CULTURA IN CAMMINO, TRA CENTRI STORICI, CASTELLI E BORGHI
I trekking urbani nei centri storici di Trento e Rovereto; i cento anni del Museo del Castello del Buonconsiglio e le attività nei castelli a primavera. In cammino sulle orme di Carlo Magno e come meta fuorirotta alla scoperta del Borgo di San Lorenzo-Dorsino
Il Castello del Buonconsiglio, museo centenario aperto alla città
Il 2024 è un anno molto importante per il Museo del Castello del Buonconsiglio perchè celebra i cento anni di nascita. Venne infatti inaugurato nell'aprile del 1924 da Giuseppe Gerola, primo Soprintendente italiano e primo direttore del museo. Il compleanno ufficiale sarà celebrato sabato 27 aprile 2024. Il museo, con le sue sedi distaccate, conserva più di 120 mila opere tra dipinti, disegni, stampe, sculture, reperti archeologici, manoscritti, codici musicali, mobili, monete, bronzetti, e collezioni d’arte applicata. Il Castello del Buonconsiglio per l’occasione sarà sempre più un museo accessibile: a breve sarà fruibile un ascensore al servizio della Sala delle conferenze nelle Marangonerie. Verrà aperto anche l’antico luogo della Pallacorda, come spazio di relax e intrattenimento all’ombra di Torre Aquila. Come prima tappa delle celebrazioni del Centenario è stata inaugurata a dicembre 2023 la mostra Museo Anno zero. Opere recuperate 1919-1923, visitabile fino al 5 maggio 2024. Nel solco delle iniziative collegate alla storia del museo è anche la mostra primaverile Con spada e croce. Longobardi a Civezzano in programma dal 22 marzo al 20 ottobre. Un’ulteriore tappa che porterà ad approfondire la storia dei Longobardi in Trentino, grazie ai reperti e ai capolavori orafi rinvenuti nelle tombe della principessa e del principe di Civezzano e alle nuove ricerche e scavi sul territorio condotte dalla Soprintendenza per i beni culturali. E cresce l’attesta attorno la grande mostra estiva: sarà dedicata a Dürer e le origini del Rinascimento nel Trentino. Prevista dal 6 luglio al 20 ottobre, affronterà le dinamiche culturali dell'area tra Trentino e Tirolo alla luce degli scambi artistici che si susseguirono lungo la valle dell’Adige durante il Basso Medioevo e il Rinascimento. www.buonconsiglio.it
Numerose altre mostre saranno proposte nel corso della primavera nelle maggiori istituzioni museali del Trentino, dal MART, con la mostra dedicata ad Arte e Fascismo, alle Gallerie con la mostra Records sulle Olimpiadi, a quella sugli Sciamani di MUSE, MART e METS a Palazzo delle Albere e al Museo Etnografico Trentino di San Michele all’Adige.
E per un intero weekend dedicato alla cultura ecco i cinque sentieri culturali del Trentino.
Nei Castelli
Uno dei modi più originali per visitare alcuni dei più importanti castelli del Trentino è salire a bordo del Trenino dei Castelli. Dalla primavera a fine estate questo treno particolare parte da Trento e attraverso la Val di Sole e la Val di Non si va alla scoperta di quattro castelli: San Michele di Ossana e Caldès in Val di Sole, Castel Valèr e Castel Thun in Val di Non. Il tour dura una giornata e include alcuni momenti enogastranomici a base di prodotti del territorio. Date di svolgimento, informazioni e prenotazioni: www.iltreninodeicastelli.it/it/
Caccia all’indizio a Castel Valer
Castel Valer è rimasto a lungo uno dei pochi castelli del Trentino privati, residenza della Famiglia Spaur per 26 generazioni a partire dal 1346, fino alla recente cessione alla Provincia autonoma di Trento. Varcato l’ingresso sono 12 gli spazi visitabili, tra cui la cucina gotica, le stanze madruzziane, il salone degli stemmi, la loggia e i curatissimi giardini. Completamente arredati sanno restituire proprio l’idea della vita quotidiana all’interno di un castello. E una visita guidata davvero speciale attende qui le famiglie, a metà tra una caccia al tesoro e una mini-avventura capace di far sentire chi partecipa un cavaliere o una principessa. Con la mappa alla mano, accompagnati dalle guide, si va alla scoperta delle sale del castello e del giardino dove cercare gli indizi e le prove che animano il racconto. Si svolge tutte le domeniche alle ore 10.00. Per tutti, invece, Castel Valer si visita con la guida da prenotare online oppure contattando l'APT Val di Non al numero 0463 830133 o scrivendo a info@visitvaldinon.it.
Caccia alle uova a Castel Nanno
Il 1 aprile, giorno di Pasquetta, i genitori avranno la possibilità di visitare Castel Nanno in compagnia di una guida mentre i piccoli potranno svolgere un piccolo laboratorio pasquale per poi dedicarsi tutti assieme alla “Caccia alle uova”, una divertente caccia al tesoro dove adulti e bambini passeranno dei momenti spensierati. Ritrovo direttamente al castello ore 9.30 (1°turno) | ore 14.30 (2°turno).
