legate ai salti d’acqua lungo i torrenti. La nuova centrale inizialmente produceva la potenza di 100 cavalli vapore utilizzando un salto d’acqua di 188 metri del Rio Nero ed una portata d’acqua variabile da 50 a 150 litri al secondo; a monte della Centrale fu costruita una diga il cui bacino di circa 6.000 metri cubi d’acqua compensava le variazioni stagionali delle portate del Rio Nero: da esso una condotta forzata metallica portava (e porta) l’acqua alla centrale dalla quale l’energia elettrica prodotta veniva (e viene) distribuita nell’abitato di Pergine con apposite linee e cabine elettriche. Successive modifiche al macchinario della Centrale ne aumentarono la potenza fino agli attuali 176 kilowatt, pari a circa 240 cavalli vapore.
Pur trattandosi di una potenza modesta rispetto a quella attualmente assorbita dagli utenti del Comune di Pergine, la produzione di energia elettrica a Serso ha costituito e tuttora costituisce una fonte di energia a basso costo e non inquinante per l’ambiente.