Un territorio con un cuore green
Distretti verdi, start up e ricerca avanzata; energie alternative per riscaldare, illuminare, movimentare; servizi diffusi di bike sharing; case clima, legname certificato: in Trentino vivere più sostenibile è realtà perseguita in diverse comunità
L’esigenza di salvaguardare lo straordinario patrimonio ambientale di cui il Trentino è dotato si è trasformata nel tempo in un forte stimolo per lo sviluppo di nuovi modi di ideare, produrre e vendere beni e servizi in grado di coniugare innovazione e sostenibilità ambientale. Oggi il Trentino può vantare un sistema di saperi tecnologici e produttivi di prim’ordine nel campo delle green technologies ed in particolare in quello dell’edilizia sostenibile e in legno, delle energie rinnovabili e delle cosiddette tecnologie smart legate alla mobilità sostenibile.
A Rovereto negli spazi dell'ex Manifattura Tabacchi il Progetto Manifattura - Green Innovation Factory riunisce cinquanta imprese, principalmente startup, nei settori dell’edilizia ecosostenibile, dell’energia rinnovabile, delle tecnologie per la gestione e il monitoraggio dell’ambiente e delle risorse naturali e dell’economia circolare.
Un secondo fiore all’occhiello è Habitech, il Distretto Trentino Energia e Ambiente, che opera per integrare il know-how di università, laboratori, enti di ricerca, imprese ed istituzioni. Una realtà composta da oltre 300 tra imprese, enti di ricerca ed agenzie pubbliche.
Le foreste in Trentino, per il 76% di proprietà pubblica, disegnano un paesaggio frutto del secolare apporto fra la comunità locale ed il suo patrimonio boschivo. Fitte e omogenee ricoprono più del 63% del territorio e forniscono il 43% della produzione nazionale di legname. Il Trentino vanta da anni un consolidato sistema di gestione e certificazione della filiera foresta-legno che attesta la provenienza del legno da boschi gestiti in maniera sostenibile. Oltre 270 mila ettari di boschi trentini sono certificati PEFC. Grazie ad una gestione forestale estensiva e attenta, il legno dei boschi trentini è un legno di qualità perché presenta una fibra particolarmente compatta e resistente il che lo rende particolarmente indicato per l'impiego nell'edilizia: sui tronchi di larice provenienti dai boschi della Val di Fiemme poggia ancora oggi la città di Venezia. Per gli edifici in legno, nella sede di San Michele all'Adige dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IVALSA), è stato sviluppato il Sistema Costruttivo Fiemme (SOFIE) con criteri biologici e antisismici fra i più sorprendenti. E sempre in Trentino è stato sviluppato ARCA, che sta per ARchitettura–Comfort–Ambiente: è il primo sistema italiano di certificazione delle costruzioni e della componentistica in legno di alta qualità.
Trentino Tree Agreement, così rinascono i boschi dopo Vaia
La notte del 29 ottobre 2018, la tempesta Vaia colpiva i boschi del Trentino provocando circa 4 milioni di metri cubi di alberi schiantati per la forza eccezionale del vento. Risanare quella ferita inferta ad un elemento, il bosco, parte integrante del paesaggio, della storia e dell’identità della gente trentina nonché dell’esperienza di migliaia di ospiti che visitano il nostro territorio è stato l’impegno da subito assunto dalla comunità trentina. È nato così Trentino Tree Agreement, un progetto di sensibilizzazione e comunicazione ambientale ideato, su impulso della Provincia autonoma di Trento, da Trentino Marketing, Dipartimento agricoltura, foreste e difesa del suolo, Agenzia provinciale delle foreste demaniali e MUSE (Museo delle Scienze), ma anche una raccolta fondi gestita dalla Provincia autonoma di Trento per ripristinare i boschi andati distrutti. Da quattro anni un esercito di sostenitori sta contribuendo alla crescita di uno o più alberi piantati all’interno di tre foreste demaniali: Foresta dei Violini di Paneveggio (26,4 ettari), la Foresta dell’Eremo a San Martino di Castrozza (20,5 ettari) e la Foresta Nascosta di Cadino (25 ettari). Con questi fondi, nell’area denominata “Costa Bocche” della Foresta demaniale di Paneveggio, sono stati realizzati 20 recinti ciascuno di circa 2000 mq e all’interno sono state piantate circa 2000 piantine. In questa fase si è rivolto lo sguardo anche alla creazione di nuovi sentieri da percorrere in totale autonomia e sicurezza e in modo lento per osservare appieno lo sviluppo della natura e per ricordarci la bellezza della rinascita.
