A Castel Pergine la notte è da fiaba

Una porta tra il passato e il presente, nel cuore della Valsugana

Otto secoli di vita, eppure Castel Pergine è ancora là: alto, fiero, di una bellezza violenta quando accende quella luce della sera che da secoli domina l’abitato di Pergine, in Valsugana.

Ci arrivi a piedi, attraverso un sentiero segnato in mezzo al bosco che parte proprio dal centro città. O in auto in pochi minuti per poi proseguire per un breve tratto a piedi per varcare il portone della prima cinta muraria: quella che protegge giardini, camere, torri e stanze dell’antica magione che, secondo la leggenda, fu dimora di un terribile tiranno.

Oggi a Castel Pergine puoi dormire e desinare nelle sale storiche del Palazzo Baronale oppure nell’ambiente caratteristico di un antico edificio rurale in un ambiente esclusivo che ha mantenuto, anche nei restauri, fede alla sua autentica e medievale austerità, per vivere una pausa di extra-ordinario charme. E, allo stesso tempo, godere di eventi, spettacoli e mostre.

Weekend romantico: dormire in un castello

Il sonno

Puoi scegliere di dormire nelle antiche stanze dell’Ala Clesiana, in quelle più moderne del piano terra recentemente restaurate oppure in una Torre.

Bernardo Clesio fu l’illuminato Principe Vescovo che nel ‘500 cambiò l’effige della città di Trento e che prese possesso del Castello nel 1531. Castel Pergine rimase proprietà dei principi vescovi per secoli, fino a che venne acquistato dalla famiglia svizzera Oss, di Pergine originaria e quindi nel 2018 dalla Fondazione CastelPergine Onlus, diventando il primo bene storico collettivo d’Italia.

I comfort ci sono e anche il silenzio, la natura, le luci calme e le pietre del passato. Ma sono le ombre che invitano a tenersi più vicini e i suoni del vento a farti parlare più piano, mentre passeggi intorno alle mura, salendo e discendendo gradoni d’erba e di armature.

Da aprile a ottobre il castello e i suoi giardini prendono vita con spettacoli teatrali, concerti e mostre di arte contemporanea.

Weekend romantico: dormire in un castello

La veglia

Aperitivi, pranzi, cene ricercate tra la Sala del Trono, dei Falchi o del Giudice dove le mura sono proprio come te le aspetti, così spesse che la prospettiva delle balestriere funziona da megafono di luce.

Cammini su un legno che ti sembra di volare e attraversi porte di stanze dalle piante innaturali. Oppure, puoi scendere nella nuova locanda, Ca’ Stalla, che dispone anche di un patio, nei giardini, all’aperto.

Qui la cucina della tradizione usa ingredienti contadini, bio, di stagione e a km0 all’insegna delle guide di benessere e salute slow food.

Tra piacevoli giardini e possenti torri, il castello di Pergine serba nel suo grembo una storia, di quelle da raccontare la sera, magari a lume di candela, quando le ombre disegnano strane figure sulle antiche pareti.

Weekend romantico: dormire in un castello

La voce della luna

Nelle notti di luna piena, nel Castello, puoi sentire un flebile canto. È la voce di un’incantevole creatura dai capelli come miele e dalla pelle color candido latte. Che indossa un lungo abito bianco mentre fluttua tra le stanze e si affaccia dalla finestra più alta del castello. Della Dama Bianca si è perso il nome. Fu sposa anticamente di un tiranno violento che le negò ogni libertà.

La donna, amante dell’arte, della bellezza e dell’umanità, per sottrarsi a un’insopportabile prigionia, scelse proprio una notte di luna piena per librarsi in volo dalla stanza che più amava ma che viveva da dietro alla finestra.

La Dama Bianca torna, in plenilunio, a celebrare la forza d’animo della libertà. Non ti spaventare, se la incontri. Lei è uno spirito di pace.

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Pubblicato il 10/05/2023