Trincerone di Grigno
Si tratta di una lunga postazione coperta, con pareti in calcestruzzo e numerosi accessi posteriori, costruita sull'argine sinistro del torrente Grigno
Tra i comuni di Cismon e Grigno, nell'estrema Valsugana orientale, precisamente in località Martincelli, nel maggio del 1866 venne fissato il confine tra l'impero d'Austria e il giovanissimo Regno d'Italia. Allo scoppio della Prima guerra mondiale il settore della Valsugana divenne il più orientale dei cinque sottosettori nei quali venne suddiviso il fronte trentino.
Lo sbarramento di Grigno, una sorta di linea Maginot (Luca Girotto), si componeva di due fasce, con una prima linea a cielo aperto, rinforzata con sacchi di sabbia e legname, e una seconda costituita da il cosiddetto “trincerone”.
Il Trincerone di Grigno si è conservato in maniera ottimale dato che fu snobbato dai “recuperanti” che lo trovarono poco interessante e povero di materiale ferroso: il lavoro di recupero e di restauro ha riguardato soprattutto lo svuotamento degli spazi interni, lo sgombero dei detriti e la riapertura degli accessi nella sua parte posteriore.
Oggi il Trincerone di Grigno è un documento di eccezionale valore sulla Grande Guerra in Valsugana, una lunga postazione coperta in calcestruzzo armato, un sistema con accessi posteriori, sbarrati e protetti con pareti in terra e sacchi di sabbia.
L'opera non fu mai “provata” in combattimento e cadde in mano austriaca a seguito della “rotta” italiana di Caporetto.