Le vestigia della Grande Guerra a Colvere
Sentiero ciaspole • Val di Fassa
Le vestigia della Grande Guerra a Colvere
<p>Un viaggio nella storia lungo trincee, muri a secco e resti di fortificazioni che costituivano le linee difensive e di confine, alla volta di uno dei più antichi rifugi della Val di Fassa.</p>
<p>La Rezila fu uno dei primi insediamenti ladini della Val di Fassa. La prima comunità mise radici nel 1700 quando tutto era bosco di larici che ne diedero, appunto, il nome. Il percorso che dai prati di Ronchi ti porta ad attraversare i pascoli di Colvere fino al rifugio è una linea tortuosa di ripidi ma brevi muri di salite, tornanti a ridosso di torrenti, abeti secolari e gradoni di pietra che durante la Grande Guerra disegnavano le linee di difesa italo-austriache. Molti sono i nomi rimasti a ricordo di quel periodo, come il sentiero "Le Tenebre" e il "Pont de la mericana" sul Rif de Sèn Pelegrin da dove partiva la teleferica "Americana" verso la Forcella di Lusia o del Caserin (Gronton-Laghi di Lusia). Il rifugio che pare funzionasse come ospedale militare dell’Impero austro-ungarico, aperto solo in estate, conserva molte di quelle memorie e di quelle della storia dell’alpinismo avendo espletato il ruolo di ricovero e ristoro fino dal 1800, anche per i primi escursionisti inglesi e tedeschi in cerca di nuove vie.</p>