Cherchez la femme! Viaggio nelle cantine della Nosiola
Dalle colline avisiane alla Valle dei Laghi per scoprire un’uva “al femminile”
Il Trentodoc, il Teroldego, lo Chardonnay, il Müller Thurgau, … forse non ci avevi fatto caso, ma normalmente i nomi dei vini sono di genere maschile. Il Trentino fa eccezione: qui trovi un’uva femminile capace di far innamorare i tanti estimatori, la suadente Nosiola!
Delicata, imprevedibile e poliedrica: regina delle uve bianche trentine
Questo vitigno autoctono a bacca bianca è curioso non solo per il nome di genere femminile ma anche per la sua affascinante storia e per le molteplici interpretazioni enologiche che i produttori si divertono a proporre: la versione più diffusa è quella di vino bianco fresco, alla quale fa seguito quella del passito, ma anche la versione con macerazione o spumantizzata.
Coltivata da lungo tempo in Val d’Adige, in Val di Cembra, in Vallagarina e in Valle dei Laghi, l’uva Nosiola viene citata negli archivi storici già nel 1800 ed è considerata oggi il principale vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino.
Quasi certamente avrai fatto caso all’assonanza di Nosiola con il termine “nocciola”. Ed è proprio così: il suo profumo e il gusto leggermente ammandorlato le hanno regalato questo nome.
Proprio come una donna, la Nosiola mette radici dove le condizioni ambientali la fanno “sentire a casa”. Essa dà il meglio di sé in alcune aree della provincia: la trovi spesso sulle soleggiate colline di Lavis e Sorni a nord di Trento dove il suolo è calcareo e ricco di roccia porfirica, ideale per vini freschi, minerali e longevi.
Sensuale e più morbida nei profumi, è la Nosiola della Valle dei Laghi che prospera riscaldata dal sole del vicino Garda e beneficia dalla frescura dell’Ora, il vento che qui compare da pomeriggio a sera. Il clima della zona e la vicinanza dei bellissimi laghi regalano la condizione ideale per l’appassimento delle uve nei fruttai delle cantine dove nasce il Vino Santo Trentino, uno dei più ricercati vini passiti d’Italia.
Se poi vuoi scoprire tutti i segreti di questo meraviglioso passito, ti consigliamo di far visita al nuovissimo Museo enologico Casa Caveau Vino Santo, a Padergnone, a meno di mezz'ora di auto da Trento.
Immersione nelle cantine al profumo di Nosiola
Stai già immaginando di sorseggiare un calice di Nosiola tra le assolate vigne delle colline avisiane o gustare il Vino Santo abbinato ad una selezione di formaggi di malga, magari sotto il portico della cantina, quando a sera la luce del Garda si fa ancora più dorata? Qui la realtà può persino superare le aspettative!
Potresti iniziare a programmare il tuo viaggio partendo proprio dalle Colline Avisiane, precisamente nella frazione di Faedo, ai piedi della Val di Cembra. Mario Pojer e Fiorentino Sandri, dell’omonima cantina, sapranno raccontarti con una verve vulcanica, attraverso i loro ben 40 ettari di vigne ed etichette artistiche, l’origine della loro Nosiola, fresca e fruttata, e la filosofia che li ha portati dalla nascita a conquistare anche i palati d’oltreoceano: bere per stare bene.
Scendendo verso sud, fai tappa a Trento, nella sede della Cantina Cavit, Cantina Viticoltori del Trentino, una cooperativa che unisce ben 11 cantine sociali. Qui l’esperienza di degustazione ti permette di esplorare tre etichette diverse di Nosiola, dalla più fruttata alla più floreale, provenienti dalle uve dei viticoltori della Valle dei Laghi.
Prenditi il tempo e lasciati stupire dal paesaggio che si apre ai tuoi occhi nella terra dei laghi, spostandoti verso il Garda. In prossimità del lago di Toblino, entriamo là dove la Nosiola si trasforma in Vino Santo.
Nella frazione di Santa Massenza, un borgo dedito alla distilleria dai tempi dei principi vescovi di Trento dove ancora oggi ben 5 famiglie che portano lo stesso nome, imparentate tra loro, proseguono la tradizione. Puoi fare visita, ad esempio, alla cantina Casimiro Poli di Bernardino Poli e alla Cantina Maxentia di Giovanni e Graziano Poli. Due vignaioli dirimpettai, entrambi dediti per passione alla vinificazione e alla distilleria. La Nosiola prodotta è molto elegante, dal colore giallo paglierino e con un delicatissimo sentore di nocciola. Perché non approfittare per una degustazione completa di Vino Santo?
Attraversato uno degli angoli più romantici del Trentino, Castel Toblino, concediti una sosta alla Cantina di Toblino, operosa cantina cooperativa che raccoglie buona parte dell’uva Nosiola della vallata. La sua Hosteria Toblino è un paradiso per gourmet e una perla del design. Siediti ad un tavolo e assapora il tuo calice!
Il tuo enotour non può che concludersi alle porte del Lago di Garda. All’ombra di olivi secolari, superato l’abitato di Arco, incontri l’Agraria di Riva del Garda. Prenota per tempo una degustazione guidata. Scoprirai, anche attraverso la sua Nosiola doc della Collezione Apponale, l’intera storia di un territorio, delle sue persone, dei suoi prodotti. Cultura, natura, sapori.