www.trentinotreeagreement.it
Biomasse
La disponibilità locale di cippato ottenuto da scarti di lavorazione di segheria, cascami forestali e sfalci, per riscaldare e illuminare residenze private, terziario e strutture turistiche, ha permesso la costruzione di numerosi impianti di teleriscaldamento, localizzati in aree prive di reti di metano. Sono 33 i Comuni trentini attualmente dotati di impianti di teleriscaldamento funzionanti a biomassa.
Girare un film in maniera sostenibile
Nel 2017 Trentino Film Fund and Commission ha lanciato T-Green Film, un nuovo strumento per incentivare la sostenibilità ambientale nel cinema. Grazie a T-Green Film è nato il primo fondo regionale in Europa che premia e certifica produzioni cinematografiche che lavorano nel rispetto dell’ambiente.
Raccolta differenziata
Produrre meno rifiuti, differenziare sempre di più, utilizzare in modo pertinente il residuo e gestire le discariche in fase di chiusura: queste le linee guida del nuovo Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti. I risultati sono incoraggianti e fotografano una situazione assolutamente positiva sotto il profilo della raccolta differenziata, passata in Trentino dal 21,3% del 2002 al 76,2% del 2021 rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti, più di 468,5 kg per abitante. Nel capoluogo Trento la percentuale si attesta attorno all’80%.
Spostamenti sostenibili
A settembre 2017 la Provincia autonoma di Trento ha approvato il nuovo Piano provinciale per la mobilità elettrica. Tra gli obiettivi, agevolare la realizzazione delle infrastrutture di ricarica, incentivare l’acquisto di veicoli elettrici e possibilmente anche dell’energia elettrica utilizzata per la mobilità (dalle bici fino al trasporto merci); accrescere il numero delle centraline, incrementare il servizio di bike sharing pubblico come estensione ed integrazione del Trasporto Pubblico Locale negli ambiti più densamente popolati o maggiormente frequentati dai turisti. Attualmente (dato 2021) in Trentino sono dislocate circa 150 colonnine di ricarica. Sul tratto trentino dell’A22 sono presenti 3 stazioni di ricarica con 6 colonnine.
Sono invece più di 100 le strutture ricettive che dispongono del servizio di ricarica auto elettriche per i propri ospiti. La Trentino Guest Card, che ogni ospite può ricevere soggiornando in una delle circa 1500 strutture ricettive convenzionate, include tra i servizi anche la ricarica presso numerose colonnine pubbliche e convenzionate.
Trentino fra i primi territori in Italia per sostenibilità
Il Trentino è fra i territori che in Italia trainano la svolta green nazionale: questo emerge dal rapporto CERVED Italia Sostenibile 2021. Il report di CERVED Group ha considerato tre fattori di sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, elaborando ben 280 indicatori. La provincia di Trento è la quinta per sostenibilità generale, seconda per sostenibilità ambientale, seconda anche per sostenibilità sociale e 14esima per sostenibilità economica. Nell’edizione 2021 il Rapporto colloca in posizione di testa a livello regionale il Trentino Alto Adige.
Una strategia per lo sviluppo sostenibile del Trentino
L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 25 settembre 2015 ha adottato l’Agenda 2030 al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile universale, trasversale e integrato. 17 gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (OSS), definiti Sustainable Development Goals (SDGs), affiancati da 169 Target che coinvolgono 5 aree fondamentali, le cosiddette 5P: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership.
