Chi ha costruito i forti della Grande Guerra?
Un "sentiero" per scoprire la Storia del Trentino nel Novecento
Ben visibili sulla sommità delle colline, o mimetizzati con la roccia delle montagne, i forti della Grande Guerra costituivano una vera e propria cintura difensiva che delimitava i confini meridionali dell’Impero austro-ungarico. Sì, perché la maggior parte dei forti che vedi oggi in Trentino furono edificati proprio dall’esercito austro-ungarico nella seconda metà dell’Ottocento, per poi diventare protagonisti nel corso della Prima Guerra Mondiale.
È solo una delle scoperte che puoi fare lungo questo Sentiero Culturale: un percorso tematico che ripercorre la storia del Trentino, dalla metà dell'Ottocento al secondo dopoguerra. Un itinerario che passa attraverso musei ricavati all’interno di tunnel stradali, basi missilistiche della Guerra Fredda, siti minerari, centrali idroelettriche e, appunto, forti della Grande Guerra.
Si parte da Trento, per visitare ben tre musei (Tappe A-B-C)
La prima tappa del nostro itinerario comincia in un museo molto particolare: Le Gallerie. Infatti, in quelli che un tempo erano due tunnel stradali, scavati nella collina del Doss Trento, oggi ci sono due moderni spazi espositivi: la Galleria Bianca e la Galleria Nera. Mentre la Galleria Bianca ospita interessanti esposizioni temporanee, la Galleria Nera - uno spazio lungo 300 metri - è dedicata a grandi mostre e installazioni multimediali che raccontano la storia e le storie del Trentino, ma non solo. È da qui che comincia il tuo viaggio!
Dopo aver esplorato il cuore della collina è il momento di salire sulla sua sommità. Un percorso in salita di circa quindici minuti ti conduce alla prossima tappa: il Museo Nazionale Storico degli Alpini, i coraggiosi protagonisti della guerra combattuta tra le montagne. All'interno, puoi ammirare una collezione di oggetti personali, armi, fotografie e documenti, mentre all’esterno puoi osservare diversi pezzi di artiglieria e la scultura “Vittoria Alata”, opera dell’artista Biagini di Faenza.
Lasciata alle spalle la collina, puoi fare il tuo ingresso nel centro cittadino e varcare il portone dell’elegante Palazzo Thun, nella centralissima via Belenzani. Qui si trova lo Spazio De Gasperi, dedicato al fondatore della Democrazia Cristiana, nato a Pieve Tesino, un comune a pochi chilometri da Trento. Lo Spazio De Gasperi è un elegante scrigno di storia, dove trovi documenti, fotografie e oggetti appartenuti al celebre statista, ma soprattutto l’edizione originale della Carta Costituzionale con le firme in calce di Alcide De Gasperi, Enrico De Nicola e Umberto Terracini.
Sulle tracce di Alcide De Gasperi e sulle ali di Gianni Caproni (Tappe D-E)
Se vuoi approfondire la figura di De Gasperi, non ti resta che recarti al suo paese natale: Pieve Tesino, per visitare la casa Museo Alcide De Gasperi. Suoni, immagini, testimonianze d’epoca e moderne installazioni sensoriali e multimediali raccontano una storia che evade i confini di una singola vita per intrecciarsi con quella del Trentino, dell’Italia e della politica europea.
Per completare la tua visita, fai tappa al Giardino d’Europa, raggiungibile con una breve passeggiata a piedi. Con la sua forma particolare ad anfiteatro, che richiama la struttura del Parlamento europeo, è considerato uno dei luoghi simbolo dell'Unione.
Bene: ora che sai tutto (o quasi) su De Gasperi, è il momento di volare verso il piccolo aeroporto di Mattarello, frazione di Trento, per conoscere uno dei padri dell’aeronautica: Gianni Caproni. Qui si trova il Museo dell’aeronautica a lui intitolato, dedicato interamente al tema dell'aviazione. Il museo conserva una preziosa collezione di aerei della famiglia Caproni, tra cui spiccano velivoli di inizio Novecento che hanno fatto la storia. Tra questi l'Ansaldo SVA 5 che partecipò al volo dimostrativo su Vienna di Gabriele D'Annunzio, il 9 agosto 1918.
