I racconti di chi lavora e vive il lago
Le peculiarità degli specchi d'acqua del Trentino
Dalla pesca, al windsurf passando per i vini. Queste sono le storie di alcuni personaggi che hanno lasciato un'impronta fondamentale per lo sviluppo turistico dei laghi del Trentino. Non si può non sentire la testimonianza di Vasco Renna per raccontare la nascita del windsurd sul Lago di Garda, come non si può non sentire Walter Arnoldo per parlare della nascita del progetto Trentino Fishing e della pesca nei laghi della Valsugana.
Testimonianze e voci che si intrecciano alle storie di come si sono sviluppati alcuni prodotti turistici sui laghi del Trentino, come la canoa, vista sia come sport per gli agonisti che come attività per semplici appassionati per scoprire la flora e la fauna del lago di Caldonazzo. A raccontare questa vicenda, è Matteo Ciola che con la sua famiglia da generazioni gestisce il Lido di Caldonazzo.
Poi c’è chi il lago lo vede sempre dall’alto: Nicola Donini, che di professione fa il pilota di parapendio e può godersi le acque calme e limpide di Molveno, comodamente seduto sopra le nuvole. Altro sport di tendenza che si può praticare, al momento solo su due laghi del Trentino, è il wakeboard, portato sul lago di Ledro da Davide Zanoni.
E ancora, il racconto di Marco Pisoni della sua Cantina, a pochi passi dal Lago di Garda e di come la produzione di vino sia influenzata da un vento particolare: l'Ora del Garda. Per finire, ci spostiamo sull'Altopiano di Piné, con la storia del campione olimpico di pattinaggio velocità Matteo Anesi, che da ragazzo faceva del lago di Serraia la sua personale palestra.