Fra gli strumenti che la Provincia autonoma di Trento ha messo in campo più recentemente, c’è la Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, un documento di programmazione che si proietta fino al 2030, adottato al termine di un ampio processo di confronto e condivisione che ha coinvolto tutta la società civile trentina, i suoi attori istituzionali, il mondo imprenditoriale, l’associazionismo, le realtà della ricerca e dell’innovazione, le scuole, l'università e tutta la cittadinanza.
Il modello che si delinea nel documento è quello di uno sviluppo territoriale integrato delle zone urbane, rurali e montane, che promuove coesione e riduce le disparità, previene gli squilibri e rende più coerenti le politiche di settore. L'adozione di una Strategia per lo sviluppo sostenibile è inoltre condizione necessaria per accedere ai fondi europei. Un ulteriore strumento è il Piano energetico ambientale provinciale, che ha l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni climalteranti del 55% rispetto al 1990.
Anche la neve diventa più sostenibile
Consapevole di quanto sia importante il processo verso lo sviluppo sostenibile, Funivie Pinzolo, tra le prime in Italia ad ottenere - già nel 2004 - la Certificazione Ambientale ISO 14001:20015 per la gestione degli impianti di risalita, piste da sci ed annesso impianto di innevamento, ha ottenuto nel 2022 la certificazione di sostenibilità integrata “Si Rating” di ARB SpA. L’attestato riconosce l’attenzione e l’impegno delle Funivie per migliorare l’impatto ambientale, sociale e di buona governance (ESG), perseguendo i 17 obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 (SDGs).
La stessa certificazione era stata conseguita anche da Funivie Seggiovie San Martino srl nel 2021. E infatti in Primiero prendere un impianto di risalita, accendere la luce della stanza, o il riscaldamento di un appartamento, spostarsi con un’auto elettrica o semplicemente ricaricare lo smartphone, significa rispettare l’ambiente poiché in questo territorio viene utilizzata esclusivamente energia pulita e proveniente da fonti rinnovabili. Acqua e legno sono risorse preziosissime di cui il territorio è ricco e che consentono di far funzionare ben 14 centrali idroelettriche e due centrali a biomassa. Nella skiarea San Martino di Castrozza-Passo Rolle, d’inverno come in estate, cabinovie, funivie e seggiovie si muovono unicamente grazie a energia idroelettrica, la stessa viene utilizzata per mettere in azione i cannoni per l’innevamento programmato.
Il Consorzio Pontedilegno-Tonale ha invece redatto il suo primo bilancio di sostenibilità, strumento fondamentale per rendicontare le attività svolte e gli impatti generati sul piano economico, ambientale e sociale. Prende in considerazione le azioni svolte sia dal Consorzio sia dai suoi associati: le tre società che gestiscono gli impianti (SIT SpA, Carosello Tonale SpA e SInVal srl), le due associazioni albergatori, le scuole sci e i 5 Comuni del territorio. Particolarmente virtuoso è risultato l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia (idroelettrico e fotovoltaico): nel triennio 2019-2021 sono stati così coperti i consumi energetici di tutto il territorio ed anche prodotto un surplus utilizzato all’esterno. Tra i vari obiettivi futuri del Consorzio, in linea con l’Agenda 2030, figura l’impegno a favorire la nascita di comunità energetiche rinnovabili.
Nella stagione invernale 2019_2020 la skiarea Pejo 3000, all’interno del Parco nazionale dello Stelvio, è stata la prima a mettere al bando i prodotti in plastica. Addio a stoviglie, bicchieri, cannucce monouso, bottiglie di plastica nei rifugi. Pannelli informativi sensibilizzano gli sciatori a limitare l'uso di plastica a partire da packaging e bottiglie di plastica e li invitano a riportare a valle i rifiuti.
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