Il museo della guerra… nella città della pace (Tappa F)
Senza allontanarti troppo da questo periodo storico, e senza spostarti troppo da Mattarello, puoi raggiungere Rovereto, dove si trova uno dei più importanti musei nazionali dedicato al tema della guerra. Arrivato in città non puoi fare a meno di notare l’imponente castello che domina il centro storico: è lì che devi salire. Le sue ampie sale ospitano infatti il Museo Storico Italiano della Guerra, punto di riferimento per gli appassionati di storia, soprattutto grazie alla sezione dedicata alla Grande Guerra, molto completa e dettagliata.
Attraversando le sue sale puoi ammirare divise, corazze, armi e documenti che raccontano oltre cinque secoli di battaglie e guerre, dal Rinascimento al Novecento, tra cui pezzi unici come le storiche corazze Farina, delle vere e proprie armature simili a quelle medievali, indossate dai soldati del Regio Esercito nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Ed ora è il momento di entrare in un forte della Grande Guerra! (Tappe G-H)
Dopo questo ripasso sulla Prima Guerra Mondiale, è il momento di varcare le soglie di Forte Belvedere, parte del sistema difensivo degli altipiani cimbri. Si trova a Lavarone, nell’Alpe Cimbra, ed è considerata una delle fortezze austro-ungariche meglio conservate in Trentino. Tra le sue solide mura ospita un museo sulla Grande Guerra, arricchito da opere multimediali che, attraverso luci, voci e rumori, ricostruiscono il vissuto dei soldati al fronte.
Dalla Grande Guerra alla Guerra Fredda, passando per le vicende eroiche delle Resistenza: un balzo di decenni e qualche chilometro di distanza ti separano da Malga Zonta, luogo della memoria resistenziale, e Base Tuono, a Passo Coe. Sei in un posto unico: un’autentica base missilistica della NATO, nascosta tra le montagne, oggi suggestivo museo dedicato alla guerra fredda. Missili puntati al cielo, hangar, bunker sotterranei e radar rievocano la tensione tra Est e Ovest del mondo e la minaccia della guerra nucleare.
Tra centrali idroelettriche e siti minerari (tappe I-L)
Dopo aver lasciato le cime montuose dell’Alpe Cimbra, puoi goderti il clima mediterraneo del lago di Garda. La prossima tappa del Sentiero Culturale dedicato alla storia del Trentino ti porta a Riva del Garda, dove sorge la grande Centrale Idroelettrica, progettata dall'architetto Maroni (lo stesso che ha progettato il Vittoriale degli Italiani, residenza di D’Annunzio). Un gioiello di architettura e ingegneria, in cui si sviluppa un coinvolgente percorso multimediale e interattivo, adatto a tutti, che ti permette di scoprire come l’acqua si trasforma in energia pulita.
Da una risorsa preziosa come l’acqua, ad un’altra altrettanto importante per lo sviluppo di una collettività, tanto da venir chiamata "L'oro bianco di Darzo”. Si tratta della barite, un minerale attorno al quale è cresciuta la comunità di Darzo, nella valle del Chiese, ai confini con la Lombardia. È proprio nelle miniere di Darzo che si conclude il nostro itinerario. Protetti da un caschetto e in compagnia della guida, seguiamo i binari dismessi che conducono nei cunicoli di una miniera di barite, aperta dal 1894 al 2009.
È incredibile pensare che da questo mondo che ci appare così lontano, ci separi poco più che un decennio. Ma forse è proprio questo che rende il nostro Sentiero Culturale così affascinante: la consapevolezza che in pochi decenni e in pochi chilometri, sia possibile scoprire tante storie, anche molto diverse tra loro, che messe insieme raccontano la storia del Trentino!