Fermati a guardare le rocce
La roccia del Brenta è per buona parte composta da Dolomia, un minerale che si trova nelle rocce calcaree – formatesi con la sedimentazione di elementi organici marini – che ha la proprietà di sgretolarsi per via degli agenti atmosferici, formando grandi conoidi di detriti alla base delle pareti.
La Dolomia deriva dalla conversione per sostituzione del calcare (Carbonato di calcio - CaCO3), tipico delle Prealpi, in carbonato doppio di calcio e magnesio CaMg(CO3)2. Un processo chimico che impiega decine di migliaia di anni e che avviene solamente in ambienti marini molto salati con fondali bassi o bacini lacustri che prima erano mare aperto.
Devi pensare che un tempo le Dolomiti erano simili agli odierni atolli del Pacifico: isole circondate da fondali colonizzati dai coralli. Un ambiente ricco di biodiversità, alghe, molluschi, pesci, vissuti nel Permiano, 280 milioni di anni fa. Tutti gli esseri viventi di quell'ambiente caldo, una volta morti, si sono depositati sul fondale che da sedimento, in milioni di anni, si è trasformato in roccia.
Se stai camminando verso il rifugio Agostini, lungo la ferrata “Castiglioni” noterai che sotto i tuoi piedi la roccia è come se fosse tutta bucherellata, piena di segni. Prendi un sasso e guardalo con attenzione: tutti quei piccoli segni sono ciò che rimane degli antichi coralli che formavano l'atollo.