I gin alle erbe di montagna
Ricerca, sperimentazione e un pizzico di follia
Sarà che il ginepro è una pianta dalle proprietà portentose, conosciute e riconosciute da secoli. Sarà che il distillato di frumento e orzo, al quale il ginepro in massima parte viene miscelato, ha attraversato le scrivanie e le pagine della letteratura europea e americana dagli inizi del ‘900. Sarà che il gin, appunto, nato come vero medicamento contro la gotta, i disturbi digestivi e la malaria, ha un aroma così intenso e all’alito affatto persistente, che vanta proprio tra le donne innumerevoli fan. Sarà che dal 2010, ogni 19 ottobre, tutto il mondo celebra il “Gin Day” proprio in onore della signora Mary Edith Keyburn che non si separò mai dal suo gin tonic ed ebbe una vita lunghissima.
Ma, la gin-mania anche in Trentino inizia ad avere una sua lunga storia. E come potrebbe essere diverso? Se è vero che il botanical che deve prevalere nel gin è il ginepro, è anche vero che sono la selezione e le miscele dei vari altri botanical, erbe, spezie e bacche, a costruire le note più interessanti per intensità e purezza delle varie etichette. E allora la montagna ha ottime carte da giocare, non solo per la specialità di piante ed erbe, ma anche per la verginità dell’acqua con cui il frumento viene distillato.
Se il gin è la tua passione o se non lo hai ancora assaggiato, in Trentino troverai ottimi locali che sapranno coccolare il tuo palato. Tuttavia, se vuoi assaporare il gusto vero del nostro territorio e apprenderne le sfumature a seconda della provenienza delle erbe utilizzate, ecco per te una carrellata dei gin made in Trentino, quelli che profumano di lago, di bosco, di terra e di roccia.
I gin da 0 a 600 mt di montagna
Partiamo dalla Vallagarina. Qui ha sede una distilleria storica, nel comune di Nogaredo che nasce dall’intraprendenza di Sabina Marzadro che, insieme al fratello Attilio, nel 1949 riesce a dare vita alla prima di una fortunatissima serie di grappe e distillati. Nel 2018 Marzadro sposa le sperimentazioni che dal 2013 Leonardo Veronesi fa con miscele di gin e mette in commercio Luz Gin. Un gin molto fresco composto da 9 botaniche trentine: ginepro, alloro, olivo, asperula, rosmarino, salvia, mentuccia e limone. Nel 2020 nascono due varianti che, pur partendo dalla stessa base, diventano un London Dry per processo di distillazione e un gin ancora più fresco perché macerato con bucce di limoni del Garda.
Sempre la distilleria Marzadro ha dato fiducia a tre amici di Trento, Federico, Simone e Davide, che per due anni hanno studiato la loro formula per il Gazér Gin, un gin forest friendly che sostiene Trentino Tree Agreement, il progetto al quale devolve parte dei proventi. Un gin di montagna, che viene prodotto con due infusioni, le cui quattro botaniche principali, a parte il ginepro, sono il pino mugo, la camomilla, il miele e il sambuco. Un gin da bere con un’acqua tonica neutra, senza limone e con qualche grano di pepe.
In Valle dei Laghi, a Pergolese, la Distilleria e Cantina Fratelli Pisoni, che vanta 3 secoli di storia, produce dal 2021 il Gin 7 laghi in omaggio ai 7 laghi della valle, Lamar, Santo, Terlago, Santa Massenza, Toblino, Lagolo e Cavedine. Un gin fresco e balsamico ottenuto da una miscela di ginepro, asperula, menta, rabarbaro. genziana, centaurea, liquirizia, calamo e china. Un gin che dà il meglio di sé se gustato in purezza.
Un gin particolarmente secco, che ben si adatta alla preparazione di cocktail è il Gin Cup, prodotto ad Aldeno, in Valle dei laghi, dall’Antica Erboristeria dott. Cappelletti. Un gin semplice con prevalenza di coriandolo, fiori di sambuco, rosa canina e genziana.
Non lontano, un’altra garanzia della distillazione trentina, Francesco Poli sul lago di Santa Massenza, ha prodotto il Semanterion Gin. Un gin prezioso distillato in poche bottiglie. Il suo ideatore è Tonek Pripichek, il nome d’arte di un musicista e cuoco di origine contadina che dalla Vallagarina ha girato il mondo per quarant’anni. Tornato a casa ha dato vita al suo sogno. Il suo gin è declinato in tre stagioni, quelle di nascita dei suoi figli: Semanterion Gin Carlot Spring Botanicals, Semanterion Gin Gizy Summer Botanicals, Semanterion GionGion Autumn Botanica. I suoi gin preparati con una miscela di una ventina di erbe e spezie hanno in prevalenza un sentore di cardamomo, abete bianco e rosmarino che spicca al palato. Semanterion è il gong in legno utilizzato dai monaci bizantini, esattamente ciò che questo gin vuole stimolare all’assaggio: un “battito dello spirito”.
I gin da 600 a 1300 mt di montagna
Salendo dalla Valle dei Laghi verso la Val di Ledro, raggiungiamo un’altra storica erboristeria, Foletto, che col marchio Picco Rosso produce liquori alle erbe dal 1850. Il Gin 170th nasce nel 2020 per festeggiare i 170 anni di attività. Un gin vellutato, elegante e avvolgente a base ginepro del Baldo e scorze di limoni del Garda con note fruttate di lamponi e fragoline dei boschi ledrensi.
Salendo ancora verso nord, superando Trento, entriamo in Val di Cembra. A Faver, un paese di distillatori di contrabbando alla fine della Seconda guerra mondiale, è nato lo storico gin trentino, il Gin Pilz, della distilleria Pilzer, un London Dry gin dalle note mediterranee che ha vinto numerosi premi. È il frutto della distillazione di 15 botaniche, oltre al ginepro, tra cui cardamomo, bucce di limone e arance, camomilla, asperula, salvia e rosmarino di due orti diversi e radice di angelica. Un gin freschissimo da bere liscio.
Negli stessi anni in cui nasceva il Gin Pilz, sempre la distilleria Pilzer presta la sua esperienza di produzione per il Gilbach.Gin. Il gin frutto dell'intraprendenza e dell’incontro di due anime, quella di Alessandro Gilmozzi, lo chef stellato di Cavalese, e del suo sous chef Andreas Bachmann. Nasce un gin di erbe a km0 raccolte a mano, ginepro, sambuco e prugnola selvatica, con note di nocciola, resina e anice. Il gin perfetto da abbinare con frutti rossi di montagna o con pepe nero per scaldare una serata.
Infine, salendo verso la Val di Non troviamo il gin di uno dei laghi più suggestivi del Trentino, il Tovel’s Gin. Un gin che nasce nel Parco Adamello Brenta a Tassullo. Prodotto con pino mugo, corniolo, angelica, genziana, fiori di sambuco, una varietà di cumino montano, corteccia di frassino e bucce di limone del Garda, ma soprattutto con acqua di sorgente di Tovel e ginepro che cresce lungo le sue sponde.
Se ti è venuta voglia di provarli, cercali e poi brinda al gin delle nostre montagne!