Sul Cammino di Carlo Magno tra storia e leggenda
La piccola pieve di Santo Stefano si innalza sopra il borgo di Carisolo, all’imbocco della Val Genova, su uno sperone roccioso a picco sul fiume Sarca. Una chiesa “dipinta”, impreziosita all’interno e all’esterno dagli affreschi dei pittori girovaghi Baschenis, originari di Averara nel bergamasco e per più generazioni attivi nelle valli alpine lombarde e trentine attorno al 1500. Tra i cicli di affreschi ad incuriosire è la rappresentazione dell’antico “privilegio di Santo Stefano di Rendena” che rievoca il leggendario passaggio di Re Carlo Magno tra queste montagne. Una lunga scritta murale, come in una fotonotizia di oggi, racconta con molti particolari la spedizione del re franco da Bergamo alla Valcamonica e attraverso le valli del Trentino occidentale. Carlo Magno lungo il percorso espugna i castelli dei signori locali costringendoli alla conversione e sulle rovine di alcuni manieri fa erigere numerose chiese. Una vicenda sulla quale indagano gli storici alla ricerca di precisi riscontri; non per nulla è definita ancora “leggendaria”. Il Cammino di Carlo Magno si sviluppa partendo da Bergamo, attraversa i comuni lungo il fiume Serio, la Valle Camonica, la Val di Sole e la Val Rendena fino a Carisolo. 225 chilometri suddivisi in 12 tappe. Il tratto trentino è di 67 chilometri percorribili in 4 tappe: tra il Passo Tonale e Carisolo. Lungo le soste del percorso, è prevista l’installazione di 20 opere artistiche. Le prime due sono state collocate a Bienno e Carisolo. Il segnavia del cammino è una corona bianca su sfondo rosso. www.camminodicarlomagno.it/
E un secondo cammino percorre la Val Rendena, è il Cammino di San Vili. Prende il nome da San Vigilio, il vescovo e patrono di Trento che, secondo la leggenda, lo percorse nella sua opera di evangelizzazione delle valli occidentali di Trentino nel IV secolo d.C. partendo da Trento. Questo Cammino di circa 120 km ideato nel 1986 dalla SAT, la Società degli Alpinisti Tridentini, costeggia le spettacolari Dolomiti di Brenta, incontra natura e paesaggi rurali trasformati dal lavoro dell’uomo e dove l’acqua dialoga con la roccia, percorre le Valli Giudicarie, la Valle dei laghi fino a raggiungere Trento, e concludersi nella Piazza del Duomo intitolato al vescovo e patrono Vigilio. Scoprite QUI i cammini trentini
Itinerari urbani alla scoperta di Trento e Rovereto
Luoghi inaspettati e curiosità da scoprire dietro un portone, in un cortile, sulla facciata di un antico palazzo. C’è davvero tanto da scoprire e conoscere dell’anima di Trento e Rovereto nel corso di uno dei numerosi trekking urbani proposti nelle due città. Alla portata di tutti, è un'esperienza che permette di unire un po' di sana attività fisica al piacere della scoperta e all'amore per l'arte e la storia. da vivere in compagnia di una guida o in autonomia, grazie a mappe e app. A Trento questi percorsi toccano i luoghi più iconici del centro storico: Piazza Duomo, il Castello del Buonconsiglio, Piazza Cesare Battisti e il nuovo quartiere delle Albere. Tra le pietre della “Trento sotterranea”, la Tridentum romana e i luoghi del Concilio tridentino. E non mancano percorsi green dalla città alla collina, tra le testimonianze - trincee e capisaldi - della “Fortezza di Trento”.
A Rovereto, invece si può partecipare a trekking notturni come “Il Leno e il suo borgo”, un percorso che dal quartiere di Santa Maria, il più antico di Rovereto, ripercorre la storia della città, affiancando il fiume Leno.
Vivere i borghi
A Primavera ecco undici mete “fuorirotta” all’insegna del turismo lento, in sintonia perfetta con il ritmo di questi luoghi, legato alla natura, al ciclo della luce che ogni giorno ruba spazio in più allontanandosi dall’inverno per contribuire e risvegliare i cicli vitali. Alla scoperta dei “borghi più belli” trentini, nella maggior parte anche una meta per cicloturisti provetti, è un’esperienza tra la fuga romantica e il volersi riappropriare di gesti, sapori, incontri semplici e autentici. Ai piedi delle Dolomiti di Brenta, San Lorenzo - Dorsino è nato dalla fusione di sette Ville: Berghi, Pergnano, Senaso, Dolaso, Prato, Prusa e Glolo. Camminando senza fretta tra le stradine delle sette frazioni si possono ancora osservare rare architetture rurali caratterizzate da elementi architettonici unici come i “pont”, le rampe carrabili per accedere ai depositi di fieno, gli essiccatoi e i fienili nella parte alta delle abitazioni. La visita può diventare un coinvolgente e divertente gioco per tutta la famiglia. Un percorso che si snoda tra le antiche ville, scandito da 26 domande. Ogni quesito è lo spunto per raccontare e illustrare storie, usanze, tradizioni, persone, luoghi, aneddoti e curiosità del borgo. E quasi a sottolineare il potere rilassante di questo borgo si scopre che maestri yogi e altri professionisti del benessere operano proprio qui e hanno dato vita al progetto BrentAnima che da giugno a settembre propone esperienze che stimolano i sensi, la consapevolezza e mettono in connessione con ciò che ci circonda. U-Mani del Borgo, invece, coinvolge un gruppo di artigiane ed artiste donne che, ogni giorno, mettono la loro capacità e abilità manuale al servizio della fantasia per generare bellezza e raccontare così il legame profondo che le unisce a questa terra.
Per i buongustai San Lorenzo è anche la patria della “ciuiga”, un insaccato presidio slow food al quale è dedicato un intero weekend di festa nel cuore dell’autunno. Si può degustare al Ristoro Dolomiti di Brenta, all’ingresso della Val d’Ambièz, magari dopo un’escursione fino alle frazioni di Deggia e Moline.
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