TRA GIOCHI D’ACQUA E LUOGHI NASCOSTI
Questo territorio riserba in ogni stagione sorprese, spettacoli naturali unici e luoghi inaspettati. E quando le nevi in quota si sciolgono gonfiando di acqua torrenti e sorgenti, questo è il momento migliore per osservare decine di cascate in ogni vallata
Basta abbandonare i percorsi più frequentati e scegliere di camminare lungo sentieri meno battuti per scoprire, in tutte le valli del Trentino, tanti luoghi nascosti dove si procede accompagnati da una varietà di suoni del mondo naturale: i versi degli animali e degli uccelli, lo stesso scorrere dell’acqua, ora leggero ora irruento, e anche silenzi. Doni di questo territorio immersi in una spettacolare natura, quella del Trentino, pronte a stupire e a sorprendere.
Il Canyon dell'Orrido di Ponte Alto, al limite della città di Trento, è un posto spettacolare riaperto al pubblico dopo un attento lavoro di messa in sicurezza. È stupefacente immergersi in questa gola scavata nei millenni dal torrente Fersina, tra cascate alte oltre 40 metri e strati di roccia rossa accompagnati dalle guide che spiegano l’ambiente particolare di questa forra e la storia dei sistemi di regimazione delle acque qui realizzati fin dal Medioevo per proteggere la città da improvvise piene.
A nord di Trento merita una visita il Monte di Mezzocorona, una delle terrazze naturali più rinomate per ammirare dall’alto la Piana Rotaliana. Ci si arriva dal paese di Mezzocorona a piedi, lungo un sentiero o percorrendo una via ferrata che risale la gola del Burrone Giovannelli, oppure con la funivia. Una volta raggiunto il Monte si può camminare fino al rifugio Malga Kraun seguendo il percorso “Magia del Bosco” con le sue opere d’arte intagliate nel legno e ammirando il grande abete a candelabro, un vero monumento vegetale.
La forra del Limarò si trova nei pressi di Comano Terme: è qui che il fiume Sarca ha inciso nella roccia una gola che fa pensare ad un elegante scultura, lavorata dall’incessante scorrere dell’acqua. Per ammirarla, si percorre un itinerario ad anello che permette di camminare, non senza qualche scarica di adrenalina, su passerelle sospese sopra ambienti naturali selvaggi ed intatti. E i più avventurosi possono percorrere in discesa il corso del fiume con le guide alpine tra cascatelle salti e scivoli d’acqua naturali fino alla località di Sarche in Valle dei Laghi.
Un’ulteriore esperienza è la Valle del Rio Cavallo, sull’Alpe Cimbra: un percorso tra verdeggianti angoli segreti e piccole cascate che accompagnano il visitatore in un ambiente totalmente wilderness.
La Forra del Lupo (o “Gola del Lupo”) è un canyon di roccia tra le montagne dell’Alpe Cimbra, a ridosso del quale l’esercito austroungarico costruì una lunga trincea nel corso della Grande Guerra. Percorrendo questa passeggiata, tra alberi e rocce, si possono visitare i resti ben conservati delle antiche postazioni che conducono a ciò che resta del forte “Werk Serrada”.
Tra questi luoghi nascosti e carichi di fascino non mancano le cascate. In Valle di Ledro, c’è un luogo antico e selvaggio, dal nome evocativo e un po' misterioso: la cascata del Gorg d’Abiss sorprende anche l’esploratore disincantato, apparendo d’improvviso, inaspettatamente, come se l’acqua sgorgasse direttamente dalla roccia; un angolo segreto, eppure alla portata di tutti.
Nel Parco Adamello - Brenta, anche le Cascate del Pison in Val di Sole sono un gioiello custodito nell’ambiente naturale della verde Val Meledrio.
Più a sud, nel Garda trentino, si trova la Cascata del Varone: la sua magia ha persino ispirato alcuni passi del romanzo “La montagna incantata”, il capolavoro di Thomas Mann che ammirò gli spettacolari giochi d’acqua tra le rocce in occasione di un soggiorno gardesano.
In Val Rendena, le cascate di Vallesinella, a pochi minuti da Madonna di Campiglio sono un paradiso per gli amanti della wilderness. Le cascate di mezzo, con quelle alte e quelle basse, tutte facilmente visitabili, fanno parte del percorso avventuroso che l'acqua compie prima di raccogliersi nel torrente Sarca.
Nel Parco naturale Adamello Brenta c’è una valle ribattezzata “Valle delle cascate”. È la val Genova, tra i massicci della Presanella e dell’Adamello, dove l’azione dei ghiacciai dell’Era del Quaternario ha eroso a tal punto il suo fondovalle da lasciare numerose valli laterali “sospese” sopra il solco vallivo principale. E proprio da queste valli sospese scendono oggi alcune delle più belle e imponenti cascate del Trentino: Nardis, Lares, Folgorida, Cercen. Un itinerario che parte proprio dalle più note, le cascate di Nardis, e collega le principali e più spettacolari, specialmente tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, con un percorso attraverso i boschi e le radure della valle, con quelle formate dalle impetuose acque del fiume Sarca nel suo scendere a valle.
In val di Rabbi, nel Parco nazionale dello Stelvio, le cascate di Saènt formate dal torrente Rabbies si ammirano al termine di un percorso che prende il via dal parcheggio del Coler (1.380 metri), a 3 km circa dall'abitato di Piazzola. Con il servizio navetta dello Stelviobus Rabbi, in estate, si raggiunge Malga Stablasolo (1.539 metri). Da qui si prosegue fino alla prima cascata in mezz'ora circa. Altri 20 minuti di cammino e un po’ di salita all’ombra di grandi larici portano alla seconda che si ammira da un ponte.
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